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L'ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio sostiene la protesta dei marittimi: hanno bisogno di tutele e non possono votare Un pullman di molfettesi a Roma alla manifestazione dei lavoratori del mare che hanno incontrato il ministro Del Rio
18 marzo 2017

ROMA - «Oggi a Roma è successa una cosa grande. Cinquecento lavoratori del mare, coordinati dai sindacati CGIL CILS e UIL, hanno occupato la piazza di Porta Pia, davanti al Ministero dei Trasporti, e hanno fatto sentire la loro voce al ministro Graziano Del Rio. Hanno scandito i loro bisogni, hanno preteso i loro diritti. Hanno spiegato che il lavoro marittimo ha bisogno di tutele. Una su tutte: essere riconosciuto come lavoro usurante, con diritto a pensione anticipata. Hanno chiesto di mettere ordine nell'accesso alla professione, dopo lo scempio della Riforma Gelmini che ha depotenziato gli istituti nautici e ha spianato la strada al caos della formazione», scrive così l’ex sindaco di Molfetta presente a Roma alla protesta dei marittimi.

«Oggi in Puglia – continua la Natalicchio - abbiamo cinque istituti nautici e nessuna Accademia del Mare e per diventare ufficiali e fare "carriera blu" bisogna emigrare, a Genova per esempio. E investire soldi. Gli stessi soldi, a carico dei marittimi, che servono per adempiere ai nuovi obblighi, test ingiusti e inutili, a cui sono sottoposti direttori e comandanti magari dopo 30, 40 anni di servizio. A proprie spese. Senza dimenticare che sulle navi battenti bandiera italiana possono essere imbarcati, a condizioni economiche ben diverse (1.000 dollari al mese contro i 2.000 euro di stipendio medio di un marittimo italiano), lavoratori stranieri, che hanno condizioni "di libretto" differenti, meno vincoli, documentazione "più leggera" per accedere a bordo. Allora che si faccia almeno una anagrafe nazionale delle matricole attive, chiedono i lavoratori del mare, che consenta di monitorare le matricole attive e quelle inattive e aiutare i disoccupati del mare a incrociare domanda e offerta.
E lo sapete che i marittimi non hanno diritto di voto? Se sono a largo non esiste un voto telematico per loro, nonostante comunichino a terra ormai con ogni strumento tecnologico. Per i residenti all'estero il voto è garantito, per i marittimi no. E la lista potrebbe continuare. Sono l'ex sindaco di una delle città col maggior numero di "imbarcati" in Italia. Di due autobus partiti oggi dalla Puglia per protestare, uno era tutto di molfettesi, con cui mi sono onorata di passare una splendida mattinata di impegno e di lotta. Tra loro i macchinisti che hanno messo in salvo la Norman Atlantic, i "molfettesi eroi" di cui la stampa ha tanto e a lungo parlato. E le mogli. In rappresentanza delle donne molfettesi che hanno tenuto unite le famiglie e gestito i soldi delle "rimesse", quelli che hanno fatto ricca e grande la nostra città. Le donne che aspettano il marito per mesi (ad oggi si lavora 4 mesi in mare e 2 si resta a casa, i nostri nonni potevano restare in mare anche 8-9 mesi di seguito senza mai tornare), abituate a tenere dentro il cuore le loro paure e tra le mani la cura dei figli e del futuro. Con umiltà e fiducia.

Il Ministro Del Rio ha incontrato una delegazione e ha detto: "Apriremo un tavolo di confronto". Sarebbe il primo vero tavolo sui diritti dei lavoratori del mare dopo anni di silenziosa discriminazione. Seguirò passo dopo passo questa straordinaria battaglia, al fianco dei sindacati che voglio ringraziare per avermi voluto accanto a loro in piazza. Un ringraziamento speciale per avermi insegnato tanto di quello che so a Pino Raguseo della Uil Trasporti e a Michele Jacono, avvocato di talento e compagno di strada in Sinistra Italiana. Di Sinistra Italiana ringrazio anche il senatore Massimo Cervellini, che oggi ha ascoltato la delegazione molfettese e che ci aiuterà in Commissione Trasporti a seguire la vertenza».

 

 

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Cari politici, non per affetto ma per costo, cavalcare la protesta e le legittime rivendicazioni dei marittimi è l'ennesima carognata che state usando in campagna elettorale. Riferendomi a Molfetta, i marittimi sono stati, da sempre, l'orgoglio e la più importante risorsa economica cittadina. Non ve ne siete mai preoccupati, perchè essendo in un certo modo dei migranti temporanei del mondo non poteva far comodo il loro voto elettorale. Io conosco questa situazione perchè sono figlio di marittimo e ne sono fiero per la determinazione e la professionalità che ha contrassegnato la carriera di mio padre e di tanti suoi colleghi. Le loro richieste per il riconoscimento del lavoro dei marittimi come usurante sono legittime. "Cara" signora Natalicchio, farsene un cavallo di battaglia per la sua carriera politica, a mio parere è un grande errore perchè in questo caso ha sbagliato categoria. I marittimi hanno bisogno di risposte veloci e certe, perchè in mare non c'è tempo per le chiacchiere, perchè in mare chi sbaglia paga con la vita e non con una votazione di sfiducia concordata come in parlamento. Perciò lasci i marittimi al loro destino e si faccia promotrice di attività più vicine alla sua carriera politica e al deludente impegno del suo partito. I marittimi hanno sempre avuto un grande rispetto nella nostra Molfetta e penso in tutto il mondo e le vicende del suo partito non sono degne di infangare il loro buon nome ed illudere dei lavoratori veri. MEDITATE MOLFETTESI....MEDITATE!!!!!!


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