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Molfetta, incroci a giallo fisso: ancora semafori lampeggianti
02 marzo 2012

MOLFETTA - Giallo fisso a Molfetta. I semafori continuano a lampeggiare. A gennaio il ripristino dell’impianto semaforico tra Corso Fornari, via Poggio Reale e via Zuppetta (dopo due mesi e mezzo di lampeggiante giallo), agli incroci tra via Massimo d’Azeglio e via Edoardo Germano e tra via Salvucci, via Ugo la Malfa e via Mons. Pasquale Gioia (di fronte alla parrocchia sant’Achille).
Dopo qualche settimana, punto e a capo. Ancora in tilt da oltre una settimana i semafori tra via Massimo d’Azeglio e via Edoardo Germano e tra via Salvucci, via Ugo la Malfa e via Mons. Pasquale Gioia. Senza contare che per alcuni giorni (in questo caso è stato immediato l’intervento degli addetti alla manutenzione) l’incrocio tra via la Strada Vicinale Coppe e la strada provinciale di Bisceglie è stato regolato dal giallo lampeggiante, creando gravi difficoltà agli automobilisti (l’incrocio è uno dei più pericolosi a Molfetta), soprattutto la sera e la notte.
Una problematica camaleontica, soprattutto per gli incroci di maggiore importanza e intensa circolazione. Per ora nessuna soluzione: si sostituiscono le lampadine bruciate, si cambiano gli orari dei centralini semaforici, si revisionano gli impianti, ma i semafori hanno il singhiozzo. Un mistero, per i profani.
Intanto, con delibera n.47 il Settore Lavori Pubblici ha approvato la spesa complessiva di 3775 euro per l’esecuzione dei lavori di somma urgenza agli impianti semaforici tra settembre e dicembre ad opera della ditta Elsis. Quanto bisognerà aspettare per il ripristino degli impianti a giallo fisso? È possibile che la manutenzione non riesca a garantire il corretto funzionamento per un lasso di tempo maggiore alla settimana? Perché non s’interviene con urgenza?
Forse questa sarebbe una delle poche urgenze per il Comune, impegnato nel garantire l’incolumità dei cittadini. Mentre di solito si procede ad affidamenti diretti e per urgenza quando la necessità non esiste o è stata artefatta dal ritardo del provvedimento. Probabilmente, la problematica non è tra le priorità dell’amministrazione.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Agelica Vecchio
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