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L'ex sindaco Paola Natalicchio: le responsabilità del rischio idrogeologico a Molfetta, dopo l'allagamento della zona industriale. Parliamone
17 luglio 2016

MOLFETTA – Interviene anche l’ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio (foto) nella discussione che si è creata dopo il disastro dell’ultima pioggia abbondante che ha travolto la zona Asi.

«Dopo le ultime terribili 24 ore in città leggo che si è aperto un dibattito pubblico molto forte sul rischio idrogeologico a Molfetta e, in particolare - ma non solo - nella nostra zona industriale. Ho letto le parole, giustamente amare e rabbiose, della presidente dell'Associazione Imprenditori e il suo appello al governatore pugliese per accelerare sulle opere di mitigazione – scrive la Natalicchio -. Ho letto e leggerò certamente accuse e difese. Davvero, finalmente: parliamone.
Nei tre anni in cui sono stata sindaco di Molfetta sono stata duramente accusata in consiglio comunale e anche in pubblici dibattiti per non aver contestato il PAI dell’Autorità di Bacino, il Piano che ha stabilito scientificamente e con previsioni esatte il rischio idrogeologico a Molfetta.
Tutto il centrodestra, unito e compatto, non ultimo il senatore Antonio Azzollini, mi ha urlato e ripetuto che sono stata una irresponsabile a non costituirmi in giudizio per "attaccare il PAI", come ha fatto Azzollini per anni, e per chiedere che fosse ridimensionato, tanto da consentire nuove edificazioni in zona industriale e "sbloccare lo sviluppo economico".
Ho sempre risposto che era pericoloso dichiarare "guerra alla natura". Continuo a pensarlo e a rivendicare la scelta che allora facemmo con l'assessore Rosalba Gadaleta di non costituirci in giudizio contro l’Autorità di Bacino e lavorare, invece, a dare
una scossa alla mitigazione idraulica piuttosto che centrare il nostro lavoro sulle nuove edificazioni. Mi sono attivata, insieme al settore Urbanistica, per avviare i primi progetti di mitigazione idraulica sia in zona Pip che nell'area di Lama Martina. Nel nostro Comune, infatti, non c'era un solo progetto su questo. Le mirabolanti opere pubbliche del "grande sindaco" che mi ha preceduto non hanno mai incluso la mitigazione. Io e la mia squadra abbiamo lasciato un progetto su Lama Martina ed è in fase di redazione un progetto in area Pip. Veniamo all'ASI, il consorzio che si occupa dello sviluppo economico degli agglomerati Bari-Modugno e Molfetta.
Sulla mitigazione c'era un progetto astronomico nelle cifre e abominevole nella sostanza: il famoso "canalone". Ha avuto pareri sfavorevoli dall’Autorità di Bacino, dalle ferrovie e anche dal Comune. Un'opera che avrebbe espropriato decine di terreni agricoli, costosissima da manutenere, impossibile da concludere perché' finanziata poco più che per un terzo e centrata sulla protezione soprattutto dell'area del PIP3, inesistente.
Abbiamo collaborato con i progettisti ASI alla progettazione di un'opera alternativa: "i due canali". Un'opera meno impattante e più efficace nella mitigazione dell'area ASI esistente. Esiste uno studio di fattibilità che da molti mesi ha il parere favorevole del Comune di Molfetta. Eppure è tutto bloccato. Perché'? "Non ci sono soldi per portare avanti la progettazione".
In ogni Cda dell'ASI, di cui attualmente faccio parte (incarico a titolo gratuito e da cui ovviamente mi dimetterò non appena sarà eletto il prossimo sindaco di Molfetta), chiedo notizie dello stato della progettazione e mi si dice che "aspettiamo di sapere dalla Regione Puglia se saranno stanziati fondi per portare avanti la progettazione".
A progetto pronto, infatti, il Comune di Molfetta lo candiderà a finanziamento iscrivendolo al Rendis, il registro nazionale sul dissesto idrogeologico, che gode di ciclici finanziamenti governativi. Fa bene allora l'Associazione Imprenditori a fare appello al governatore pugliese e chiedere di prendere in mano la situazione. Non c’è tempo da perdere. La natura non aspetta. Scriverò oggi stesso anch'io una relazione al Commissario, al Presidente Michele Emiliano e al presidente dell'ASI Nicola Martinelli per pretendere che neanche un solo minuto sia ancora perso».

Queste le considerazioni dell’ex sindaco che condividiamo. Nelle prossime ore “Quindici” farà un’analisi della situazione per chiarire responsabilità, ritardi e complicità in questo disastro annunciato. Continueremo a fare opinione, a dire quello che gli altri non dicono: siamo e restiamo un giornale diverso, che non disdegna la cronaca, ma che fa soprattutto opinione con la schiena dritta e in assoluta libertà, con l’unico obiettivo di servire Molfetta e i suoi cittadini, per una società più giusta e migliore.

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