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Presentazione a Molfetta del libro “Mafia Caporale” di Leonardo Palmisano
21 marzo 2018

MOLFETTA - “Io con i sistemi criminali non scendo a patti e non verso alcuna lacrima!” esordisce così Leonardo Palmisano durante la presentazione del suo libro dal titolo “Mafia Caporale”, tenutasi  nella chiesa di San Domenico in Sala Finocchiaro. Sociologo ed etnografo barese, Palmisano collabora con la cattedra di Sociologia urbana della facoltà di Lettere dell’università di Bari e, come consulente, con la Cgil Puglia. È autore di diverse inchieste, pubblicazioni, sceneggiature e romanzi tra cui “Arrivare per restare? La presenza straniera in Puglia”, “La città del sesso”, “Trentaquattro”, “Ghetto Italia”. L’ultimo libro denuncia il caporalato, un sistema criminale che lucra sullo sfruttamento degli esseri umani. Moltissimi lavoratori, tra cui donne e minori, vengono schiavizzati in tutti i settori produttivi del mercato del lavoro, ai cui vertici troviamo i maggiori esponenti del crimine organizzato e del caporalato.

A tal proposito cita una frase che Don Ciotti (presbitero italiano fondatore di diverse associazioni che negli anni hanno aiutato giovani e malati) pronunciò a Bologna in uno dei presidi di Libera: “Trattare male e sfruttare i lavoratori significa essere incostituzionali”; viene infatti violato il primo articolo della Costituzione italiana. In Italia si riscontra il più alto tasso di sfruttamento tra i paesi dell’Unione Europea, Palmisano infatti ricorda i dati pubblicati dall’ISTAT nel 2016 sull’economia illegale e criminale: in base a quei dati solo l’anno precedente (2015) il valore aggiunto prodotto dallo sfruttamento era pari a 80 miliardi di euro. Una cifra esorbitante se messa a confronto con i 15 miliardi prodotti dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Tutto ciò purtroppo ricade su noi cittadini poiché, a causa degli evasori che lucrano sui lavoratori sfruttati, la qualità dei servizi peggiora.

Palmisano ritiene che gli strumenti più efficaci per risolvere la questione siano due: ispezione del lavoro e controllo fiscale. Pertanto sarebbe utile riaprire i concorsi per gli ispettori del lavoro e dotate tutta l’Europa di una normativa antimafia.

Quest’anno la Giornata nazionale della memoria delle vittime di mafia verrà celebrata il 21 marzo nella città di Foggia, dove le agromafie e il caporalato sono presenti da anni e si evolvono assieme al territorio. Palmisano ha invitato tutti i presenti a prendervi parte e a visionare il cortometraggio di Pippo Mezzapesa, dal titolo “La Giornata” che racconta la tragica vicenda di Paola Clemente, la bracciante pugliese morta di fatica nell'estate del 2015 per due euro all'ora.

 

Autore: Ivana Silvestri
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