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L’ex senatore ed ex sindaco Antonio Azzollini oggi in aula a Trani al processo sulla costruzione del porto. Ancora assente l’avvocato del Comune di Molfetta
L'ex sindaco ed ex senatore Antonio Azzollini sul cantiere del porto (foto archivio "Quindici")
24 settembre 2018

 TRANI - È ripreso oggi a Trani dopo la pausa estiva il procedimento sulla presunta maxitruffa da circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto di Molfetta. 
Il collegio giudicante questa mattina non è quello che ha seguito le altre udienze del processo, a presiedere la dott.ssa Giulia Pavese. Tuttavia non c'è stata alcuna opposizione delle parti e l'udienza si è svolta regolarmente.
In aula dei 42 imputati ci sono, l'ex senatore ed ex sindaco Antonio Azzollini, ormai libero dagli impegni parlamentari, amministrativi e comunali; il dirigente ing. Enzo Balducci, fresco del rinnovo da parte dell'amministrazione di Tommaso Minervini della carica di dirigente del settore attività produttive e ambiente; e l'ing. Gianluca Loliva, che ha redatto per conto dell'amministrazione anche il "nuovo progetto per il completamento del porto commerciale" approvato con delibera 136 del 14 maggio del 2018 del valore di 55 milioni di euro.  
Ricordiamo che tra i capi di imputazione ci sono l’associazione per delinquere, il falso, l’abuso d’ufficio, la truffa, la frode in pubbliche forniture, rifiuto di atti d’ufficio e varie violazioni ambientali e paesaggistiche.
Tra le parti civili ancora assente l'avvocato del Comune di Molfetta, sostituito da quello della Regione Puglia. Presente l'avvocato del Comitato Bonifica e di Legambiente, Annamaria Caputo
Grave l'assenza, reiterata dell'avvocato del Comune di Molfetta. Dopo la revoca del mandato all'avv. Michele Laforgia, nominato dal sindaco Paola Natalicchio, il commissario prefettizio aveva affidato l'avvocatura del Comune all'avvocato campano Raffaele Marciano. La nuova amministrazione non ha rinnovato la scelta ma non ha pubblicamente chiesto la rinuncia ai mandati all'avvocato Marciano. Resta la sua assenza e di fatto il disinteresse dell'amministrazione per l'accertamento dei fatti in corso nel processo.
Oggi è stata ascoltata una sola breve testimonianza, quella di Giuseppe Zaza, che ha effettuato in tre occasioni l'attività di prospezione subacquea per la verifica dello stato del posidonieto in prossimità dell'area portuale. Il teste alle domande del Pm Lucio Giovanni Vaira e dei difensori degli imputati ha risposto che non ha rilevato tracce nella sua attività di accertamento.

Le udienze proseguiranno il giorno 8 ottobre alle ore 14, saranno sentiti i dirigenti del Ministero dell'Interno sulla questione dei flussi finanziari, ricordiamo oltre 170 milioni, che hanno interessato la costruzione del porto. 

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