La scrittrice Paola Calvetti inaugura il Festival 'Storie Italiane' della libreria “Il Ghigno” a Molfetta
Gli Innocenti: un libro pieno di arte, cultura e luoghi splendidi
MOLFETTA - Ospite del primo appuntamento della V edizione del Festival ‘Storie Italiane’ a cura della libreria ‘Il Ghigno’ di Molfetta è la scrittrice e giornalista Paola Calvetti, che ha presentato il romanzo ‘Gli Innocenti’ nella zona antistante la libreria, introdotta dalla prof.ssa Isa de Marco del Ghigno (nella foto de Marco e Calvetti).
Prima della parola all’ autrice, che dialoga con Chiara dell’Acqua, docente presso il Liceo Classico ‘Leonardo da Vinci’ e il Liceo Scientifico ‘Albert Einstein’ di Molfetta, il quintetto di flauti dell’associazione Flute Passion formato da Giancarlo Pellegrino, Ronaldo Bulku, Giusy Riefoli, Silvia Graziano e Giovanni Curci allieta il pubblico con vari pezzi musicali.
La Calvetti inaugura il festival con la presentazione dei personaggi principali tra cui, nel corso del testo, sboccia una storia d’ amore: Jacopo, un ragazzo orfano appassionato di musica e Dasha, una ragazza anche lei lontana dalla sua famiglia e con la stessa passione di Jacopo. L’ incontro fra i due protagonisti avviene a Parigi prima del Doppio concerto per violino e violoncello di Brahms : in questa occasione il timido Jacopo scrive una lettera, recitata ad alta voce durante la conferenza, che Dasha non leggerà mai; ad alta voce sono letti anche i pensieri della fanciulla alla vista di quel ragazzo introverso seduto in un bar parigino. L’autrice sottolinea come, mentre nella prima parte del romanzo si alternano le voci dei due ragazzi in un ritmo incalzante ma non troppo vivace, nella seconda parte l’assoluta protagonista è la musica.
‘Un libro pieno di arte, di cultura e di luoghi splendidi come l’Istituto degli Innocenti a Firenze( da cui il nome del romanzo), nel quale il protagonista viene accolto, scoprendo l’amico che gli salverà la vita: il violino’- spiega l’autrice.
Ma la novità del nono romanzo pubblicato dalla Calvetti rispetto alle opere precedenti è certamente la presenza maschile, che ha avvicinato un cospicuo numero di lettori a ‘Gli Innocenti’. Difatti, come dichiara la stessa autrice, a sessanta giorni dalla pubblicazione del romanzo le recensioni più frequenti sono quelle da parte di giovani e di uomini.
Dopo aver invitato il pubblico a ricercare su Spotify la colonna sonora del romanzo al fine di leggerlo a tempo di musica, i flautisti suonano la Danza Ungherese n^5 di Brahams, che richiama l’ evento menzionato nell’ opera.
A intermezzo musicale concluso, l’ autrice torna a parlare della musica, sottolineandone il potere benefico scientificamente provato: è a questo punto che viene letto uno dei passi più toccanti dell’ intero romanzo, quello in cui Jacopo, recatosi in una casa di riposo fiorentina per far visita a suo padre, ha una conversazione con un neurologo che gli rivela come, facendo riascoltare ai pazienti la colonna sonora della propria vita, essi ne ricordano i momenti più intensi.
Paola Calvetti cita il documentario, che le ha dato l’idea dell’ incontro tra Jacopo e il neurologo, da lei stessa visionato su Netflix, nel quale un giovane ,in maniera del tutto volontaria, suona per delle persone anziane, risvegliando in queste ultime dolci ricordi della giovinezza.
‘Il mio romanzo è un esempio di metateatro’- conclude l’ autrice. La musica che, oltre a parlare di se stessa, è in grado di far parlare gli altri.
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