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Morte di Piero Terracina, sconcertante decisione dell’amministrazione comunale: niente gonfalone ai funerali del cittadino onorario di Molfetta, ma semplice telegramma
Piero Terracina
09 dicembre 2019

MOLFETTA – L’amministrazione comunale di Molfetta, invece di inviare una delegazione con il gonfalone del Comune ai funerali di Piero Terracina, si è limitata a qualche messaggio di cordoglio e a un telegramma.

Una cosa vergognosa per Molfetta che ha Terracina come cittadino onorario. Non accogliendo il suggerimento di “Quindici”, ma anche di gran parte della cittadinanza, l’amministrazione comunale di Molfetta ha perso l’occasione per sottolineare la matrice antifascista, che evidentemente disturba la parte maggioritaria di destra della sua coalizione.

Ecco i messaggi inviati dal sindaco Tommaso Minervini e dal presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni.

«E’ con grande mestizia che abbiamo appreso della scomparsa di Piero Terracina, testimone della Shoah, sopravvissuto alle persecuzioni razziali e alla deportazione nel campo di sterminio Auschwitz-Birkenau, cittadino onorario di Molfetta dal 2013, giusta deliberazione n.35 del Consiglio comunale del 18 dicembre 2013».

Comincia così il messaggio di cordoglio del sindaco, Tommaso Minervini. «L’Italia, il mondo – continua il Sindaco – hanno perso un testimone prezioso e importante del senso di una delle pagine più buie della storia dell’uomo. Lui che, negli anni, ci ha accompagnato tutti nel cammino del recupero della memoria lascia agli uomini liberi il compito di costruire un futuro lontano da ogni forma di barbarie».
E ancora. «Rivolgendosi, in una lettera, agli studenti di Molfetta, in occasione della Giornata della memoria, Piero Terracina – ricorda il Sindaco Minervini - scriveva: “perché dobbiamo ricordare? E che cosa dobbiamo ricordare? Bisogna ricordare il male nelle sue estreme efferatezze e conoscerlo bene anche quando si presenta in forme solo apparentemente innocue; quando si pensa che uno straniero, uno zingaro, o uno che apparentemente diverso da noi, è un nemico”. Ecco facciamo tutti tesoro dell’eredità che Piero Terracina ci ha lasciato. Colgo l’occasione – conclude – per esprimere a nome mio, del presidente del Consiglio comunale, di tutti i componenti della Giunta e dell’intero Consiglio comunale, un profondo cordoglio per la triste notizia. Oggi, siamo tutti un po’ più soli, ma con l’impegno a ereditare il senso profondo di continuare ad essere una Città dalla solida cultura democratica, antirazziale, anti nazifascista e contro ogni forma di odio ideologico». Il Sindaco ha inviato stamane un telegramma istituzionale di cordoglio alla Comunità Ebraica in Roma a nome dell’intera Città.

Ecco il messaggio di Nicola Piergiovanni: «Esprimo il mio più profondo e sentito cordoglio per la scomparsa di Piero Terracina, figlio illustre della Città di Molfetta e Testimone instancabile e generoso degli orrori della Shoah.

Ricordo con grande emozione la seduta di Consiglio Comunale del 18 dicembre 2013, che ebbi l’onore di presiedere, nel corso della quale a “nonno Piero”, sopravvissuto alle persecuzioni razziali e alla deportazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birenau, venne riconosciuta all'unanimità la cittadinanza onoraria per la grande forza con la quale ha portato in tutta Italia, in tutta Europa e, in particolare, nella nostra Molfetta la sua straordinaria testimonianza rivolta soprattutto ai giovani affinché, con l’esercizio costante della memoria attiva, si potessero coltivare coscienze pienamente consapevoli delle barbarie operate dai regimi nazi-fascisti e, per questo, in grado di costruire un futuro all’insegna della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia.

Piero Terracina aveva con la nostra città un legame profondo e radicato nel tempo, scandito soprattutto dai molti incontri che ha svolto nelle scuole per donare agli studenti e, più in generale, a tutta la nostra comunità cittadina, i suoi insegnamenti e la sua memoria.

Per questo oggi tutta Molfetta piange questo suo nobile figlio d’adozione, impegnandosi a raccogliere il testimone che ci ha lasciato nel rispetto del valore universale di fratellanza tra i popoli che resta il suo principale insegnamento».

Forse l’amministrazione comunale di destracentro non vuole ricordare che la cittadinanza onoraria fu conferita a Terracina dal sindaco dell’epoca Paola Natalicchio. Una figura barbina, che avrebbero potuto risparmiarsi. Le parole non servono, servono i fatti.

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