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Palazzo della musica a Molfetta, ancora dubbi e perplessità. La posizione di Area pubblica (Bepi Maralfa)
Una delle sale del Palazzo della musica
10 giugno 2021

MOLFETTA – Sul Palazzo della Musica di Molfetta e sull’affidamento della gestione sono sorti troppi dubbi. Oltre alla sen. Carmela Minuto, anche il Movimento “Area Pubblica” (Bepi Maralfa) ha manifestato le proprie perplessità. 

Ecco quanto scrivono: «Affidamento del Palazzo della Musica: gestione politica confusa e non autorevole.

I Cittadini di Molfetta sappiano che :

vari anni or sono, vennero stati appaltati i lavori per oltre due milioni di euro, finalizzati alla ristrutturazione della vecchia scuola di Musica "Dvorak", sita in Piazza delle Erbe, laddove sono nati e cresciuti tanti Maestri di Musica, nutriti dalla infaticabile opera didattica di Don Salvatore Pappagallo.

Si è poi giunti al momento di affidare in gestione la struttura e il Comune di Molfetta ha pubblicato un bando, cui hanno partecipato tre cordate, composte da tanti artisti; quelli molfettesi, purtroppo si sono divisi e collocati nelle varie cordate, decidendo di non partecipare tutti uniti: un delitto artistico che l'amministrazione avrebbe potuto e dovuto evitare : l'Arte non divide ma unisce e Molfetta, quanto ad Arte e Artisti, fa davvero invidia all'Italia, non ha meno numeri di altre grandi realtà nazionali.

È stata composta una prima commissione di gara, segnalata come non dotata del massimo livello di expertice: qualcuno si è fatto da parte ed è stata nominata una seconda commissione, ma sembra che neppure questa sia di gradimento. Per quali concrete e fondate ragioni, allo stato, non è dato sapere.

Si giunge al finale della gara e lunedì 17 maggio p.v. c'è una importante seduta della commissione giudicatrice ma scoppiano fibrillazioni, polemiche e pericolose illazioni sotto gli occhi attoniti della Pubblica Amministrazione, dall'inizio della vicenda apparsa sin troppo neutra rispetto al principio della operosa ma autorevole imparzialità che deve contraddistinguerne le linee.

Perché il sindaco e l'amministrazione tacciono rispetto a quanto sta accadendo tra le varie cordate? Perché non scolpiscono, con la loro autorevolezza, il perimetro di chiusura rispetto a comprensibili ma inaccettabili lotte fratricide ed interferenze che si manifestano anche pubblicamente? Cosa c'è sotto e quali ceneri ardono?

Il nostro pensiero al riguardo è: artisti e partecipanti tutti, il mondo dell'Arte vi guarda, e tramite voi, guarda la nostra Città. Lasciamo, pertanto, che il finale della gara si celebri in modo sereno e nel rispetto delle norme di legge e di quelle sancite dai Codici e non di quelle contrarie alla moralità, alla legalità ed allo spirito etico che deve connotare una procedura di pubblica evidenza.

Vinca il migliore e se la decisione non sarà giusta e rispettosa di quelle norme, chi vi abbia interesse metta i passi nelle Sedi giudiziarie competenti e faccia il percorso che la Legge dello Stato consente.

Basta con le pericolose illazioni, pubbliche e private e soprattutto basta con commenti e proclami che, lungi dal sostenere i principi etici di cui assumono di essere portatori, rappresentano essi stessi malcelate interferenze sull'operato della commissione di gara.

Da parte nostra non possiamo che auspicare l'unità tra gli artisti locali, molti dei quali, pur eventualmente perdendo la gara, non possono restare fuori da una Sede che rappresenta l'emblema storico ed etico dell'arte molfettese.

Spazio agli artisti e fuori i lobbisti!».

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