La questione meridionale: ultimo incontro a Molfetta propedeutico all’edizione 2018 del concorso “Gaetano Salvemini e i giovani”
Leuzzi, Pellegrino, De Fazio
MOLFETTA - Provengono da diversi indirizzi scolastici gli studenti riunitisi all’istituto professionale “Mons. A. Bello” di Molfetta in occasione del secondo ed ultimo incontro propedeutico al concorso “Gaetano Salvemini e i giovani”; eppure l’istruzione non è un diritto così scontato.
A testimoniarlo, parlando delle lotte intraprese da Gaetano Salvemini, sono la prof.ssa Maddalena de Fazio, il dott. Vito Leuzzi, presidente dell’Ipsaic (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea) e il dott. Raffaele Pellegrino, docente di storia e filosofia.
A muovere Salvemini come tanti altri intellettuali è stato sicuramente il fenomeno della manipolazione: è facile trarre in inganno chi non sa tanto quanto sia pericoloso tentare di abbindolare chi conosce le dinamiche storico-politiche europee.
Proprio intavolando tali discussioni ci si rende conto di come parlare di passato equivale a parlare di presente: oggi più che mai incombe la necessità del sapere, a cui Francis Bacon aveva già attribuito la valenza di potere. Del resto lo stesso storico molfettese aveva fatto del sapere uno strumento con cui prevedere il futuro, ed egli stesso si era fatto veggente servendosi dell’occhio della propria mente. Così di larghe vedute fu la sua percezione della realtà, da portarlo a spiegare politica nelle più importanti università americane, tra le quali Harvard, e a farsi promotore della lotta contro l’analfabetismo.
Quest’ultimo comporta subordinazione: non c’è termine più adatto a descrivere la questione meridionale, che assoggetta il Sud al Nord quanto tutta l’Italia stessa sia stata assoggettata al dominio asburgico per decisamente troppo tempo. Terminata la subordinazione allo straniero, essa non può dirsi affatto superata: al contrario potrebbe dirsi intrinseca, dal momento che si parla ancora oggi di questione meridionale che diversamente da quel che si creda, non va a discapito solo del Mezzogiorno.
L’Italia unita è stata a cuore dei Meridionali quanto dei Settentrionali: non si capirebbe dunque il motivo per cui l’arretratezza interesserebbe solo la zona direttamente coinvolta.
Risposte e commenti spetteranno agli studenti, che si riuniranno nuovamente in plenaria in occasione della premiazione del concorso, sicuramente ricco di spunti di riflessione.
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