La magia del jazz con Gegè Telesforo a Molfetta
Successo della serata musicale gratuita voluta dall’amministrazione comunale e dall’assessore alla Cultura, Sara Allegretta
Sanna, Telesforo, Bassi, Deidda, Santoleri
MOLFETTA - Non è necessario essere intenditori di jazz per apprezzare Gegè Telesforo perché la sua è musica di qualità e soprattutto con i suoi scat (le improvvisazioni vocali con cui l’artista imita anche strumenti musicali) riesce a catturare e trascinare il pubblico che lo ascolta.
E’ accaduto anche a Molfetta in jazz, rassegna organizzata dalla Music Art Management con direttore artistico Carlo Gallo, in collaborazione con l’assessore alla Cultura Sara Allegretta.
Un jazz raffinato e sofisticato per intenditori quello di Telesforo, ma soprattutto buona musica come non si riesce ad ascoltare più nemmeno in tv e che il numeroso pubblico, che affollava il Chiostro di San Domenico, ha gradito, tributando al cantante foggiano, di fama internazionale, il giusto riconoscimento per la sua arte.
La magia del jazz di Telesforo esercita questo potere, perché ti coinvolge in un percorso sensoriale di intensa carica ritmica con sonorità e timbri tutti particolari che puoi ascoltare più volte senza stancarti.
Il concerto Fun Slow Ride ha come progetto quello di educare alla musica le nuove generazioni e consegnare loro un patrimonio musicale di valore che non può andare perduto. E’ questa la mission dell’afro americano di Foggia che ha sempre anticipato tendenze musicali con le loro atmosfere speciali che riesce a trasmettere al pubblico.
Fun Slow Ride significa “passeggiata lenta e divertente”, un po’ come il percorso artistico che ho fatto io e che hanno affrontato molti altri musicisti. La filosofia alla base di questo progetto è proprio quella del lavoro fatto senza avere fretta, con il sorriso sulle labbra, perché divertirsi per chi fa musica – ma in generale questo vale per chiunque svolga un’attività artistica – è fondamentale.
Fun Slow Ride ha avuto una lunga gestazione, quasi tre anni, e tante ore di registrazione in giro per il mondo. Si tratta di un progetto pensato per i più giovani, per trasmettere loro un modo di concepire la musica che li aiuti ad apprendere e parallelamente ad aprire i propri orizzonti; è stato portato avanti ed alimentato da un collettivo straordinario di musicisti di varia provenienza. Speriamo che questo serva davvero alle nuove generazioni, che sia utile per comprendere che la musica, quando è fatta bene può farsi veicolo di messaggi importanti.
Grande tecnica anche nei componenti della straordinaria e quotata band di Telesforo (Alfonso Deidda sax, Domenico Sanna pianoforte, Fratello Joseph Bassi al contrabbasso, il giovane Michele Santoleri alla batteria) in un concerto offerto dall’amministrazione comunale e dall’assessore alla Cultura Sara Allegretta, che è riuscita a mettere insieme un calendario di eventi, molti dei quali di elevata qualità e soprattutto gratuiti, per permettere ad una vasta platea di cittadini di partecipare a una stagione. musicale e culturale di tutto rispetto. Un successo, soprattutto se si considera il poco tempo che l’assessore ha avuto a disposizione per organizzare il cartellone degli Eventi Molfetta, forse una delle poche cose buone che l’amministrazione Minervini è riuscita a mettere finora in campo.
Cantante, percussionista, polistrumentista, Producer e A&R dell’etichetta Groove Master Edition, ma anche giornalista, entertainer, autore e conduttore radiotelevisivo, GeGè Telesforo, nato a Foggia nel 1961, rappresenta una figura professionale dai mille contorni, e dalle altrettante sfumature. Ma il minimo comune denominatore delle sue molteplici attività è la musica, anzi, la buona musica, cui il nostro dedica, da 30 anni, ogni sforzo.
Nato artisticamente con Renzo Arbore, che ne ha scoperto le incredibili doti vocali, Telesforo ha saputo, nel corso degli anni, individuare un proprio progetto di ricerca, che ha il suo nodo centrale nello scat, ovvero l’improvvisazione vocale. Rispolverando un'arte quasi dimenticata all'estero, e da noi mai esistita, il vocalist foggiano ha saputo, dapprima, raccogliere attorno a sé il meglio della scena jazz-fusion romana: indimenticabili i suoi concerti, a metà degli anni Ottanta, in cui si divertiva a rinnovare vecchi standard del jazz, in virtù di arrangiamenti mozzafiato e trovate armoniche spiazzanti. Nelle sue band (GeGè Telesforo & Co.; D.O.C. Quartet; Pure Funk Live; Groovinators;…) hanno militato alcuni fra i più quotati musicisti italiani: Roberto Gatto, Danilo Rea, Antonio Faraò, Marco Rinalduzzi, Enzo Pietropaoli, Rita Marcotulli, Marco Tamburini, i Deidda Brothers, Rossana Casale, Agostino Marangolo, Fabio Zeppetella, Max Bottini…, e debuttato giovani talenti come Giorgia, Stefano Di Battista.
Nei primi anni ‘90, grazie al sodalizio con Ben Sidran - pianista, cantante e raffinatissimo critico musicale -Telesforo trova negli Stati Uniti una seconda patria, collaborando con i musicisti più in vista, incidendo i suoi dischi per l’etichetta americana Go Jazz e lavorando in studi di registrazione prestigiosi come il Paisley Park di Prince, Sterling Sound e lo Skyline di New York. Come Lead Vocalist della Go Jazz All Stars di Sidran, Telesforo partecipa ad un lungo tour internazionale che lo vede protagonista con musicisti del calibro di Phil Woods, Bob Malach, Georgie Fame, Clyde Stubblefield, Mike Mainieri, Bob Rockwell, Richard Davis, Phil Upchurch, Ricky Peterson, trovando così il modo per esportare il suo indiscutibile talento vocale all’estero, collezionando una serie impressionante di "sold out" e piazzando i suoi album fra i primi posti delle jazz- charts giapponesi. Memorabili i duetti vocali e le collaborazioni discografiche con Dizzy Gillespie e Tony Scott, Bob Berg, Jon Hendricks e Clark Terry, DeeDee Bridgewater.
Dalla seconda metà degli anni ‘90, dopo il periodo di lavoro svolto in studio a Minneapolis con i musicisti della New Power Generation di Prince, la sua ricerca musicale si è indirizzata sul versante di un funk aggressivo e purissimo, in cui gli elementi jazzistici e improvvisativi si saldano a una rigorosa ed infallibile concezione ritmica dominata dal "groove". Dal ’97 è special guest dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore.
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