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La protesta di Michele: mi costringono a chiudere il bar alle 18, ma tollerano gli assembramenti al mercato settimanale di Molfetta
Michele Scattarelli e Rosa Farinola nel loro bar
06 maggio 2021

MOLFETTA - Il lockdown, la zona arancione, la crisi spiegata in maniera circostanziata, puntuale, motivata. E non è l’onnipresente personaggio dei salotti televisivi a illustrarcela, colui che non perde una trasmissione per puro presenzialismo ma un lavoratore che da oltre un anno sente sulle spalle questo peso. Sì, perché il sig. Michele Scattarelli con ironia ce lo spiega, senza saccenza, in maniera semplice, pratica, alla portata di tutti.
Michele Scattarelli e sua moglie Rosa Farinola gestiscono un bar caffetteria in centro città. Michele è una persona molto conosciuta e seguita perché molto attiva sui social, mezzi che utilizza per post, video in cui spazia: divertimento, musica, cucina, post di riflessione.
Il suo è un modo di affrontare la vita e questa situazione di incertezza non con rassegnazione e neanche con leggerezza ma con consapevolezza. Sempre allegro e sorridente, condivide la sua filosofia di vita: prendere le cose come vanno, cercando di fare tutto il possibile, senza livore e soprattutto volendoci bene. Ma la sua pazienza, dopo un anno di provvedimenti di chiusure e parziali riaperture, è ormai al limite. Ed ha detto basta.

Il video, in cui espone, con veemenza, come sa fare, il suo disagio, la sua contrarietà alla chiusura dei bar alle ore 18, ha fatto il giro del web. Il sig. Michele e la sig.ra Rosa, ci accolgono nel loro bar, stupiti del seguito ricevuto.
Siamo stanchi, è una situazione che dura da troppo tempo. Zona rossa, rossa rafforzata, zona arancione. Ogni fine settimana attendiamo i dati. Vogliamo lavorare onestamente portare avanti col lavoro, gli impegni di genitori. Ci atteniamo scrupolosamente alle regole pur ritenendoci fortemente penalizzati. Alle ore 18 puntualmente noi esercenti abbassiamo le serrande per tornare a casa con magri guadagni. Per le strade, gente che passeggia indisturbata, a gruppi. Al lungomare Colonna assembramenti, nessun controllo, nessuna sanzione. Non mi sembra giusto!
Noi titolari di bar e ristoranti, stiamo pagando un prezzo troppo caro. Hanno autorizzato il consumo da asporto ma è una magra concessione considerando che la gente alle ore 18 trova alternative pur di incontrarsi, assembrarsi. Hanno dato l’autorizzazione alla riapertura dei mercati.
Ho visto le immagini del mercato settimanale a Molfetta: gente che tranquillamente sfuggiva al controllo della temperatura ad opera dei volontari. Nei nostri locali sono garantite le norme antiCOVID, è limitato il numero degli accessi. E’ giusto pensare alla vaccinazione delle persone anziane, doveroso, ma occorre pensare anche a noi operatori che viviamo di commercio, che vogliamo pagare le tasse, mantenere le nostre famiglie con lavoro e non con ristori insufficienti e tardivi”.

Il messaggio è rivolto a tutte le istituzioni, dal governo centrale a quello locale: rivedere le fasce orarie di chiusura, far ripartire le attività compatibilmente con l’evoluzione della situazione pandemica.

Il sig. Michele e la signora Rosa sono delle belle persone, unite nella vita e nel lavoro. Il sig. Michele e la signora Rosa meritano il nostro ascolto, la nostra solidarietà, non solo a parole.

Il lavoro è fondamentale per la dignità (Papa Francesco).

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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