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Lista Emiliano, la «fuga in avanti» del PD a Molfetta: primarie, ma senza pasticci o presunte egemonie
13 novembre 2012

MOLFETTA - Dopo SEL Molfetta, anche la Lista «Emiliano per la Puglia», parte integrante della coalizione di centrosinistra, contesta fortemente la «fuga in avanti» del Partito Democratico con la scelta di presentare l'ex segretario del partito alle primarie. Una mossa politica spiazzante che, però, ha infranto gli accordi politici assunti all’interno della coalizione.
Infatti, nel momento in cui si è deciso di evitare gli accordi tra le segreterie dei partiti per la scelta del candidato sindaco e di puntare sul «più ampio coinvolgimento degli elettori», proprio per «garantire la più ampia partecipazione di candidati, la loro pari dignità ed una condizione paritetica nell’intero processo», questa metodologia dovrebbe essere applicata in modo ortodosso e «lanciata da un comitato promotore rappresentativo, che ne fissi date, regolamento e modalità attuative, oltre che le opzioni programmatiche».
Questa la netta posizione del Comitato cittadino della Lista Emiliano che nel suo comunicato stampa considera la nomina di Abbattista da parte del PD per le primarie del centrosinistra locale una vera e propria «fuga in avanti»: «prevaricando qualsiasi forma democratica, il Partito Democratico ha incautamente individuato e lanciato la candidatura del proprio segretario politico alle elezioni primarie, senza che le stesse siano state indette o regolamentate». Anzi, secondo la Lista Emiliano, «ciò potrebbe pregiudicare fortemente la costituzione di una coalizione ampia, partecipata e paritaria».
«Si evidenzia, inoltre, che la stagione politica che stiamo vivendo dovrebbe consigliare un passo indietro agli apparati delle forze politiche, promuovendo invece pieno supporto ed adesione a rappresentanze significative della società civile che incardino la voglia di rinnovamento della classe dirigente - chiarisce il comunicato -. Il comitato cittadino della lista “Emiliano per la Puglia” si attesta fortemente su tale impostazione, ricordando a tutti che gli avversari stanno “dall’altra parte” ed inoltre che le primarie devono essere di coalizione e che bisogna mettere da parte qualsiasi volontà egemonica».
Repentine saranno le evoluzioni politiche nel centrosinistra locale: da un lato potrebbe essere stata innescata la frattura tra i vari partiti (poco auspicabile), dall’altro il centro del centrosinistra, come già annunciato da Quindici, potrebbe confluire su un nome della cosiddetta “società civile” da contrapporre ad Abbattista per le primarie.
 
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Dunque riepiloghiamo un poco e cerchiamo di mettere ordine altrimenti qui non si capisce gran che. Cercando di costruire qualcosa ed una coalizione la più ampia e compatta a sinistra il Partito Democratico ha convocato circa due anni fa il Cantiere del Centrosinistra questo è andato avanti per anni in discussioni vuote che proponevano praticamente niente ed alla fine era diventato la ribalta dei soliti noti che da anni filosofeggiano sulla politica senza fare mai programmi o proposte concrete. Accortosi della melina il Partito Democratico in piena autonomia prepara e presenta al Cantiere una Carta di Intenti ed una Bozza Programmatica sulla città sulle quali cerca di aggregare la coalizione; anche queste vengono prese come espediente per continuare a filosofeggiare e a non votare niente, producendo dunque il nulla se non continui interventi di distinguo ove ognuno evidenziava la propria autonomia nei comportamenti e la propria differenza dagli altri. L'Assemblea del Partito Democratico rilevato questo momento di empasse da mandato alla Segreteria di sondare con tavoli politici la disponibilità delle varie forze per formare una coalizione la più ampia possibile che vada da Rifondazione Comunista all'UDC convinti che solo una coalizione più ampia possibile di chi ha condotto battaglia di opposizione all'Amministrazione di Destra possa sconfiggere il dominio azzoliniano a Molfetta. Incominciano i distinguo e per primi i perdenti a vita "puri e duri" di Rifondazione si tirano fuori preferendo fare, come al solito, una campagna in piena autonomia che gli garantisca il Consigliere Comunale ed incomincia a raccogliere firme varie per la città cercando in questo modo di acchiappare gli scontenti. SEL mette al centro del tavolo delle trattative Tommaso Minervini che diventa il "convitato di pietra" di tutti gli incontri, nel frattempo Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare da buoni discepoli di Andreotti ritornano sulla scena politica saltando sul carro della Lista Emiliano e pretendono di coordinare la coalizione dettandone le modalità ed i tempi. Due personaggi che messi insieme anche all'ex consigliere di destra Lello La Ghezza non mettono insieme nemmeno i voti dei loro parenti. In tutto questo il Partito Democratico sempre con grande pazienza cerca di unire il più possibile facendo da mediatore delle varie posizioni ed intanto il tempo passa e dai tavoli non esce niente. Finalmente si riesce a convincere Tommaso Minervini a ritirare ufficialmente (anche se lui afferma di non aver mai posto alcuna candidatura) la propria candidatura. Questo dovrebbe accelerare i tempi di intesa ed invece nascono altri problemi con UDC che fregandosene di tutto e di tutti esce con manifesti 6x6 per la città annunciando che farà le primarie a prescindere di come la pensano gli altri. Alla fine si arriva finalmente ad un primo punto di intesa: "saranno primarie". Il Partito Democratico propone il suo segretario che è il Candidato più naturale per un partito e qui scoppia la baraonda. Fughe in avanti e menate varie; cose che succedono solo a Molfetta. A livello nazionale si presentano due segretari (Bersani e Vendola) e nessuno ha niente da eccepire qui a Molfetta sembra che proporre iscritti di partito sia un sacrilegio. Il problema è che qualcuno sta giocando ad allungare i tempi ai limiti per poi tirare dal taschino il salvatore della Patria; per me bene ha fatto il PD a scompaginare i piani e io andrò alle primarie e darò il mio voto all'avv. Giovanni Abbattista.



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