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Olio d'oliva quotato in Borsa
18 dicembre 2014

L’Italia grazie alla produzione e al mercato relativo all’olio d’oliva resta saldamente tra i primi produttori a livello europeo e mondiale. Si tratta di un settore chiave per la nostra agricoltura, che nel corso degli anni ha saputo aggiornarsi, pur seguendo una tradizione legata alle colture delle piante di uliveti. Da queste colture si producono oli pregiati e di alta qualità. Nel corso del tempo, infatti, abbiamo imparato che produrre un olio d’oliva extravergine di elevata qualità può essere il viatico per dare prestigio ad una zona specifica.

Tuttavia, la concorrenza con l’olio straniero sta diventando sempre più elevata e bisogna quindi puntare su un marchio DOP e sulla geo localizzazione del prodotto che ne testimonia la provenienza e la qualità. Negli ultimi anni, grazie all’innovazione tecnologica, i canali di informazione come i social media e i siti web hanno rappresentato un mezzo per espandere i confini di questo mercato.

I prezzi sono quotati in borsa e si possono comprare quote con il trading online dell’olio d’oliva si aggirano mediamente tra i 4,50 e i 3,45 euro al kg. Tuttavia la quotazione di mercato dell’olio extravergine di oliva tende a variare molto. E’ importante ad esempio la sua provenienza geografica, e oggi tramite il lavoro svolto delle Camere di Commercio possiamo leggere gli aggiornamenti trimestrali che ne analizzano i dati relativi a questo mercato.

Per quanto concerne i prezzi, i valori relativi all’olio extravergine nazionale (acidità 0,8%) che in Italia sono monitorati attraverso il FINC, mostra una nuova fase di aumenti nell’ultimo trimestre 2014. Questi dati evidenziano come il valore dell’olio extravergine d’oliva sia passato da 3,27 euro al kg a 3,78 euro al kg. Si tratta di un valore massimo che si registra ogni 2-3 anni circa. C’è stato un incremento del divario del +1,6% rispetto allo scorso biennio.

Per quanto riguarda la produzione, che esclude quindi l’imbottigliamento, l’olio extravergine d'oliva in Italia ha preso ritmi significativi. Non è un caso che per regioni come Puglia Calabria e Sicilia sia diventato il prodotto di punta, e in alcuni caso uno dei volani dell’industria agro-alimentare. Si è poi creata una domanda relativa alla specializzazione del prodotto che è regolamentata dall'IGP che è riconosciuto dall'Unione europea e che ha denominato come DOP ben 41 tipi di olio extravergine di oliva. L'Italia, grazie a questo dato è risultato il secondo Paese europeo per la produzione di oli pregiati con una produzione nazionale media di 464 000 tonnellate, di cui 2/3 sono extravergine.

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