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Lo Staff dell’ospedale unico di Felice Spaccavento di Molfetta: “basta bufale e dietrologie deliranti”
17 giugno 2018

MOLFETTA – Si parla ancora dell’ospedale unico che riguarda anche Molfetta. Lo staff del gruppo che sostiene questa proposta del dr. Felice Spaccavento di Molfetta interviene con un comunicato con il quale dice “basta strumentalizzazioni, chiediamo maturità e correttezza da parte di tutti per portare a casa questo risultato vitale per tutto il territorio”. 

«Veniamo citati del tutto a sproposito in articoli di cattiva stampa che danno una ricostruzione faziosa e fantasiosa-distorsiva della vicenda dell'Ospedale Unico. Una narrazione concitata, confusionaria e "furibonda" nella quale noi saremmo nientemeno che manutengoli e complici del presidente Emiliano, e intenti con lui a giocare al gioco delle tre carte per illudere non si sa chi e aspettare non si sa cosa.

A queste menti confuse ed evidentemente ignoranti (ché sennò dovremmo pensare peggio) del percorso fatto, vorremmo ricordare che il Presidente della Regione non aveva alcun bisogno di giocare ad alcun gioco e di illudere alcuno.

Il Piano di Riordino era già stabilito e per tutto il nostro territorio, le sei Città e annesse frazioni, era già prevista la totale desertificazione di ogni eccellenza sanitaria, una specie di morte civile della sanità territoriale mascherata da declassamento.

Si deve solo all’intuito, alla generosità e alla forza propulsiva del dr. Spaccavento se ciò non è avvenuto e se invece, con la Carta di Ruvo, abbiamo rilanciato la posta, chiedendo e ottenendo in firma non solo di salvare l’esistente, ma addirittura la promessa nero su bianco di un Ospedale Unico di Primo Livello, completo di rianimazione.

Questi sono i fatti. Chi non vuol vedere la realtà e vivere di dietrologie e distorsioni dei fatti, dovrà suo malgrado fare i conti con la realtà.

Ora, noi abbiamo detto e ribadiamo che non ci faremo trascinare nella guerra delle città, e che non presteremo il fianco a scomposti sgomitamenti e a "ricostruzioni" dietrologiche che definire deliranti è ancora un eufemismo.

Nell'articolo ci sono a nostro avviso chiari estremi di diffamazione e in tal senso procederemo in assenza di immediate scuse e adeguate rettifiche.

Detto questo però, e lasciati al loro destino quelli che godono a rovinare tutto, e che addossano a chi si è dato da fare la colpa dei loro ritardi e delle loro inefficienze, ululando per non far capire che hanno dormito - detto questo, la nostra posizione è da sempre la stessa, limpida e chiara.

Stiamo con la Carta di Ruvo e per essa ci batteremo.

Niente e nessuno, men che mai con espedienti miserabilmente diffamatori che in realtà qualificano solo chi li usa, riuscirà a deviarci da quella via, che abbiamo condiviso con migliaia di Cittadini e con i massimi vertici regionali.

Codesti "giornalisti" o chi li ispira affermano che il direttore della Asl Montanaro agisce difformemente dagli impegni della Carta?

E' una loro responsabilità. I citati valuteranno a loro volta se e cosa fare.

A noi questo interessa poco o niente.

Siamo il tipo di persone che rispettano gli impegni presi e si aspettano che gli altri facciano altrettanto.

E ci aspettiamo che chi fa informazione faccia informazione corretta, informata e argomentata, non dietrologia un tanto al chilo, diffamazione gratuita e arruffamento di popoli a vantaggio di chissà quale bottega - ma di certo col rischio di rovinare un percorso democratico trasparente ed esemplare, che forse proprio per questo da’ fastidio a tanti.

Noi non abbiamo botteghe di alcun genere, colore e partito.

La nostra "bottega" sono i Cittadini, la Salute e un Territorio che ha bisogno di uscire da questa ostinata fanghiglia e ricominciare a vivere.

Perciò signori, almeno su queste cose che riguardano la salute di tutti, per favore, siamo seri».

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