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Marcantonio e le zebre: la decennale assenza di attraversamenti pedonali al Lungomare di Molfetta: stato di fatto e proposte
Si notano strisce pedonali cancellate. I due scivoli dirimpettai sono, apparentemente senza alcun motivo, fuori asse, che obbliga ad avere un passaggio pedonale obliquo
13 aprile 2021

MOLFETTA - Marcantonio Colonna, a cui è dedicato il lungomare di Molfetta è stato un militare e nobile romano, nonché viceré di Sicilia, vissuto nel XVI secolo. Probabilmente nei suoi circa cinquant’anni di vita non avrà mai visto una zebra, animale che notoriamente abita e popola la savana africana. Sarà per questo motivo che sul Lungomare di Molfetta, al Colonna intitolato, che i passaggi pedonali, detti “zebre”, sono apparsi per un brevissimo periodo negli anni’ 90 dello scorso secolo, e risultano ormai estinti da diversi lustri. Quale sia la ragione che ha prodotto la repentina quanto inspiegabile estinzione dei suddetti passaggi è tutt’ora oscura, nonostante la bibliografia consacrata alla sicurezza stradale sia piena di indicazioni circa l’obbligatorietà della loro presenza soprattutto su certe arterie.

Ma facciamo un breve excursus storico sullo sviluppo del Lungomare di Molfetta: l’attuale conformazione comincia a prendere vita negli anni 60/70 durante l’espansione edilizia sul fronte mare. Fino a metà degli anni ’80, il tragitto stradale si estendeva per circa 650 m dall’innesto del “Borgo” sino all’ex Caserma della Guardia di Finanza, comunque proseguendo fino all’ex sede INPS con aree non asfaltate. L’attuale configurazione si deve agli interventi urbanistici degli anni ’80 che ne hanno esteso la lunghezza fino a 1 km circa con una larghezza media della sede stradale di circa 10 m che raggiunge 20 m e oltre in diversi punti, oltre i marciapiedi su ambo i lati.

Il Lungomare M. Colonna oltre che essere uno dei luoghi di passeggio più apprezzati dalla cittadinanza, rappresenta per la città di Molfetta e per i suoi cittadini, uno dei luoghi più trafficati con autovetture, cicli e motocicli. Ebbene su questa arteria stradale, che ripeto, in certi punti raggiunge i 20 m di larghezza, non esiste uno, dico UNO, attraversamento pedonale segnalato con strisce orizzontali “zebrate”, né tantomeno con illuminazione notturna, che renda l’attraversamento della sede stradale sicuro. Tale mancanza non riguarda solo gli attraversamenti trasversali all’asse stradale del Lungomare, ma anche i brevi attraversamenti paralleli. Inoltre, come molti sanno i marciapiedi sono costellati da “scivoli” per facilitare la deambulazione indipendente di persone soggette all’utilizzo di sedie a rotelle direttamente in strada e spesso risultano oscurati da auto parcheggiate che ne impediscano il normale utilizzo. Per di più molti di questi “scivoli”, pur essendo stati progettati e realizzati contemporaneamente, risultano posizionati fuori asse, più o meno distintamente, accentuandone la difficoltà di fruizione (Immagini 1 e 2). Non mancano “scivoli” la cui presenza non ha alcuna giustificazione visto che poi, il marciapiede si restringe, oppure è occluso da alberi, oppure è l’unico su una lunghezza di svariati metri (Immagine 3). Per di più non si comprende perché nell’area prossima al “Borgo”, sia gli scivoli, che le zone di parcheggio siano state ben evidenziate con segnaletica orizzontale, mentre in tutte le altre zone non vi alcun cenno della benché minima segnaletica orizzontale (Immagine 4).

Ad accentuarne la pericolosità dell’attraversamento, da parte di qualsiasi pedone, è inoltre l’assenza di qualsiasi limitatore di velocità, che come le “zebre” aveva fatto una timida comparsa nell’ultima valorizzazione del sito, voluta dal Sindaco Minervini (Guglielmo), di cui che col tempo, se ne sono perse le tracce. Ebbene la mancanza di questi limitatori di velocità induce taluni cittadini a bordo di auto e moto a scambiare l’arteria, inebriati soprattutto dai profumi delle belle stagioni, come un rettilineo di una pista automobilistica/motociclistica sfrecciando a velocità che non sarebbero consentite nemmeno nelle strade ad alta velocità.

Oltre alle suddette problematiche si tiene a sottolineare una certa incuria, mancanza di attenzione, non curanza, nel rimuovere pali segnaletici ossidati e oramai in disuso, arbusti che sporgono dal muraglione, parti della pavimentazione mancanti. Ma questa è un’altra storia…

Tuttavia con la presente, non ci si limita solo a denunciare lo stato dei luoghi, ma si cerca di proporre delle soluzioni, ampiamente utilizzate in altre città italiane e soprattutto europee, che risolverebbero il problema degli attraversamenti pedonali e dei limitatori di velocità in un’unica soluzione, anche economicamente sostenibile.

Qualche tempo fa, la giunta Natalicchio aveva promosso una campagna di idee, aperta a tutta la cittadinanza alla quale il sottoscritto aveva partecipato proponendo una serie di soluzione che potessero non solo abbellire ma soprattutto incrementare la fruibilità e la funzionalità del Lungomare; purtroppo l’iniziativa non ha avuto alcun seguito.

Nella immagine 5 la soluzione proposta: rappresentano una modifica plano-altimetrica della sede stradale mediante un rialzo con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 5-10%) in corrispondenza di attraversamenti pedonali. Non sono contemplati dal regolamento e non richiedono alcuna approvazione ministeriale.

Il veicolo che transita sull’attraversamento è costretto a rallentare, ma non viene comunque scosso violentemente. Rappresenta un accorgimento che fornisce continuità della rete dei marciapiedi miglioramento anche la visibilità.

Punto delicato di tali interventi è la rumorosità che certi mezzi inducono al momento del passaggio sulle rampe, per cui particolare attenzione va posta nella localizzazione di tali rialzi, nonché nella esecuzione della rampa che deve essere adeguatamente raccordata e segnalata.

CONCLUSIONI: Con la presente si chiede un’attenta analisi della problematica sollevata e della soluzione proposta, per accrescere la sicurezza e il decoro del Lungomare M. Colonna di Molfetta, presso cui risiedo dalla nascita, valutando un intervento efficace e duraturo, nei tempi rapidi. Anche l’installazione di videocamere potrebbe dissuadere taluni cittadini a perseguire comportamenti deprecabili.

ing. Morgan Maurizio Ayroldi

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