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Io, sentinella del mare con i sub di Poseidon
15 luglio 2019

Il bravo giornalista deve “stare sul pezzo”. Il bravo giornalista deve essere sul luogo dell’evento, essere sulla scena della notizia con i protagonisti, si documenta dal vivo, si accerta delle sue fonti. I suoi pezzi raccontano realtà, non sono sunti di agenzie. Un giornalista che si rispetti non scrive della notizia, è la notizia! E noi di Quindici facciamo tesoro di questi insegnamenti, perseguendo tutte le esperienze possibili per poter raccontare. E con “grande spirito di sacrificio e senso del dovere”, chi scrive si è catapultata negli abissi per poter testimoniare “live” la propria avventurosa esperienza in fondo agli abissi, trascinando con se anche il proprio incolpevole figlio. Tutto è iniziato quando con il Patrocinio del Comune di Molfetta, il Poseidon Blue Team Centro Immersioni ha promosso la sensibilizzazione per il rispetto del mare e delle creature marine attraverso l’avviamento a corsi di formazione ed il conseguimento dell’Open Water Diver. L’iniziativa, in collaborazione con Tutto Sub, Lido Scoglio d’Inghilterra, il centro Netium ha inteso formare le “sentinelle” del mare” per il rispettare della flora e fauna, di scorgere tempestivamente situazioni di pericolo e di degrado. Sono state, pertanto, programmate lezioni pratiche su dispositivi della subacquea, salvavita, oltre a lezioni di biologia marina tenute da dott. Raffaele Annese e di tutela ambientale del dott. Carlo Muti. Ed anche quando, dopo l’esame di teoria, si è passati alle immersioni in piscina, l’intrepida giornalista si immergeva, osservava e rimaneva in incognito, non proferendo parola neanche per riconoscere agli istruttori la disponibilità, l’umanità e la professionalità profuse. Giungeva anche il battesimo dell’acqua, l’immersione in mare, la vera prova, superata, grazie agli istruttori Riccardo Cifarelli (presidente Poseidon) e Matteo Cuocci con frasi motivanti e convincenti: “Buttati altrimenti ti buttiamo noi”. Il brevetto è stato conseguito e rilasciato durante una cerimonia ufficiale che è stata seguita dal presidente nazionale della didattica Wase Vittorio Bianchini. E alla fine l’intrepida giornalista-sub, da questa esperienza, ne esce sicuramente arricchita per aver conseguito il brevetto grazie alla didattica di istruttori che “non sono saliti in cattedra” ma hanno insegnato e fatto comprendere a tutti, per aver acquisito competenze specifiche, per aver intrecciato rapporti umani che rimarranno e per aver capito che, in fondo al mare non occorre parlare ma è il silenzio ad esprimere ciò che è dentro di noi. Au revoir colleghi e buone bolle a tutti. “Gesù sceso negli abissi, ti ringraziamo di dare il conforto della Tua presenza protettrice a noi che, per il servizio al nostro prossimo o per ardimento sportivo, viviamo ed osiamo nel mare. Preservaci dai suoi insidiosi pericoli e dalla temerarietà di chiedere troppo, alle nostre fragili risorse umane. Fa che nel pericolo ci sorregga il coraggio per la salvezza nostra e dei nostri fratelli. Aiutaci a comprendere ed amare i nostri simili a rispettare le bellezze che, nel mondo sommerso ha posto la prodigalità del Padre Tuo A coloro che nell’acqua avvolti, si sono addormentati dona la pace eterna nel Tuo fraterno abbraccio”. (Preghiera del subacqueo).

Autore: Beatrice Trogu
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