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L'ex sindaco Paola Natalicchio accusa: le responsabilità del centrodestra sul disastro della piscina comunale di Molfetta.. In attesa che il commissario avvii la nuova concessione L'impianto è vandalizzato, ma non è difficile individuare i responsabili dello scempio: se ne parla in città
27 agosto 2016

MOLFETTA – La piscina comunale giace nell’abbandono e nella vandalizzazione più completa, dopo la revoca della concessione alla società “Molfetta nuoto” per debiti e irregolarità attribuiti dall’amministrazione di centrosinistra, che ha deciso la chiusura, per motivi di sicurezza, anche perché erano caduti dei pezzi di legno anche dal tetto.

Poi, caduto il governo cittadino, tutto è rimasto fermo e i vandali ne hanno approfittato per distruggere buona parte della struttura.

Appare strano come non si sia provveduto a colpire questi devastatori, tenuto conto che non è difficile individuare gli autori degli atti vandalici.

“Quindici” invita il commissario straordinario Mauro Passerotti, a provvedere quanto prima ad indire una nuova gara di appalto (dovrebbe essere fra le priorità), per la nuova concessione consentendo che l’impianto possa essere disponibile per l’anno prossimo quando Molfetta sarà citta europea dello sport.

Come abbiamo fatto per altri argomenti, continuiamo a pubblicare stralci del pezzo che l’ex sindaco Paola Natalicchio, tornata a fare la giornalista, ha scritto per “Quindici”, pubblicato sul numero della rivista ANCORA IN EDICOLA.

 

LE RESPONSABILITÀ DEL CENTRODESTRA SULLA PISCINA

Sulla piscina comunale serve un dibattito più maturo e profondo e meno emotivo. A tutti piace fare sport, nuotare, andare al mare. Molte famiglie portavano in piscina i propri figli, anche con disabilità. Molti di noi la frequentavano come utenti. Tanti giovani ma anche tantissimi anziani frequentavano il lido balneare d'estate, unico lido accessibile a piedi dal centro città.
La chiusura della piscina, nell'anno di Molfetta Città Europea dello Sport è stata una scelta dolorosissima e che ha colpito certamente le nostre passioni e la nostra comodità di poter fare nuoto a due passi da casa, senza dover migrare a Giovinazzo, Bisceglie o Ruvo. Detto questo, la piscina era in gestione. Esattamente in concessione.
La concessione tra il privato e il Comune aveva degli obblighi: il pagamento di un canone concessorio da 60mila euro l'anno, il pagamento delle utenze, il pagamento delle polizze assicurative fideussorie, il pagamento dei lavoratori che tenevano in piedi l'impianto, lo svolgimento di manutenzioni che fossero in grado di tenere la struttura sempre in sicurezza.
Il concessionario è venuto meno a questi impegni. Non ha pagato la concessione e le utenze, accumulando centinaia di migliaia di debiti che hanno penalizzato le casse del bilancio molfettese, non ha pagato con regolarità i lavoratori, non aveva polizze assicurative valide, senza parlare dei problemi legati alla condizione dell'impianto e allo stato delle manutenzioni.
Attenzione, nella nostra piscina non si entrava gratis. Nè al lido si entrava gratis (anche se su questo andrebbe aperto un ragionamento a parte e non è escluso che anche questo caso della gestione del lido esploderà presto). Il privato faceva profitto con l'impianto, senza pagare al Comune quanto doveva. Un caso gravissimo, a cui bisognava avere il coraggio di reagire scrivendo la parola fine.
Mariano Caputo e il centrodestra oggi gridano allo scandalo per alcune vandalizzazioni che si son verificate ad impianto chiuso.
Dov'era questo centrodestra allarmista negli anni scorsi? Sono loro i responsabili della selezione del gestore e non hanno mai protestato per una situazione insostenibile dal punto di vista della sicurezza e della legalità. Con che coraggio, oggi, ci fanno la lezione? Dobbiamo presidiare perché la piscina riapra presto.
I dirigenti Lazzaro Pappagallo e Roberta Lorusso sono all'opera, ma non si deve perdere un solo minuto. I lavori pubblici entro l'autunno devono mettere in piedi un progetto di manutenzione straordinaria dell'impianto, il settore sport deve lavorare al nuovo bando di gestione, blindarlo e attrarre operatori all'altezza della sfida, solidi e seri, affidabili per l'Ente concedente che è il Comune.
Nel 2017 la piscina dovrà essere aperta e non dovrà diventare il facile oggetto da campagna elettorale a misura del populismo ignorante di chi oggi si risveglia sorpreso e preoccupato dopo aver causato anni fa il problema. E' inaccettabile. Dobbiamo seguire bene, incalzare costruttivamente il Commissario e i dirigenti, pretendere efficienza nei lavori e nei tempi di esecuzione, auspicare un bando con una clausola sociale che salvaguardi i lavoratori.
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