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La piena che ha devastato la zona industriale di Molfetta, ha travolto un'azienda, costretta alla chiusura. Oggi il governatore Emiliano nell'Asi. Il grido di dolore della presidente degli industriali Lezoche
17 luglio 2016

MOLFETTA – Il giorno dopo la grande pioggia che ha devastato la zona Asi di Molfetta, la situazione è tornata lentamente alla normalità, ma restano ancora le situazioni critiche, come quella dell’azienda Idromeccanica che è stata travolta dalla piena d’acqua  e ha visto distrutto tutti i macchinari. Il danno supera i 10 milioni di euro. Danneggiate seriamente dalll'inondazione della lama Marcinase anche altre aziende come la Morgana e Ramtec.

Di qui il grido di dolore della presidente dell’Associazione degli industriali di Molfetta, Loredana Lezoche che si è detta «indignata, scossa, rammaricata e lasciatemelo dire, incazzata. Non voglio colpevoli o indagati, voglio solo e scusatemi se è poco "solo" risolvere definitamente il problema idrogeologico a Molfetta. Non sarò il presidente di una zona dove ci saranno vittime per sbagli politici. Non sarò presidente della più bella zona Industriale del centro sud, dove qualcuno ha omesso lo studio delle acque e i mancati finanziamenti per risolverli. Oggi dico basta. Oggi ho preso responsabilità che non mi competevano, come me i soccorritori. Questo non basta, ora è arrivato il momento di risolvere definitivamente il problema idrogeologico. Adesso è arrivato il momento di far sentire la voce di tutte le realtà che hanno portato lavoro e assunzioni in questo territorio. Adesso basta non vogliamo favori ma solo la possibilità di poter lavorare in sicurezza come la legge richiede. Sono certa che il Governatore Pugliese ascolterà tale urlo».

E il Governatore Michele Emiliano è venuto a Molfetta a visitare le aziende della zona Asi e a toccare con mano la situazione critica in cui versano molte di loro. Il presidente della Regione si è meravigliato dell’assenza del commissario straordinario Mauro Passerotti. Assenti anche le due sub commissarie le dott.sse Cinzia Carrieri e Paola Maria Bianca Schettini. In realtà, sembra che a Molfetta la macchina amministrativa, dopo le dimissioni del sindaco Paola Natalicchio, non riesca ancora a girare a regime. Difficile anche per la stampa interloquire col commissario straordinario. I cittadini hanno l’impressione che la città sia scoperta.

Le idrovore dei Vigili del fuoco hanno continuato a liberare dall’acqua alcuni capannoni, ma il lavoro è immane.
La presenza di Emiliano è rassicurante, ma si attendono provvedimenti concreti da parte del presidente della Regione per risolvere il problema della mitigazione idraulica. Per anni il centrodestra del sen. Antonio Azzollini ha cercato di ignorare il problema. Ma anche molti imprenditori che oggi vedono la zona Asi in questo disastro hanno sottovalutato il problema: importante era creare nuove aziende, anche nelle lame, pur di fare profitto e dare occupazione. E con questa “filosofia” si sono ignorare realtà importanti come le lame. Eppure l'allarme era stato lanciato da tanti: tecnici, cittadini, politici e anche noi di "Quindici". Tutti ignorati e irrisi e si è andati avanti col paraocchi e la presunzione di avere ragione. Oggi la natura si è ribellata. Per fortuna non ci sono stati morti, ma tutti coloro, politici e imprenditori, che allora hanno sbagliato, devono ammettere i loro errori e fare ammenda. 
Si deve ripartire dal territorio, non ignorando le lame e cercando altre soluzioni. Non si possono ipotizzare opere impossibili o faraoniche che richiedono tempo e denaro, come quella di deviare il corso delle acque. Bisogna affrontare l’emergenza, ma soprattutto fare tesoro di questa esperienza e realizzare un’inversione di rotta, senza ascoltare il canto delle sirene di qualche politico: non si può barattare la vita umana col consenso. Mai.

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