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Martedì 3 dicembre, presentazione a Molfetta del libro “Finalmente urlo. Storia di una straordinaria ingiustizia” di Luca Mongelli e Francesco Minervini Alla Lega del Filo d’oro in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità
29 novembre 2019

MOLFETTA - In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il Centro di Molfetta della Lega del Filo d’Oro si fa promotore di un’importante iniziativa di sensibilizzazione con la presentazione del libro “Finalmente urlo. Storia di una straordinaria ingiustizia” di Luca Mongelli e Francesco Minervini. L’evento di presentazione del libro è previsto per lunedì 2 dicembre, alle ore 18:00, presso la sede del Centro della Lega del Filo d’Oro di Molfetta (S.P. 112, km 2). Proclamata nel 1992 dalla risoluzione 47/3 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Giornata è stata istituita al fine di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità in tutte le sfere della società, sostenere la loro piena inclusione e partecipazione in ogni ambito della vita, allontanare ogni forma di discriminazione e di violenza e ribadire la necessità di un impegno comune per garantire i fondamentali diritti umani.

Nel nostro Paese si stima ci siano 4.360.000 persone con disabilità[1] e, in particolare, che le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito siano 189 mila, il 30,6% di loro vive nel Sud Italia. Si tratta di persone che oltre a vivere costantemente immerse nel buio e nel silenzio, sono costrette ad una condizione di isolamento perché spesso alla disabilità sensoriale si assommano anche altre minorazioni di tipo motorio, intellettivo o neurologico. Per la quasi totalità delle persone sordocieche (nell’86,7% dei casi) uscire di casa rappresenta un problema a volte insormontabile, spingendole verso una non voluta condizione di completo isolamento, anche affettivo.

 «Il Centro di Molfetta opera direttamente a favore di 55 persone inserite a tempo pieno o diurno; a loro si aggiungono circa 70 utenti con le loro famiglie che seguiamo sul territorio con percorsi di orientamento e supporto – afferma Sergio Giannulo, Direttore del Centro Residenziale di Molfetta. - Nell’ambito di questo complesso di attività, si inserisce l’idea di raccontare una storia, come quella di Luca, che aiuta a comprendere come sia possibile trovare, pur in una condizione di massima difficoltà, la via per un miglioramento della condizione di vita, grazie anche al supporto di una realtà come la Lega del Filo d'Oro».  

La disabilità non limita il coraggio e la determinazione. È l’esempio di Luca Mongelli, un ragazzo di 24 anni seguito dalla Lega del Filo d’Oro, che vive una condizione di grave disabilità a causa di un’aggressione subita quando era ancora un bambino. 

Negli anni ’90 la famiglia si era trasferita dalla Puglia in Svizzera per lavoro. Un giorno, mentre Luca gioca all’aperto con il fratellino più piccolo e il cane di famiglia, viene aggredito e abbandonato nella neve. La mamma, Felicia Turturro, lo trova in fin di vita, ma i soccorsi tardano e Luca entra in coma. Le condizioni di Luca erano talmente gravi che per i medici non c’era più nulla da fare, ma l’amore che solo una madre è in grado di provare, ha dato alla signora Felicia la forza per continuare a sperare per il suo bambino. Neanche Luca demorde, ricomincia a respirare da solo e alla fine esce dal coma, anche se resterà tetraplegico. Poi il ritorno in Italia e l’inizio di un percorso di riabilitazione che ha permesso a Luca di raccontare la sua storia.

«Mi sono svegliato dal coma. Questo è stato il primo schiaffo morale a chi non credeva nelle mie possibilità. Per raggiungere un qualsiasi obiettivo serve coraggio, forza, determinazione nel soffocare la voce di chi non ci vuole credere nelle tue potenzialità e anche per abbattere le barriere sociali», dichiara Luca Mongelli, con grande orgoglio.

Il libro che Luca ha scritto grazie all’aiuto del prof. Francesco Minervini è un urlo simbolico di speranza per tutte le persone con disabilità, è la testimonianza del coraggio di una mamma che non si è arresa, è la prova concreta che si può vivere una vita piena, anche quando questa è ferita e nessuno crede nelle tue potenzialità.

 

L’IMPEGNO DELLA LEGA DEL FILO D’ORO

Oltre un terzo delle persone con disabilità in Italia vive da solo, pur in assenza o con parziale autonomia (dato che sale drasticamente tra gli ultra 65enni per i quali la quota è pari al 42,4%). Ma una persona su cinque dichiara di avere gravi difficoltà in almeno una attività quotidiana (dall’uso del telefono, al prendere farmaci, dal gestire le proprie risorse economiche, al prepararsi i pasti, fare la spesa o svolgere le attività domestiche). Si tratta di dati allarmanti che confermano una condizione di vulnerabilità che coinvolge un numero elevato di persone, le quali non possono contare neanche sull’aiuto di un familiare.

Tutti fattori che, di fatto, negano quanto sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità[2] riconosciuti e sottoscritti dal nostro Paese, con lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità.

La Lega del Filo d’Oro è impegnata in prima linea nel portare all’attenzione delle Istituzioni politiche e dell’opinione pubblica le loro istanze con l’obiettivo di ottenere inclusione sociale, autodeterminazione e autonomia e per rispondere alle esigenze e ai bisogni delle famiglie di persone con disabilità, l’Associazione ha messo a disposizione in un numero crescente di regioni italiane, Sedi e Servizi territoriali. Questi sono un punto di riferimento per le famiglie che rischiano di sentirsi inadeguate e sole nella gestione quotidiana dei figli e possono confrontarsi con altre famiglie che vivono la medesima condizione. L’équipe territoriale informa le istituzioni locali della presenza sul territorio di una persona sordocieca e delle sue esigenze specifiche. Inoltre, sono gli stessi operatori dei servizi territoriali a condividere e spiegare a familiari, insegnanti di sostegno, assistenti sociali e domiciliari e operatori dei centri sul territorio, come mettere in pratica i programmi riabilitativi individuali sviluppati dagli educatori e specialisti della Lega del Filo d’Oro. Infine, organizzano delle attività, sociali, sportive e culturali dedicate alle persone sordocieche per allargare il loro mondo di riferimento e uscire dall’isolamento in cui rischiano di vivere.

 

[1] ISTAT, disabilitàincifre.it

[2] La Convenzione è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006 e ratificata dall’Italia il 3 marzo 2009.

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