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Notte di fuoco a Molfetta, l’ex sindaco Paola Natalicchio: avete abbandonato Piazza Paradiso, tornando al passato. Noi l’avevamo difesa per tre anni La rabbia e la delusione del Comitato di Quartiere. Il risentimento dell’assessore alla sicurezza Pasquale Mancini attaccato sui social
02 gennaio 2018

MOLFETTA – Sulla notte di fuoco in piazza Paradiso a Capodanno con devastazioni e perfino una macchina bruciata, prende posizione l’ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio: «Avete abbandonato una piazza, Piazza Paradiso. L'abbiamo difesa con il nostro stesso corpo dai botti per tre anni consecutivi. L'abbiamo resa centro e non periferia, ballando sotto la pioggia, spalando neve e montando lo stesso il palco quando il maltempo provava a fermarci, marciando per la pace, piantando alberi, mobilitando cittadinanza attiva in difesa del quartiere.
L'abbiamo controllata con le telecamere, passando la mezzanotte in control room con i vigili, al telefono con le forze dell'ordine, in contatto con gli abitanti e il comitato di quartiere.
E' inspiegabile che il sindaco e l'amministrazione abbiano deciso di tornare al passato. La piazza vuota, nessun Capodanno per strada, a fare musica, presidio sociale, comunità.
Le strade in preda alla devastazione: una macchina bruciata, arredi urbani distrutti. I cittadini lasciati soli a spaventarsi in casa, la piazza di nuovo un campo di bombe, la triste conta dei danni.
Alla prova dei fatti, davanti agli snodi decisivi della vita collettiva e sociale, non avete un'idea di città. Ma sapete vendere bene la vostra inconcludenza e accontentare bene tutti. Visto che tutto tace e nessuno chiede il conto.
E' solo una questione di tempo, però, ne sono certa: l'orgoglio della Molfetta migliore tornerà».

Anche il Comitato di quartiere di Piazza Paradiso denuncia gli episodi di violenza della notte di San Silvestro, con la sua portavoce, l’avv. Ida Maria Pansini: «Da tanto tempo non accadevano episodi di questo tipo, visto il miglioramento degli ultimi anni. E' molto pericolosa questa situazione. Al di la del 31 dicembre, andrebbe pensata una politica che riguardi 365 giorni Piazza Paradiso perché è diventata l'emblema di qualcosa che va oltre il singolo reato. Serve una politica di vicinanza, una politica culturale. Tutta la zona alle spalle di corso Margherita, comprendente appunto Piazza Paradiso, Via San Michele, è stata messa sotto assedio. Addirittura alcuni residenti richiamavano a Sarajevo, per l'entità delle bombe fatte esplodere a mezzanotte. L'evento canoro in piazza non aveva il valore di concertino sotto casa ma serviva a riempire un vuoto, che in questo momento è forte. Da parte del comitato c'è preoccupazione per quanto visto questa notte. Sono successe cose non belle per la città. L'incendio di un'auto è un fatto grave».

Patetico e in malafede il commento di Forza Italia: «Caro Signor Sindaco, con tutti i soldi spesi per la cosiddetta "Molfetta in Allegrezza" - rivelatasi una catastrofe totale - possibile che non siate riusciti -Lei e suoi "brillanti assessori" - ad organizzare anche "qualche cosetta" con artisti locali a Piazza Paradiso la notte di Capodanno, quanto meno per impedire agli incoscienti locali di trasformare nuovamente quella piazza in un campo di battaglia la notte di Capodanno?», scrive sarcasticamente il partito. Caro Sindaco, Lei che tutto sa e tutto capisce", ogni tanto, tra uno sbrocco e l'altro in Consiglio Comunale, faccia un bagno d'umiltà e ammetta le figuracce che sta collezionando una dietro l'altra con la sua "giunta olografica". Ha già platealmente fallito su tutto, in questi 150 giorni, anche sulla tenuta dei suoi nervi, evidentemente già tesi prima del suo insediamento. In questo 2018, faccia un bel regalo ai molfettesi: si dimetta e se ne vada. Molfetta non ha bisogno della sua molto presunta competenza».

Al partito del sen. Antonio Azzollini sfugge un particolare importante: Piazza Paradiso era già stata abbandonata dalla sua amministrazione di centrodestra e solo dopo il 2013, l’amministrazione Natalicchio l’ha “recuperata” con un concerto in piazza che, malgrado il maltempo (come si vede dalle foto del concerto di Capodanno 2015), era stato seguito da molti cittadini. Fare opposizione all’amministrazione Minervini va bene, essere in malafede, no. E la propaganda elettorale del sen. Azzollini e del partito di Berlusconi non può essere basata sulle bugie e sull’inganno. Ai cittadini va raccontata la verità, senza fare i furbi, perché la gente va rispettata. Sempre. Per fortuna c’è chi è pronto a smascherare queste bugie delle facce di bronzo, scrivendo quello che gli altri non dicono.

Amareggiato e deluso l’assessore alla sicurezza Pasquale Mancini, che cerca di attenuare i danni con una dichiarazione che lascia il tempo che trova, se non ci saranno sanzioni e una vera politica di sicurezza, come è avvenuto per la pulizia della città, dove dopo qualche sanzione, è tornato il silenzio e le strade sporche e l’agro devastato dai rifiuti.

«Devo ringraziare Carabinieri, Vigili Urbani, Finanzieri e vigilanza privata che lavorando duramente e in condizioni di pericolo ieri e questa notte hanno evitato danni ancora maggiori nelle zone considerate a rischio – scrive Mancini -. Mi auguro che le tante telecamere posizionate nei giorni scorsi possano far individuare i colpevoli dei danneggiamenti e accertare ogni responsabilità. Non si tratta più del “vizio” di sparare fuochi, ma di autentici reati. Come tali chiederemo vengano trattati».

Questa dichiarazione ha provocato una serie di critiche sui social e attacchi su un giornale on line, che riporta tutti i commenti poco lusinghieri dei cittadini su Facebook. Perciò Mancini ha reagito affermando di voler abbandonare Fb: «Capodanno è tempo di scelte: abbandonerò fb. Non è possibile che qualunque cosa scriva qui per i miei amici venga riportata sui giornali on line... di li generi polemiche su polemiche... diventando strumento nelle mani di sciacalli che non hanno mai fatto niente di utile nella loro vita. Ai miei amici, ci vedremo per strada, come ai vecchi tempi».

Insomma, l’assessore sembra voler gettare la spugna sui social, anche perché c’è stato qualcuno che ha chiesto esplicitamente le sue dimissioni: «Caro assessore Pasquale Mancini ti abbiamo chiesto PREVENZIONE e, sebbene i soldi spesi per le guardie giurate, piazza Paradiso e dintorni sono state, ancora una volta, teatro di barbarie e inciviltà. Dai tuoi proclami sembrava che in quella piazza ci sarebbero state tutte le forze dell'ordine ma, mi pare, si siano date convegno tutte le forze del disordine. Hai mosso una sfida e l'hai persa. Spero ne possa trarre le conseguenze!!!».

Chi sceglie la vita pubblica, non può pretendere che sia come quella privata: è esposto, giustamente e democraticamente, alle critiche e deve accettarle. Altrimenti può tornare a casa e alla sua attività privata. Se non accetta le regole democratiche, non può ricoprire un incarico amministrativo. Lo sa anche un bambino!

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