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La morte della nipote dello scultore Cozzoli di Molfetta, volto dell’Addolorata e la copertina di “Quindici” di Alberto Ficele con le statue ai balconi di Corso Dante
Statue al balcone. Elaborazione grafica di Alberto Ficele per "Quindici" 4-20 quarta di copertina
15 agosto 2020

MOLFETTA - «Caro Direttore,

mi scusi se le faccio un appunto: non ho visto pubblicata su “Quindici” la notizia della morte, ai primi di luglio, di Marianna Cozzoli, nipote del grande scultore di Molfetta, Giulio.

Non è tanto la parentela a fare notizia, bensì il fatto che la signora Marianna, che si è spenta a Genova dove viveva, è stata la modella di Giulio Cozzoli nel 1957 per la realizzazione della bellissima statua della Maria Addolorata, che sfila in processione durante la Settimana Santa, una statua che tutti ci invidiano sia per la bellezza, sia per l’intensità dell’espressione di una mamma addolorata per la cattura del figlio».

Michele Amato.

Gentile Sig. Amato,
la ringrazio della segnalazione. La notizia ci era sfuggita, anche per la nostra assenza da Molfetta in quel periodo. Rimediamo subito, ricordando che la signora Marianna aveva 88 anni e che la statua rimase incompleta e fu portata a termine, anni dopo, da un altro nipote dello scultore, Maurangelo Cozzoli, più noto per aver trasferito in bronzo, con grandi sacrifici la monumentale opera della Deposizione, che oggi si può ammirare all’ingresso del Museo Diocesano.

Anche l'Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero ha voluto mandare un messaggio di cordoglio alla famiglia: Il priore Onofrio Sgherza, i collaboratori Michele Roselli e Gennaro Zaza, il padre spirituale Don Ignazio Pansini e la Confraternita tutta si sono associati al dolore della famiglia Cozzoli per la dipartita della cara Marianna, nipote del grande scultore Giulio Cozzoli.

Per ricordare lo scultore Cozzoli e le sue opere, pubblichiamo il retro l’immagine della copertina della rivista “Quindici” del mese di aprile 2020, realizzata dal nostro bravo Alberto Ficele, che ha avuto grande successo e apprezzamenti, per la sua originalità.

La elaborazione grafica mostra le statue della Settimana Santa sui balconi di Corso dante, in particolare quelli che si trovano sopra la Chiesa di S. Stefano. E’ stato un modo per ricordare le processioni che quest’anno, colpa Covid, non si sono tenute e le statue sono rimaste sui balconi a vedere la strada deserta.

La pubblichiamo oggi, giorno dell’Assunta: un omaggio allo scultore, ma anche un dono ai lettori che non hanno visto il lavoro di Ficele nella rivista mensile, distribuita in edicola.

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