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La bufala della completa bonifica del porto di Molfetta. Un lettore scrive a “Quindici”
22 ottobre 2014

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” sul porto di Molfetta e su una falsa notizia del completamento della bonifica.

«Gentile direttore, nel consiglio comunale si è discusso dei lavori del nuovo porto di Molfetta e della richiesta di 30 milioni di finanziamento e anche dei ritardi dovuti alla bonifica. Oggi leggo dell’ordinanza del sindaco per il trasporto dei residuati bellici, quindi la bonifica è ancora in atto.
Eppure mi è capitato qualche giorno fa sotto gli occhi una notizia che mi ha fatto sobbalzare e cioè che nel porto di Molfetta non ci sono più bombe, che è stato bonificato il 95% dell'area e quindi era inspiegabile il motivo per cui non si portavano a termine i lavori.
Se non ricordo male, Quindici qualche tempo fa aveva criticato la superficialità con cui vengono date le notizie dai media locali, senza accurate verifiche, affidandosi ad improvvisazioni che provocano disinformazione nei cittadini.

La cosa si è ripetuta perciò sulle bombe del porto? Cosa mi può dire in merito? Che ne dice di questo modo scorretto di fare informazione?».

In realtà, in una recente conferenza cittadina, qualcuno, evidentemente poco informato (non vogliamo pensare che la cosa sia stata artatamente diffusa con l'obiettivo di aumentare la confusione) ha dichiarato che il 95% delle acque del porto, erano state bonificate. Una notizia completamente falsa, se solo si pensa che nei fondali del porto (fonti ufficiali) sono presenti ancora circa 50.000 residuati bellici di varia misura. Presenza confermata recentemente dal sindaco Paola Natalicchio e dall’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Abbattista.

Chi poteva avere interesse a diffondere una notizia falsa, finalizzata alla ripresa dei lavori? Solo qualche irresponsabile, che si rende complice di quella parte politica che ha sempre taciuto sulla realtà degli ordigni bellici, per iniziare i lavori, oggi bloccati da uno scandalo di proporzioni nazionali.

E cosa fanno i media locali, invece di smentire queste bugie, riportano acriticamente la notizia falsa? Eppure anche loro dovrebbero essere in possesso dei dati ufficiali. Come mai continuano a fare copia e incolla, senza spiegare i fatti? Ognuno fa l'informazione che crede, e soprattutto chi va dietro alle bufale, ha l'informazione che si merita.

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quando si parla di ordigni bellici non si parla solo di "bombe", ma anche di proiettili, mine, b.a mano, e non solo di bombe d'aereo. La bonifica totale non sarà mai possibile perché il quantitativo era enorme (munizionamento per una intero corpo d' armata ed un corpo aereo USA al completo)per cui dopo quest'ultima bonifica sicuramente saranno effettuate neutralizzazioni di ordigni su segnalazione di sub o di capitani di peschereccio, sempre se quest'ultimi si atterranno alle istruzioni di cui sono stati informati abbondantemente. adesso le bonifiche sistematiche sono "organizzate dal prefetto di zona che può appoggiarsi alle forze armate specializzate, per cui ogni grande opera futura (ponti, autostrade, zone industriali, ecc.) sarà sempre preceduta da una indagine di bonifica. Al momento il porto può essere messo in sicurezza da subito, mentre per il completamento la mano passa alla magistratura! Che poi siano rimasti ipoteticamente 2500 ordigni questi sono al di fuori della zona portuale.la bonifica si effettua a step: prima la mappatura del fondale(come negli scavi archeologici) con l' individuazione degli ordini e non una stima casuale , poi il riconoscimento del tipo di ordigno, poi il miglior modo di neutralizzarlo o accumulandoli in recipienti da far brillare al largo o se a caricamento speciale ( al fosforo)prima accumularli e poi portarli in cava, ecco spiegato quest'ultimo viaggio da parte dell' esercito. però ragazzi , partecipate ai convegni così mi risparmiate di essere ripetitivo! grazie per l' attenzione. Michele Spadavecchia pres. Eredi della Storia.



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