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Memoria rivolta al futuro: Gaetano Grillo rielabora i segni di Molfetta Con "Le nuove torri" e la mostra "Cultura torna Natura" il passato si proietta verso il futuro
Da sinistra: Pietro Mastropasqua, Giuseppe Saverio Poli, Gaetano Grillo, Tommaso MInervini, Sara Allegretta, Rocco Nanna
29 ottobre 2019

MOLFETTA – Memoria rivolta al futuro: questo è il nucleo essenziale della mostra “Cultura torna Natura” voluta da Gaetano Grillo, patrocinata dal Comune di Molfetta, e realizzata in collaborazione con la Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente e l’Associazione Culturale Casadartista.

La personale che, dopo otto anni porta l’artista ad esporre nuovamente nella nostra città, nasce a corollario di una importante opera dello stesso Gaetano Grillo, che sarà inaugurata il prossimo otto dicembre da una madrina d’eccezione, l’alto magistrato Livia Pomodoro: “Le nuove torri di Molfetta”. Opera l’artista dona alla sua città e che sarà collocata nella rotonda in fase di realizzazione lungo via Terlizzi, un sito strategico a breve distanza dalle uscite della SS 16 e dell’autostrada.

Due alte torri, indubbia citazione delle torri del Duomo San Corrado (da secoli simbolo della nostra città), con il nome della città riportato in caratteri “grillici” (l’alfabeto coniato dall’artista).

L’iniziativa è stata presentata ieri nella splendida cornice di Casa Poli, con l’intervento dell’artista, del sindaco Tommaso Minervini, del vicesindaco e assessore alla cultura Sara Allegretta, dell’assessore all’urbanistica Pietro Mastropasqua, del presidente della Fondazione Valente Rocco Nanna, e dell’imprenditore Antonio Messina (che ha messo a disposizione l’edificio che ospiterà la mostra) nonché di Giuseppe Saverio Poli, che ha aperto le porte della propria magnifica abitazione per ospitare la conferenza stampa.

A tale proposito va sottolineato che, durante la conferenza stampa, l’avvocato Rocco Nanna ha annunciato la nomina di Giuseppe Saverio Poli a vicepresidente onorario della Fondazione Valente, per il sostegno da questi fornito alla medesima fondazione e per la cura e l’impegno con cui ha restaurato la dimora.

Tornando alla mostra, sarà possibile ammirare 65 opere e circa 1400 terrecotte, che compongono il celebre “Alfabeto Grillico”. Quest’ultima è una installazione monumentale che l’artista ha già proposto con successo a Matera nel 2015 ma che, nella nostra città, avrà un diverso allestimento.

«Con questa mostra – ha rimarcato l’assessore Allegretta – ripartono gli eventi autunnali».

«Momento moderno che si riconduce alla storia» è stato il significato attribuito dal sindaco Minervini all’iniziativa. Il primo cittadino si è soffermato su un binomio, elemento chiave della sua idea di città: bellezza e armonia. La bellezza data dall’arte a una città che deve tornare a condividere valori, l’armonia che deve nascere dalla collaborazione e dalla coesione sociale, indispensabili nella comunità civica.

Lodevole la scelta di realizzare la mostra in un luogo inedito ma particolarmente suggestivo: la struttura che ospitava il mulino e il pastificio Caradonna.

Come ha sottolineato, con una punta di giusto orgoglio il proprietario Antonio Messina, si tratta di un edificio che egli ha scelto di sottrarre alla trasformazione in appartamenti ed il cui restauro non è stato ancora completato. L’esposizione sarà, dunque, allestita in un “cantiere” che coniuga passato e futuro: la storia della Molfetta operosa di inizio Novecento e lo slancio verso l’innovazione, passando per la contemporaneità. Con l'allestimento di "Cultura torna Natura", l'edificio assume una nuova veste. Antonio Messina lo ha paragonato a una pagina bianca che Grillo ha riempito di colori.

Importante evento quello che ci accingiamo a seguire e a raccontare ai lettori, una iniziativa complessa che, come ha evidenziato lo stesso Gaetano Grillo, scaturisce da una idea nata diverso tempo fa e che è stato possibile concretizzare solo grazie a uno straordinario lavoro di equipe, con la partecipazione corale e passionale di tutti, comprese le maestranze.

Abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare l’esposizione ancora in allestimento, osservando quanto felice sia il connubio tra le opere e la struttura, quanto emozionante sia potersi muovere tra i dipinti sospesi, osservandoli a tutto tondo.

Emozioni che i visitatori potranno condividere a partire già dai prossimi giorni: il vernissage si terrà venerdì 1 novembre alle ore 18; la mostra sarà poi aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle ore 17 alle 21 mentre il sabato e la domenica sarà fruibile dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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