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Prevenzione per salvare vite, Molfetta città cardioprotetta
09 aprile 2024
MOLFETTA
- Prevenire è meglio che curare, una frase che apparirebbe ovvia, ripetuta continuamente ma non completamente applicata.
Quante vite si potrebbero salvare con corrette azioni di prevenzione, quante vite si potrebbero strappare alla morte o limitare danni permanenti e invalidanti grazie a manovre salvavita e uso corretto di defibrillatori? e Quali sono gli obiettivi dei centri di formazione e delle società scientifiche
?
Lo chiediamo al dott. Ignazio de Iudicibus, infermiere del servizio 118 direttore, faculty e istruttore del ente di formazione Progetto Assistenza allineato all’ itc Squicciarini Rescue con l’American Heart Association.
Gli obiettivi delle società scientifiche sono proprio quelli di ridurre le morti evitabili da arresto cardiaco formando e certificando più gente possibile alle manovre di rianimazione cardio polmonare con l’uso del defibrillatore semiautomatico esterno.
Infatti se si interviene nei primi 4 minuti c’è una buona percentuale di successo di portare in vita quella persona e poterla far ritornare alla vita normale. Quindi evitare danni anossici cerebrali.
Altro obiettivo in linea con la legge 116/2021 ovvero di cardioproteggere le città, le aziende, le pubbliche amministrazioni le scuole ecc. attraverso una distribuzione capillare di defibrillatori h24 reperibili sempre.
Molfetta è sulla giusta strada.
Cosa si sta facendo relativamente alla informazione e alla formazione del cosiddetto personale “laico” per l’uso del D.A.E. (Defibrillatore Automatico Esterno)?
Il nostro ente di formazione già dal 2019 a Molfetta con il Progetto Cuore nostro e nel sud Italia ha formato oltre 800 persone e stiamo continuando a formare tantissimi cittadini alle manovre di rianimazione cardio polmonare e l’uso del DAE, specialmente nelle scuole, aziende, pubbliche amministrazioni ecc.
Svolgiamo anche seminari informativi in giro per l’Italia con il nostro ITC Squicciarini Rescue vedi Roma, Piacenza, Prato e penso molto presto anche qui a Bari o Provincia.
Giungono notizie confortanti. I giovani pare siano quelli predisposti alla formazione e preparati a gestire emergenza. E’ un dato attendibile o sono casi sporadici enfatizzati dai media?
Infatti come dicevo portiamo nelle scuole la cultura del “Primo soccorso” insegnando proprio ai ragazzi, anche dalle scuole primarie, come salvare una vita.
Alcuni istituti scolastici hanno inserito proprio nel programma ore dedicate al primo soccorso e i ragazzi rispondono positivamente a tutto ciò.
Possiamo affermare che la nostra città sia cardioprotetta? Quali sono e come sono monitorati i dispositivi D.A.E.?
Beh, per diventare città cardio protetta (vedi Piacenza ad esempio) si dovrebbe arrivare ad avere un DAE ogni 200 mt circa. Ma qui a Molfetta, posso confermare senza presunzione, che stiamo facendo un grande lavoro. Grazie alla collaborazione tra PROGETTO ASSISTENZA soc. coop. sociale nonché centro di formazione BLSD, NIHON KOHDEN e Mg Comunication si è potenziato e implementato il progetto di cardioprotezione (Progetto Cuore Nostro) con l’ausilio del telecontrollo di alcuni dei defibrillatori ad accesso pubblico già installati in città.
La soluzione del
cardiolife connect
di Nihon Kohden, garantisce che ogni
Cardiolife DAE
per la città sia costantemente monitorato 24h/24. Questo approccio garantisce la disponibilità immediata dei dispositivi salvavita, fornendo una risposta rapida nei momenti critici successivi a un arresto cardiaco. Il sistema di monitoraggio permette di rilevare, tramite un app, prontamente eventuali problemi o malfunzionamenti, consentendo una manutenzione tempestiva e garantendo l'affidabilità ed efficacia dei DAE.
Un tema ricorrente è il contenimento della spesa pubblica. Cosa potrebbe fare la comunità, gruppi di cittadini, condomini con budget limitati, per investire nella prevenzione “cardiaca”?
La pubblica amministrazione può aiutare la crescita di questi progetti di cardioprotezione ad espandersi più velocemente utilizzando al meglio le tecnologie innovative per poter garantire una migliore sicurezza sanitaria pubblica.
Divulgando informazioni utili alla cittadinanza, marketing, materiale divulgativo, seminari divulgativi, proteggendo la salute dei propri cittadini.
Mentre i cittadini stessi, se sensibilizzati adeguatamente possono fare altrettanto aiutandoci a posizionare DAE per ogni stabile proteggendo se stessi e gli altri come senso civico, arrivando al raggiungimento dell’obiettivo di città cardio protetta il prima possibile.
Ovviamente non finiremo mai di ringraziare imprenditori di aziende, esercenti, che grazie al loro contributo danno la possibilità di aumentare la quantità di DAE in città. Questi sono esempi di grande sensibilizzazione alla vita.
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. (Madre Teresa di Calcutta). © Riproduzione riservata
Autore:
Beatrice Trogu
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