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Mister Josè Vianna: il vero campionato inizierà nei play-off
15 dicembre 2007

Tutti gli appassionati di hockey molfettesi ormai lo sanno, quest'anno l'Hockey Club Molfetta ha letteralmente cambiato pelle: nuovo presidente, nuovi dirigenti e nuovi giocatori. In questa fase di cambiamento pressochè totale, è rimasta forse ancora poco conosciuta ai più, la fi gura del nuovo allenatore biancorosso, Josè Vianna. Argentino proveniente da Mendoza, il nuovo mister si è fatto subito apprezzare dalla squadra e dalla società per correttezza e professionalità. E' arrivato per la prima volta in Italia, come giocatore, negli anni 90' ed ora è tornato in veste di allenatore con un solo obiettivo: guidare il team del presidente De Palma verso la promozione in serie A1. Vianna è sicuro delle potenzialità del gruppo che gli è stato messo a disposizione ed ha già ottenuto buoni risultati come la Finale di Coppa di Lega di A2, correlata da un inizio di campionato molto positivo. “El negro”, com'è simpaticamente soprannominato in Argentina, è un tecnico giovane ma con ben 19 anni di carriera da allenatore alle spalle; un trainer dalla mentalità vincente che sta cercando di trasmettere la sua fi losofi a hockeystica anche ai ragazzi che giornalmente allena. Noi di Quindici lo abbiamo avvicinato per farlo conoscere meglio ai tifosi e soprattutto per sondare quali sono gli umori di Vianna ora che la stagione dell'Hockey Club, è ormai entrata nel vivo. Mister, lei ha iniziato la sua avventura molfettese a settembre. Dopo alcuni mesi di permanenza a Molfetta, cosa pensa della società, della città e dei tifosi. «Devo dire che ho trovato una società che ha soddisfatto tutte le mie richieste e lo ha fatto con molta rapidità; Molfetta invece è molto bella e poi allenare in una città che si affaccia sul mare è stato uno dei motivi che mi ha portato qui. Per ciò che riguarda i tifosi, ho notato che aumentano ad ogni partita e spero si continui su questa strada». Siamo quasi alla fi ne del girone d'andata. Che idea si è fatto del roster biancorosso? «La squadra sta iniziando ad esprimere il mio modo di giocare; i ragazzi hanno sempre praticato in passato un gioco individuale ma ora dopo pochi mesi di lavoro, posso ritenermi soddisfatto. Penso che a gennaio potremo vedere una squadra ben amalgamata e compatta». A causa dei ricorrenti infortuni, lei si trova sempre a dover gestire un gruppo ristretto di giocatori. Questa situazione non la preoccupa in vista della fase fi nale del campionato, quando si decideranno le sorti di un'intera stagione? «Sicuramente sono preoccupato. I giocatori che abbiamo perso per infortunio erano importanti per me e per tutto il gruppo. Spero che in futuro non ci siano altri gravi infortuni e mi auguro di avere tutti gli effettivi a disposizione per i play off di fi ne stagione». Due pedine importanti della squadra, vale a dire Agrimi e De Robertis, rimarranno fuori un bel po'. Chiederà alla società di fare un altro sforzo sul mercato? «Io e tutto lo staff tecnico abbiamo fatto le richieste che dovevamo fare. Abbiamo tempo fi no al 30 dicembre per poter prelevare qualche altro giocatore ma questo dipende tutto dalla società». Per ciò che riguarda il campionato, tre squadre sembrano le dirette concorrenti del Molfetta, per la promozione in A1: Seregno, Novara e Sarzana. Qual è la formazione da evitare nella poule promozione? «Senza nulla togliere al Sarzana, penso che Seregno e Novara siano le squadre migliori, costruite per fare il salto di qualità. Comunque non dobbiamo pensare agli altri ma essere umili e guardare in casa nostra». Lei è il fratello maggiore di David Vianna. Chi meglio di lei, potrebbe descriverci le sue caratteristiche e le sue qualità. «David è un giocatore molto disciplinato tatticamente, non è un attaccante ma un esterno che può giocare in qualsiasi posizione e quindi mi offre molte alternative. Non fa molti gol ma, in compenso, ne fa fare tanti». Durante le partite, lei si fa sentire molto dalla panchina. Qual è la diffi coltà maggiore che ha incontrato fi no ad ora, nel rapporto con la squadra? «Sono qui per vincere, voglio salire in A1 e per raggiungere questo obiettivo non guarderò mai al nome del giocatore o a chi magari pensa di giocare solo perché è qui da tanti anni. Per me scende in pista, chi è più in forma. Questo i ragazzi non lo hanno inteso subito ed è stato un problema ma ora le cose sono cambiate e tutti hanno capito». Società e tifosi vogliono la serie A1. A suo parere, è un traguardo raggiungibile già in questa stagione o bisogna avere pazienza e programmare il grande salto con più calma? «L'obiettivo è la serie A1 e bisogna raggiungere questo traguardo quanto prima, sia per la società che per i tifosi. Ho iniziato ad allenare una squadra che si era abituata a perdere, ora sto lavorando per far cambiare questo tipo di mentalità. A medio termine l'obiettivo è giocare sempre meglio e cercare di vincere più partite possibili; a lungo termine l'obiettivo è la promozione in A1. Il vero campionato inizia nei play off, ora però chiedo pazienza un po' a tutti».
Autore: Massimiliano Napoli
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