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L’assemblea del Pd di Molfetta, critica la giunta Minervini e avvia gli incontri per trovare un’alternativa per le prossime amministrative
20 ottobre 2021

 MOLFETTA – Il PD ha riunito l’assemblea ieri sera, dopo le ultime vicende amministrative a Molfetta, con la spaccatura della maggioranza di destracentro “ciambotto”, alla quale lo stesso Pd aveva aderito, associandosi alle liste civiche che sostenevano il sindaco Minervini.

Dopo lo scandalo “appaltopoli” il Pd aveva chiesto ai suoi rappresentanti di lasciare gli incarichi, decidendo di passare all’opposizione. Ma, mentre l’assessore Gabriella Azzollini aveva presentato le dimissioni, il presidente del Consiglio, Nicola Piergiovanni aveva mantenuto ferma la sua poltrona e il consigliere metropolitano Gianni Facchini era rimasto in bilico.

Il commissario del partito Campanella avrebbe potuto far dimettere i propri consiglieri comunali facendo arrivare a 13 le firme necessarie alla caduta di Tommaso Minervini, ma ha scelto la strada di attendere il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata da Rifondazione comunista e contemporaneamente avviare subito le trattative con le altre forze politiche di opposizione a questa amministrazione, tranne la stessa Rifondazione che, più volte aveva dichiarato di non volere nulla a che fare con questo Pd che aveva governato con Minervini.

Criticando il sindaco e gli assessori che restano al loro posto, compreso il Pd Piergiovanni (che ieri non si è presentato alla riunione e che verrà espulso dal partito, mentre è andato Facchini, sempre più in difficoltà per il suo ruolo di consigliere della città metropolitana), il partito ha nominato una delegazione che incontrerà i rappresentanti di Rinascere (il Movimento di Felice Spaccavento), di Senso Civico (Annalisa Altomare), del Movimento 5 Stelle, il cui referente unico dei vari gruppi locali è diventata Loredana Lezoche, già candidata per il Pd al consiglio regionale per volere di Emiliano, Sinistra Italiana, Area Pubblica (Bepi Maralfa), ai quali si aggiungerà anche Pasquale Mancini, già referente della lista Civica “Officine Molfetta” a sostegno di Minervini, ma che si era smarcato nelle ultime settimane assumendo una posizione critica.

Da questi incontri si cercherà di capire se esiste un’alternativa al centrodestra e alle liste civiche che si ripresenteranno alle elezioni di maggio prossimo, dopo la gestione commissariale, che appare inevitabile.

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