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Musica contro il degrado a Molfetta, i video denuncia di un collettivo di artisti nei luoghi abbandonati
Iniziativa spontanea partita dal musicista Alessandro Bufi per sensibilizzare i cittadini e l’amministrazione intenta nella costruzione di grandi opere e distratta sulla cura della città
Degrado Torre Calderina di Davide Pischettola
29 marzo 2019
MOLFETTA
- Ci sono tanti modi di occupare lo spazio pubblico per porre all'attenzione della comunità lo stato delle città o la gestione delle politiche di riqualificazione annunciate e spesso calate dall'alto. Si possono postare foto incazzati su facebook o si può porre all’attenzione degli amministratori pubblici e dei cittadini lo stato di abbandono di alcuni spazi con arte, musica e bellezza.
Gli street artist lo fanno con i colori, il musicista
Alessandro Bufi
ha usato il suo linguaggio quello della musica e ha iniziato a portare nei luoghi degradati della città di Molfetta le sue note e a raccontarlo con video selfie.
Il
primo video
l’ha postato con lo sfondo della grande opera fantasma di Molfetta, il porto, con il commento: “Molti mi prenderanno per pazzo! O mi diranno, chi te lo fa fare? Ma sento il bisogno e l’esigenza di comunicare e sensibilizzare le persone che vivono e gestiscono questa città. Non so ancora quali saranno le conseguenze di questa cosa, tanto meno mi spaventa farlo. Ma nel mio piccolo cerco di far qualcosa per migliorarla e renderla più vivibile”.
Il video è stato apprezzato e condiviso, ha registrato oltre tremila visualizzazioni e Alessandro ne ha postato il giorno dopo un altro dal
Gavetone
, con l’inconfondibile sfondo del cementificio abbandonato. Poi è stata la volta dei
rifiuti sulla complanare est
, dopo il ponte di via Ruvo, e a questa sua iniziativa si sono aggregate altri musicisti e artisti: Nico Caldarulo e Federico Ancona, Saverio de Palma con il suo minidrone da ripresa, il fotografo Davide Pischettola che cura il reportage e il back stage e il giornalista Michele de Sanctis con la videocamera a 360 gradi. E’ nata la pagina facebook: “
Musica e Arte VS degrado
”, per sensibilizzare, si legge nella descrizione, “cittadini e autorità a rendere più vivibili le nostre città. Per creare e non distruggere. Per salvaguardare i nostri territori e renderli più belli di quelli che sono”. Sono stati pubblicati altri video di due tratti abbandonati della costa di ponente.
Cala San Giacomo
, mai decollata come dog beach e ancora zona di soste e discariche abusive, e
Torre Calderina
, zona in cui a lungo si è parlato di creazione di un’area marina protetta o di un’oasi naturale, oggi è solo una discarica di rifiuti che vengono dal mare o lasciati sulla strada. E non poteva mancare il video da uno dei più grandi sfregi alla memoria storica della nostra città: il
Pulo di Molfetta
chiuso dal 2014 perché la provincia non aveva voluto più rinnovare la convenzione per la gestione. “Questo progetto sta prendendo forma – ha commentato Alessandro Bufi – Portiamo la musica e l’arte nei posti più degradati delle nostre città, non solo a Molfetta. Qui non si tratta di far politica ma di prender coscienza e render le nostre città più vivibili”.
L’ultimo video postato sulla pagina è stato girato nel cuore del quartiere di ponente,
piazzetta Giovene
, non lontano da altre piccole piazze riqualificate ma sempre sporche nonostante siano tutte frequentate da bambini e anziani. Il video mostra cumuli di sacchi di rifiuti sotto un cestino getta carte, buste di rifiuti buttate dove in precedenza c’erano i cassonetti e un’area giochi in cui è sopravvissuta una sola altalena e uno scivolo. Il collettivo non intende fermarsi, si è aggregata una ballerina Giuliana Squeo, e il prossimo video denuncerà lo stato di abbandono della più grande area verde della città mai aperta al pubblico. Dalla pagina anche lanciato un appello ai cittadini: “segnalate altri luoghi di degrado e andremo a portare lì la nostra musica”. © Riproduzione riservata
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farinola domenico
29 Marzo 2019 alle ore 07:29:27
sorge qualche dubbio ma chi sono questi che abbandonano rifiuti meditiamo gente meditiamo
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