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Mimmo Lucano e Nicola Fratoianni a Molfetta per parlare di integrazione e accoglienza
Nicola Fratoianni, Gabriele Vilardi, Mimmo Lucano
24 marzo 2024

 MOLFETTA - C’era una volta un piccolo paese del Sud Italia che assurse a simbolo dell’accoglienza. Potrebbe essere spiegata in poche e semplici parole la vicenda che ha legato indissolubilmente Riace a Mimmo Lucano sindaco.

La sala gremita “Beniamino Finocchiaro” della Biblioteca Comunale “Giovanni Panunzio” di Molfetta è un tributo silenzioso e palpitante verso colui che ha dimostrato, pagando un tributo altissimo, che un altro modo di fare accoglienza è possibile, che l’integrazione produce operosità, semi che fioriscono, “Il fattore umano”, appunto.

Introdotti da Angelica Vasciaveo, Mimmo Lucano, già sindaco di Riace e Nicola Fratoianni, deputato di Sinistra Italiana, dialogano su integrazione, accoglienza, e promuovono la candidatura di Mimmo Lucano Elezioni Europee per Alleanza Verdi e Sinistra.

Gabriele Vilardi, attivista, ricorda come il concetto di accoglienza di Mimmo Lucano, sia stato tradotto e applicato a Riace.

Mimmo Lucano sottolinea i reiterati errori, la fascistizzazione di un governo impreparato che, anziché promuovere iniziative per ridurre la criminalità, pensa ad abbassare l’età dell’imputabilità da 14 a 12 anni.

Non può non ricordare la sua vicenda politica, l’accanimento giudiziario che lo ha portato ad un “esilio” dalla sua Riace, ove aveva creato un modello di accoglienza innovativo e operoso, che fece sì che fosse inserito tra i 50 uomini più influenti del mondo, un modello che fu cancellato da Matteo Salvini, Ministro dell’Interno.

Del medesimo pensiero anche Nicola Fratoianni. Definire “carichi residuali” i bambini morti durante i naufragi, non è solo una vergognosa definizione ma è anche una presa di posizione dura, estrema, che non lascia spazio all’accoglienza.

Si assiste, dichiara Fratoianni, ad una verticalizzazione del potere, ove, i cambi dei nomi dei ministeri, non sono casuali.  M.I.M., Ministero dell’Istruzione e del Merito. Cosa sarebbe il merito senza l’inclusione, il non lasciare nessuno indietro? Sarebbe privilegio di pochi. E continua: “Autonomia differenziata vuol dire che bisogna essere fortunati perché se si nasce al Sud si ha un’aspettativa di vita inferiore ai cittadini del Nord, perché se ci si ammala al Sud occorre aspettare diversi mesi per ricevere cure salvavita e nel frattempo si muore, perché a questo Governo nulla importa se non il premierato e nessuno potrebbe negare che esiste una relazione tra autonomia differenziata e premierato”.

Nessun passo avanti, nonostante i proclami di crescita del Governo.

Ci si ostina a negare l’innegabile, l’incapacità di un Governo che pare nascondere la polvere sotto un tappeto pregiato.

Costruire ponti, non barriere.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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