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Molfetta, “la Repubblica” rivela: presunte minacce al sindaco Natalicchio dai parenti del boss assassinato Alfredo Fiore
12 settembre 2014

MOLFETTA – Presunte minacce al sindaco di Molfetta Paola Natalicchio (foto) sarebbero state fatte dai parenti di Alfredo Fiore, ucciso a colpi di pistola da un killer in pieno giorno al mercato settimanale il 13 marzo scorso.

A rivelarlo è stata la giornalista Concita De Gregorio sul quotidiano “la Repubblica” di ieri in un articolo sulla battaglia del dopo Vendola tra Michele Emiliano e Guglielmo Minervini nelle primarie per la candidatura del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia.

«Per capire la segreta radice del rapporto tra Minervini ed Emiliano – scrive Concita De Gregorio - bisogna ascoltare quel che proprio Emiliano dice all’assemblea regionale: “Ti ricordi, Guglielmo quando io ero Pm e Bari e tu sindaco di Molfetta? Ti ricordi quella notte in cui ti telefonai alle quattro del mattino per dirti: ci siamo?”. Come a dire: eravamo alleati nella guerra alle cosche e adesso tu mi accusi di tradimento, di essere in combutta coi poteri forti e gli apparati. Era il 1996, solo quattro anni prima l’allora sindaco di Molfetta era stato ucciso a colpi di pistola. Il pm Emiliano mandò gli elicotteri nella notte per la più grande retata di cui si abbia memoria: centocinquanta arresti, il bazar pugliese della droga decapitato di capiclan e manovali. Sette famiglie a contendersi il racket. Fra queste i Magarelli e i Fiore. Condannati a pene fra 15 e 20 anni, stanno uscendo tutti adesso. Tornano a casa, sono tornati.
Alfredo Fiore aveva avuto uno sconto di pena, era uscito prima. Gli hanno sparato a marzo, alle nove del mattino al suo banco della frutta al mercato. Il prefetto ha chiesto che non si celebrassero i funerali in Duomo per ragioni di ordine pubblico. La vedova e i parenti hanno avvicinato il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio: «Anche i tuoi funerali si faranno in forma privata», le hanno detto.
Natalicchio ha raccolto l’eredità di Minervini e sconfitto il potente senatore Azzolini, Pdl, presidente della commissione bilancio del Senato. Ha vinto da indipendente, nonostante il Pd locale, in una campagna elettorale da cui Emiliano si è tenuto alla opportuna distanza
».

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