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L'antica riscossione del Dazio del Molo
15 luglio 2016

Diversi incarichi di riscossione delle entrate fiscali, che l’Università di Molfetta esigeva dalla popolazione e da altri, venivano dati in appalto: come il dazio sul macinato, sul pesce pescato, sulla carne, sulla bagliva (la custodia del territorio rurale), ecc. La documentazione minuta di queste riscossioni in genere apparteneva e veniva custodita dai vari appaltatori e raramente veniva acclusa tra i conti comunali, se non in particolari occasioni di verifica dei conti. Un’entrata particolare era il dazio del molo: lo si esigeva da ogni barca che entrava o usciva dal porto; erano escluse le barche da pesca. Questa imposta era ritenuta concessione demaniale avuta con vari editti reali dal XV al XVI sec. Il documento che presentiamo non è altro che il fruttato del dazio del Molo principiato dal 1 settembre 1751 al tutto agosto 1753. Il documento rileva il movimento portuale di due anni, la relativa riscossione della tassa che era molto esigua, i vari tipi di barche e la loro provenienza. Le barche schiavonesche provenivano dalle città slave. Libretto del fruttato del Molo principiato dal 1 settembre 1751 a tutto agosto 1752. Addì 5 settembre 1751: da una barchetta di Vieste gr.(ana) 10; da una tartana di Vieste gr. 30; Addì 10, da una barchetta di Brindisi gr. 10; da un’altra di Brindisi gr. 10; Addì 11, da una barchetta di Brindisi gr. 10; da due barchette di Bari gr. 20; Addì 12, da una barchetta di Mola gr. 10; da una di Bari gr. 10; Addì 13, da una barchetta di Bari gr. 10; da una bracciera di schiavoni gr. 20; da un’altra bracciera per mano di Domenico de Pinto gr. 20; Addì 15, da una bracciera per mano di Giuseppe Nicola Fontana gr. 20; da una tartanella di schiavoni gr. 20; da una bracciera di schiavoni gr. 20; da Felice Martiradonna di Bari gr. 10; da Lorenzo Signorile di Bari gr. 10; da una barca di Barletta gr. 30; da padron Gregorio Ciumio gr. 30; da Nicolò Fumetti di Bari gr. 10; Addì 16, da padron Luca gr. 30; da una pedota gr. 30; da una tartana di Vieste gr. 30; da una barchetta di Mola gr. 10; da padron Alfonso di Bari gr. 10; da padron Rocco di Bari gr. 10; da padron S. Antonio di Bari gr. 10; da una pedota gr. 30; da padron Nicolantonio Scorce di Bari gr. 10; da un fragatone gr. 60: A dicembre da una felucca gr. 10. Addì 6 febbraio (1752) da una pedota gr. 20; Addì 17 aprile da una marciliana gr.40; Addì 3 giugno da una barchetta gr. 10; Addì 16 giugno da una marciliana gr. 40 Addì 11 agosto da una pedota gr. 30 Addì 19 agosto da una barchetta gr. 10; da una di Brindisi gr. 10; Totale ducati 7 e grana 10. Libretto del fruttato del Dazio del Molo principiato dalla prima del mese di settembre dell’anno 1752 per tutto agosto 1753. Addì 1 settembre 1752, da una barca di Vieste gr. 30 Addì 10, da una barchetta di bari gr. 10; da un’altra barchetta gr. 10 Addì 12, da Jacovello di Bari gr.10; da padron Donato di Bari gr. 10; da Nicolò di Bari gr. 10 Addì 13, da una bracciera di schiavoni gr. 24; da padron Gregorio Ciumio gr. 24; da un’altra schiavonesca gr. 26; da un’altra bracciera gr. 20; da padron Jacovihc schiavone gr. 20; da una barchetta di Brindisi gr. 10; da un’altra di Bari gr. 10; da padron Antonio Valerio gr. 10; da padron Pericolo di Bari gr. 10; da una marciliana gr. 30; da padron Francesco Mariani gr. 30; da padron Giambattista di Bari gr. 10; da una tartana veneziana gr. 30; da una marciliana gr. 30; da una barchetta di Bari gr. 10 Addì 15, da una barca di Trani gr. 30; da Lorenzo Signorile di Bari gr. 10 Addì 16, esatto da un fragatone gr. 80; dal padron Jstricovihc schiavone gr. 10 A dicembre 1752, esatto da una barchetta di Mola gr. 10 Addì 7 gennaio 1753, da una marciliana gr. 40 A giugno 1753, da una barchetta di pignatte gr. 10 A luglio 1753; da una barca di Bisceglie carica di pignatte gr. 10; da una tartana di Vieste gr. 20 Fruttato per tutto l’anno ducati 5 e grana 94. Il Dazio del Molo, amministrato in demanio dal 1 settembre 1753 sino a tutto agosto 1754 da Sergio Modugno, fu di ducati 5,85; detto introito fu usato per pagare Francesco Paolo Muscati, razionale dei conti, per il suo onorario.

Autore: Corrado Pappagallo
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