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La Molfetta Sportiva compie 100 anni, il ricordo di Gianni Pansini con una Mostra alla Sala dei Templari L’iniziativa curata anche dal fratello Franco ripercorrerà il secolo con 500 foto dell’epoca e sarà inaugurata venerdì 1 settembre alle ore 19 in collaborazione con l’Associazione Molfettesi nel mondo
30 agosto 2017

MOLFETTA - Dopo il successo ottenuto con il libro “Olio, Petrolio Benzina e Minerale” dedicato alla storia gloriosa della Molfetta Sportiva e il calendario sulla storia dei biancorossi, i fratelli Pansini hanno progettato una straordinaria mostra da regalare alla città di Molfetta nell’anno del centenario del calcio cittadino: 1917-2017. Un evento fantastico che ripercorrerà i 100 anni di storia dello sport più amato dagli italiani e che ha visto la luce grazie alla ferrea determinazione di Giosuè Poli.

La mostra sarà un lungo viaggio attraverso questi 100 anni: a partire dal calcio pionieristico (1917-1933), per passare con i fantastici anni d’oro della Molfetta Sportiva (1951-1955) e per finire con il racconto fotografico degli ultimi trent’anni del calcio a Molfetta con tantissimi atleti molfettesi in campo sino agli anni della presidenza Fiore (Campionati di Interregionale e serie C2). A dare a Quindici qualche anticipazione ci ha pensato Gianni Pansini, curatore della mostra insieme al fratello Franco.

Come nasce questa idea? Qual è il filo conduttore della mostra?

«L’idea di realizzare questa mostra fotografica – che vede me e mio fratello come curatori - nasce circa due anni e mezzo fa e ha come filo conduttore la storia del calcio molfettese che compie 100 anni. La mostra si chiamerà “A Molfetta il calcio compie 100 anni” proprio per celebrare questo meraviglioso sport nella sua totalità senza campanilismi di sorta».

Quali difficoltà ha incontrato? Chi ha contribuito alle ricerche?

«Di difficoltà ne abbiamo incontrate ma l’ostacolo è stato presto aggirato. La parte più complicata e laboriosa è stata la ricerca delle fonti: ad esempio per risalire al primissimo presidente della squadra cittadina, Vincenzo Carabellese ho dovuto contattare i suoi nipoti. Nonostante tutto siamo riusciti ad avere notizie su oltre 200 ex calciatori, ex dirigenti, ex allenatori e una gran mano – a dire la verità – ci è stata data dall’archivio personale di fonti recuperate per la redazione del libro “Olio, petrolio, benzina e minerale” che racconta la storia del calcio molfettese dal 1917 ad oggi. È vero. Ho scomodato tanta gente e ho trovato – con gran piacere – anche tanta collaborazione ma alla fine il risultato è stato strepitoso. Devo dire che mi sono divertito molto».

Come si compone la mostra? Quanto tempo per realizzarla e come? Con il contributo economico di chi?

«La mostra si articolerà in circa 500 fotografie spalmate su 27 pannelli. Abbiamo cercato di sviluppare una sorta di carrellata evolutiva della storia del calcio cittadino ma con la particolarità che la mostra sarà intervallata da dettagli non stantii. Abbiamo ad esempio introdotto – ogni quattro/cinque tele in consecutio temporum – una relativa ai campi da gioco molfettesi, protagonisti delle vicende sportive dal 1922 ad oggi. Un'altra sarà dedicata ai tifosi e all’evoluzione del tifo; un’altra ancora ai calciatori molfettesi che hanno militato in serie A e B; un’altra ricorderà tutti gli sportivi che hanno giocato in nazionale. Inoltre uno spazio riguarderà i calciatori molfettesi che pur non avendo mai giocato nella squadra della propria città sono finiti direttamente sui campi della seria A ed uno ulteriore utile ad omaggiare gli arbitri molfettesi che hanno giocato in serie A e B, a cominciare dalle fonti risalenti al 1940. Si tratta di un progetto ampio che – in concomitanza con altri impegni – si è sviluppato nel corso di circa tre anni ed è stato finanziato con l’ausilio di qualche sponsor e in minima parte da me e mio fratello.

Inoltre in qualità di curatori metteremo in vendita dei dvd che ripercorrano quasi tutta la mostra focalizzando l’attenzione su tutti i presidenti, parecchi allenatori e quasi tutti i calciatori, soprattutto i molfettesi. In abbinata al dvd un magnete raffigurante lo stemma della Molfetta Sportiva. Il ricavato, ci tengo a specificarlo sarà devoluto interamente – così come è accaduto per i proventi derivanti dalla vendita del libro e del calendario – in beneficienza».

Perché avete scelto questo periodo per l’allestimento della mostra? C’è un motivo specifico?

«Sì, c’è duplice motivo che ha orientato la nostra scelta. Prima di tutto perché nel settembre 1917 Poli fondò la Fulgor e poi in questo mese ricorre in città la festa della Madonna dei Martiri,  periodo durante il quale c’è il ritorno a Molfetta di tanti concittadini residenti ormai in Australia, America, Argentina e da ogni parte del mondo. Insomma è stato un modo per coinvolgere quanta più gente possibile».

Oltre alla mostra ci sono altre iniziative in programma?

«Da parte nostra no. La chiuderemo il 10 settembre e al momento non abbiamo nemmeno deciso che fine faranno le foto. Potrebbe essere un’idea quella di omaggiare qualche familiare di chi ha fatto la storia del calcio a Molfetta con il rilascio di alcune foto. Sarebbe difficile fare dell’altro anche per questioni logistiche visto che vivo da oltre 40 anni a Milano».

Qual è il suo legame con la Molfetta Sportiva?

«La passione per il calcio a me e a mio fratello ce l’ha trasmessa il buon Peppino Pansini, presidente per due anni della Molfetta Sportiva. Ricordo benissimo quando papà mi portava mano nella mano a vedere le partite. Ma a parte il legame familiare sono un appassionato di calcio da quando avevo 5 anni e da quando sono andato per la prima volta allo stadio è nato questo amore che ancora oggi mi porto dietro e che ho trasmesso anche a mio fratello».

Lei ha scritto il libro “Olio, petrolio, benzina e minerale” e ha realizzato un calendario con le foto delle squadre dell’epoca. Secondo lei il successo di queste due iniziative dimostra che i tifosi vivono ormai solo di ricordi?

«Esatto. Infatti – con questa iniziativa - abbiamo voluto risvegliare il lassismo che c’è a Molfetta. In passato c’era più partecipazione e si ha quasi la sensazione che manchi il tifoso, che manchi il calciatore».

Forse i giovani non sono più attaccati alla maglia? Si spiega così il declino della Molfetta sportiva?

«Ho incontrato in questi giorni alcuni giovani che si sono prestati a darci una mano nell’allestimento della mostra. Sono gli ex ultras del Molfetta che tutt’oggi seguono ancora le nuove squadre che si sono susseguite dopo la Molfetta Sportiva. È vero. Oggi, in effetti non c’è più l’attaccamento di una volta alla squadra anche perché in questi anni il calcio in città è diminuito a fronte di una ribalta di altri sport come la pallavolo, il tennis tavolo e la pallacanestro. Altre discipline hanno appassionato le nuove generazioni e poi oggi il calcio è diventato un business notevole. Ovviamente questi sono stati in parte motivi che hanno portato al declino della Molfetta Sportiva».

Come mai questo attaccamento degli ex non ha aiutato la Molfetta Sportiva, decaduta in basso e oggi tornata in serie D solo con l’acquisto del titolo da un’altra squadra e non con la conquista sul campo?

«Secondo me in quegli anni bui che vanno dal 1998 al 2014 sono sorte altre squadre, troppo e questo fenomeno ha senza dubbio disorientato i tifosi».

Secondo lei ci sono stati anche degli errori che hanno portato a questa decadenza?

«Più che errori il calcio ad un certo momento è diventato un business: parecchie società che non riuscivano a stare al passo con quelle più grandi sono fallite e il Molfetta ha fatto la stessa fine. Sarebbe stato utile creare una sola squadra in cui dirigenti, presidente, sportivi e supporter unissero le forze per andare tutti nella stessa direzione. Insomma un unico simbolo di identità calcistica».  

La mostra è dedicata agli ex tifosi o anche ai giovani? Con quale speranza?

«La mostra è rivolta a tutti i tifosi perché i tifosi sono sacri e senza di loro il calcio non esisterebbe. Con questo evento speriamo e ci auguriamo che si risvegli l’antica passione per il calcio a Molfetta».

L’evento organizzato dall’Associazione Molfettesi nel Mondo con il patrocinio del Comune di Molfetta, si svolgerà dal 1 al 10 settembre presso la Sala Templari. La cittadinanza tutta è invitata a prendere parte allo start ufficiale che si terrà venerdì 1 settembre alle ore 19 con la conferenza stampa di presentazione alla città e agli organi di informazione presso la Sala stampa dell’Ufficio Giovine a Molfetta cui parteciperà come ospite d’onore l’ex calciatore ed allenatore molfettese, Gaetano Salvemini. L’augurio di Pansini è che la città possa per l’occasione vestirsi di biancorosso come accadeva un tempo e vedere destata la buona, sana e vecchia passione per il calcio della nostra città.

© Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
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