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Molfetta, prolungamento di via Samarelli: tra erbacce, buche e degrado
12 marzo 2012

MOLFETTA - Marciapiedi resi impraticabili da erbacce ed escrementi di animali. Manto stradale costellato di buche e rappezzature varie. Sono queste le condizioni in cui si trova il prolungamento a via Francesco Samarelli. Basta farsi una passeggiata per osservare lo stato di degrado e abbandono in cui versa la zona, nonostante sia stata aperta al traffico solo di recente.
Percorrendo il tratto che costeggia la ferrovia, il marciapiedi è del tutto coperto da una vegetazione selvaggia che in alcuni casi trasborda riversandosi per strada, rendendolo così inaccessibile. Anche l’utilizzo dell’altro salvagente, non è meno arduo. La presenza di deiezioni di animali costringe il pedone a continui slalom. Camminare per strada sembra essere l’unica soluzione plausibile, nonostante i possibili rischi in cui si può incorrere. Chi avrebbe dovuto provvedere alla pulizia del marciapiede? Forse l’Asm o si sta aspettando di appaltare questi semplici e rapidi lavori a qualcun altro?
Marciapiedi impercorribili, ma non si tratta solo di questo. A seguito dei lavori postumi volti alla realizzazione della fogna bianca (necessaria per la raccolta delle acque meteoriche), il rifacimento del manto stradale non è stato realizzato in maniera adeguata, vista la quasi immediata usura. Sono state sufficienti lievi intemperie e un’intensa circolazione per ridurlo in pessime condizioni. Sino ad ora le buche presenti, pericolose per la circolazione automobilistica e pedonale, non sono state ripristinate.
È questa la fotografia di una Molfetta senza decoro, che continua a essere sporca (tra la folta vegetazione ci sono rifiuti di ogni sorta), disordinata e non controllata soprattutto nelle periferie e nel border line. Se nel centro città l’amministrazione impiega denaro pubblico per l’ennesima riqualificazione di giardini e piazze, le periferie restano abbandonate, prive di una qualificazione urbana e senza aree a verde. O se presente, è sotto i continui attacchi dei vandali, come il parco che fiancheggia il prolungamento via Samarelli, senza un custode e in lento degrado (già incendiato nel luglio 2011).
In questo modo, l’area, inclusa in un contesto urbano consolidato (il rione Paradiso), rischia di essere corrosa dal degrado prima urbano-ambientale e poi sociale, come accaduto in altri quartieri periferici della città. Sarebbe il momento di qualificare e implementare i servizi e le dotazioni territoriali con specifici indirizzi e direttive, anche coinvolgendo gli abitanti nella gestione e nella manutenzione dei beni comuni, come le aree a verdi.
Questa volta sotto la lente d’ingrandimento di Quindici, oltre lo stato d’incuria dell’area, c’è anche l’indifferenza di chi dovrebbe occuparsi del decoro e della funzionalità della città, ma preferisce far finta che tutto proceda bene, chiudendo gli occhi dinanzi all’evidenza dei fatti. È proprio il caso di dire “campa cavallo che l’erba cresce”.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Angelica Vecchio
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TESTO DELLA CELEBRE CANZONE DEL NOSTRO CONCITTADINO IL MOLFETTESISSIMO MICHELE SALVEMINI IN ARTE "CAPAREZZA" -VIENI A BALLARE IN PUGLIA-INNO DI BATTAGLIA ANTIDEGRADO AMBIENTALE I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu dove vai a ballare? RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù. Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù. E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù. O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.



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