Puglia oltre il Mediterraneo, documentario di Tito Manlio Altomare sui pugliesi (anche molfettesi) di Crimea
Sarà presentato domani a Bari, alle 17, nell'aula magna dell'Università degli studi. Viene ricostruita, dall'inizio del 1800 ai giorni nostri, una vicenda umana, sociale, culturale ed imprenditoriale pugliese, del tutto sconosciuta
BARI - Nel 1830 e nel 1870 giunsero in Crimea, nel territorio di Kerh, due flussi migratori provenienti dall’Italia (circa 3.000 persone), soprattutto dalle località pugliesi di Trani, Bisceglie e Molfetta, allettati dalla promessa di buoni guadagni e dal miraggio di fertili terre quasi vergini.
Erano soprattutto agricoltori, marinai (pescatori, nostromi, piloti, capitani) ed addetti alla cantieristica navale. La città di Kerh si trova infatti sull’omonimo stretto che collega il Mar Nero col Mar d’Azov. Qui costruirono nel 1840 una Chiesa cattolica romana, detta ancora oggi la chiesa degli Italiani. Da Kerh gli Italiani si diffusero anche a Feodosia (l’antica colonia genovese di Caffa), Simferopoli, Mariupol ed in alcuni altri porti russi della penisola di Crimea, soprattutto a Batumi e Novorossijsk.
La comunità formata da professionisti, tecnici specializzati, commercianti rappresenta un esempio di grande capacità imprenditoriale. Di managerialità “ante litteram”. Un esempio per chi opera economicamente e commercialmente oggi.
Ma è anche una storia tragica, con confische e perdita di diritti civili dopo la Rivoluzione bolscevica, sterminio politico durante il regime staliniano ed, infine, deportazione di massa dell’intera Comunità in Kazakhstan in piena seconda guerra mondiale.
Un’emigrazione che racconta, attraverso le sue fasi, i totalitarismi in Europa nel XIX secolo. Oggi di quella importante ed agiata Comunità, vivono circa 500 persone fra deportati sopravvissuti e loro discendenti. Con problemi economici e di non riconoscimento del proprio stato. Insomma, dimenticati dall’Ucraina e dall’Italia”.
Domani, venerdì, alle ore 17 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari ci sarà la presentazione del documentario di Tito Manlio Altomare sul tema “I Pugliesi di Crimea: dall’800 ad oggi”, con la partecipazione di Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università di Bari; Anton Giulio de’ Robertis, Docente di Storia dei Trattati e di Politica Internazionale presso l’Università degli Studi di Bari; Ennio Triggiani, docente di Diritto dell’Unione Europea dell’Università di Bari e dello stesso autore del documentario, Tito Manlio Altomare.
Il documentario ricostruisce e ripercorre, dall’inizio del 1800 ai giorni nostri, una vicenda umana, sociale, culturale ed imprenditoriale pugliese, del tutto sconosciuta. Una storia che non ha documentazione.