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MOLFETTA & DINTORNI
15 luglio 2016

Leonardo De Pinto nuovo presidente del Rotary Club Passaggio del martelletto al Rotary Club di Molfetta tra il presidente uscente Vincenzo Galantino e il presidente eletto Leonardo de Pinto per l’anno 2016-2017. La cerimonia si è svolta al Garden Hotel con la partecipazione delle autorità civili e militari, oltre ai rappresentanti del governatore Zora Del Buono e Bruno Logoluso. Il presidente uscente Galantino ha ringraziato tutti per la collaborazione ricevuta e i consigli utili per migliorare la qualità della nostra vita e della nostra comunità, attraverso l’ascolto e la disponibilità per vivere pienamente il territorio. In particolare l’anno rotariano è stato caratterizzato dalla valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura, soprattutto attraverso il forum distrettuale sull’olio d’oliva che ha riscosso un successo di partecipazione con relatori qualificati. Altro motivo di soddisfazione per Galantino è stato lo scambio giovani che quest’anno ha permesso ad alcuni ragazzi di vivere esperienze umane e culturali in Paesi diversi. Il presidente eletto De Pinto nel presentare il suo programma, che punterà essenzialmente al rafforzamento dei valori dell’amicizia fra i soci, ha ricordato che il successo di un sodalizio non è mai del singolo, ma del gruppo, invitando tutti alla collaborazione e partecipazione. Tra i vari obiettivi da raggiungere De Pinto ha messo in evidenza una borsa di studio per un viaggio in Canada, un progetto di social market, la realizzazione di una scuola in Libano, l’assistenza agli anziani d’estate e un concorso internazionale per un progetto di arredo urbano per la piazza intestata al fondatore del Rotary International Paul Harris. Questo il nuovo Consiglio direttivo: Presidente Eletto: Giuseppe Chetta; Past-Presidente: Vincenzo Galantino; Vice Presidente: Enzo Carabellese; Segretario: Maurizio Altomare; Prefetto: Giacomo Gadaleta; Tesoriere: Giulio Pisani; Consiglieri: Francesco Allegretta, Michele Catalano, Onofrio Colasanto, Saverio Daconto, Giovanna Facchini, Paolo La Forgia, Pierluigi Ruggieri, Rosalba Simone. Istruttore del Club: Vito Valente. Primo anniversario della morte di mons. Martella, il ricordo del vescovo Cornacchia In occasione del primo anniversario della morte del vescovo di Molfetta mons. Luigi Martella, il suo successore nella Diocesi, mons. Domenico Cornacchia ha voluto tracciarne un ricordo. «Siamo in molti a non capacitarci che sia trascorso un anno dalla tua dipartita da noi, carissimo mons. Luigi, anzi amatissimo don Gino – scrive Cornacchia –. Ti abbiamo conosciuto in molte circostanze e in molteplici aspetti della tua personalità. Io personalmente ti sono stato vicino, ti ho accolto come collega, in qualità di padre spirituale, al Seminario Regionale, qui a Molfetta nel 1994. Ero infatti giunto l’anno prima di te e sei andato via prima di me. Mi viene in mente un’immagine per esprimere la mole di ricordi che albergano nel mio cuore, come penso anche nel cuore dei fedeli che tu hai guidato ed amato. Penso ad una montagna. È bella da vicino, quando ci inchiniamo a sentirne il profumo dei fiori e dell’erba. In alta quota, della montagna, vediamo solo uno spicchio della sua realtà immensa e sovrastante. Quando cominciamo la discesa però, i particolari si diradano, sfumano, svaniscono. Solo allora si comincia a godere uno spettacolo ancora più affascinane e carino. Si gode la visione dell’insieme, dell’unità, della totalità, che non annulla il piccolo, il particolare, ma lo abbraccia, lo avvolge in uno sguardo molto più ampio e comprensivo. Allontanandoci da quel 6 luglio 2015, anche se i particolari non saranno vivi come al tempo in cui tu eri con noi, la totalità gigantesca della tua personalità assumerà la bellezza di una cima montuosa, imperiosa, solenne ed attraente! Caro Don Gino, ti dico grazie, a nome mio e dell’intera Comunità diocesana. Grazie delle tue parole, del tuo esempio e, soprattutto del tuo silenzio! Immagina quanti pensieri affiorano nella mia mente quando accendo le luci, apro le porte, le finestre della medesima casa in cui tu hai dimorato per circa quindici anni! Vorremmo ancora metterci in ascolto, soprattutto dei tuoi sguardi silenziosi, ma carichi di comprensione e di celata sofferenza! Insieme, continuiamo a volerci bene, a leggere i segni dei tempi, affinché il Buon Dio ci ispiri ciò che edifica, sostiene ed incoraggia il carissimo popolo a noi affidato dalla sua infinita Bontà. Caro don Gino, veglia su di noi!». + don Minimo Cornacchia Vescovo Fermento antico, Molfetta scopre il fascino medievale a colpi di birra artigianale Cultura medievale, musica, teatro, visite guidate, duelli a spade spiegate, laboratori per i più piccoli ed intrattenimento per gli adulti tra degustazioni di antichi sapori e buona birra artigianale. E così Molfetta torna nel passato ed il centro storico diventa cornice perfetta e musa ispiratrice di un’atmosfera straordinaria che ripercorre i fasti di un’epoca misteriosa con cavalieri, dame, arcieri, giullari, monaci e tamburasti. Si tratta di Fermento Antico, primo festival medievale della birra artigianale articolato in tre giornate – nato dall’intuito di Nico Cirillo, Luigi Vista e Gianni Caldarola – giovani molfettesi con la passione per la storia di Molfetta e per una delle bevande più antiche in assoluto, il nettare di Odino. Concepito come evento rievocativo – dedicato ai Templari, alle crociate, alle birre e alle squisitezze abbinabili al cibo dei cavalieri rossocrociati – l’evento ha saputo riprodurre in maniera squisita e facendo fede alle testimonianze storiche, quella che era la vita di corte a Molfetta nel XII secolo. Cuore dell’evento sono state Piazza Municipio, nonché via Amente e l’omonima Piazza, teatro di un vero e proprio fermento sociale e culturale. Un’atmosfera di condivisione in cui tutti – dagli organizzatori ai figuranti, dai commercianti alla gente comune – sono stati coinvolti in un processo di collaborazione e aggregazione eccezionale. La manifestazione inaugurata con i laboratori didattici riservati ai bambini è proseguita con lo spettacolo itinerante ‘‘Giullarata di Ranzullo e la sua dolce Cecchina’’ con attori e musici. A seguire e fino alla mezzanotte un succedersi di eventi coinvolgenti come le giullarate giocose medievali messe in scena da Francesco Tammacco e Il Carro dei Comici, l’esibizione di Federico Ancona e ‘‘Giocondo Medievale’’ e la pièce comico - teatrale ‘‘Per tutti i Santi!’’. A concludere la serata, le storie taroccate di ‘‘Lina t’indovina’’ e la partecipazione dei presenti ai tavoli didattici e alle attività di tiro con l’arco medievale. Un esperimento ben riuscito sia per l’afflusso dei partecipanti ma anche per l’organizzazione impeccabile e la capacità di aggregazione e di sviluppo di un progetto comune che ha visto rimettere in moto Molfetta e che servirà da degno apripista dell’Estate Molfettese 2016. Insomma, una valida alternativa per chi desidera unire cultura, divertimento e gola in una tre giorni in cui si riescono a mescolare gli elementi più suggestivi e piacevoli di un salto nel passato a degustazioni con tanto di esperti mastri birrai cui si uniscono imperdibili assaggi di specialità, in un percorso atto a valorizzare la tradizione crociata del borgo pugliese. Il progetto ha visto la partecipazione di numerose compagnie, associazioni, gruppi ospiti ed ha avuto l’importante supporto operativo dell’Associazione Culturale La Voce di Sant’Andrea, dello IAT di Molfetta e di numerose aziende sponsor.

Autore: Angelica Vecchio
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