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Negli scontri in Venezuela ucciso Roberto Annese originario di Molfetta
30 marzo 2014

MOLFETTA-CARACAS – E’ Roberto Annese (foto) il giovane di 33 anni ucciso, in circostanze ancora poco chiare, a Caracas con un colpo d’arma da fuoco al petto. La notizia è stata confermata dalla Farnesina. Il giovane era oriundo di Molfetta da parte del padre.

Secondo alcune fonti locali, ad uccidere il giovane sarebbe stato un gruppo di uomini della sicurezza venezuelana. Diversa la versione data dal ministro degli interni, Miguel Rodriguez Torres, per il quale Annese è stato ucciso dall’esplosione di “un mortaio artigianale che stava manipolando. E’ chiaro che non è stato uno sparo, e non è vero che era uno studente”, ha detto il ministro.

“L’uomo è stato ucciso alle 4.40 di mattina raggiunto da una pallottola nel quartiere El Naranjal”, dove era residente, afferma il giornale La Verdad de Maracaibo, ricordando che il giovane era “cugino dell’ex presidente della camera di commercio della città”.
Dopo aver visto il gruppo di uomini armati che si avvicinavano sul posto “i giovani sono saliti sul tetto di una casa dove hanno cercato riparo: è stato lì che Annese è stato colpito. I suoi compagni – ha precisato il quotidiano – sono subito scesi per aiutarlo ed alcuni di loro sono stati arrestati”.

Roberto Annese era un leader universitario, un leader dell’Opposizione. La sua famiglia è molto nota nella regione. Lo zio  è stato presidente della Casa d’Italia di Maracaibo e di Villa Serena. Luigi Annese è stato presidente della Camera di Commercio di Maracaibo. Insomma, gli Annese sono sempre stati molto attivi.

Annese, come molti figli di tanti nostri emigrati, aveva la doppia cittadinanza: quella venezuelana e quella italiana. E in Italia si recava spesso. Roberto aveva perso il padre circa quattro anni fa e viveva con la madre Maria Teresa.

Annese non è stata l’unica vittima nell’ambito dei disordini che sta vivendo il Paese visto che, nella città di san Cristobal, ha perso la vita anche un venezuelano di 44 anni, Omar Busto, rimasto fulminato da un cavo elettrico – è questa la versione data dal Governo – mentre cercava insieme ad alcuni compagni di smantellare un posto di blocco.

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