La visita del Papa a Molfetta sintetizzata in tre parole, comunità, festa e sicurezza, da don Angelo Mazzone. Da Molfetta si potrà seguire anche il percorso del Pontefice ad Alessano
Dom Roberto Dotta, Ragozzino (Poste Italiane) don Rubini e vescovo Cornacchia
MOLFETTA – In tre parole: comunità, festa e sicurezza, si può racchiudere tutta l’organizzazione della visita di Papa Francesco a Molfetta.
E’ l’estrema sintesi fatta da don Angelo Mazzone, responsabile organizzativo dell’evento da parte della Diocesi. Si tratta indubbiamente di un evento di comunità per la partecipazione e l’impegno corale di tutti nella macchina organizzativa intra ed extra ecclesiale, sia col contributo del sindaco Tommaso Minervini e dei suoi collaboratori, sia per il grande spirito di sacrificio di tutti.
La festa è tutta per Papa Francesco che entra in questa città con la stessa umiltà, la stessa imprevedibilità simpatia di don Tonino. Una festa che comincia alle prime luci dell’alba per concludersi a mezzogiorno con la partecipazione di migliaia di pellegrini che saranno accompagnati da canti e video nell’attesa del Pontefice. Ma a Molfetta dai maxi schermi sarà possibile seguire anche la cerimonia di Alessano come se fossimo presenti sul posto: una partecipazione condivisa in tutto il percorso papale.
La sicurezza sarà un altro elemento essenziale, perché la complessa ma efficiente macchina organizzativa ha previsto un afflusso lento e tranquillo di tutti attraverso i varchi e questo dovrebbe convincere a partecipare anche chi è rimasto scoraggiato per il rischio di confusione. La sicurezza non fa a pugni con la voglia di partecipare e di vedere il Pontefice: tutti lo vedranno nel suo giro con la papamobile.
Finora ci sono state 25mila iscrizioni: 10mila da fuori diocesi, da oltre 100 città e 29 province di tutta Italia, oltre quelle pugliesi.
Lo sforzo organizzativo è stato messo in evidenza anche dal sindaco Tommaso Minervini, che ha, però, sottolineato come l’evento storico sarà vissuto con gioia e letizia. «Non è storia quello che sta succedendo, ma quello che sarà raccontato non solo dalla stampa, ma soprattutto da chi c’era a chi verrà dopo, tramandando per generazioni questo evento, anche dal punto di vista emozionale e di coinvolgimento. Sarà una giornata piena di segni come diceva don Tonino».
Il sindaco ha informato di aver raddoppiato il personale per permettere l’accesso anche oltre le 7.30, fino alle 8.30.
Infine un breve saluto è stato portato anche da Dom Roberto Dotta, abate della Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma che ha invitato anch’egli a un coinvolgimento emotivo nella visita del Santo Padre.
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