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Investire con criterio nel 2017: come fare?
26 aprile 2017

Siete alla ricerca di qualche buona leva per investire nel 2017, e farlo in una maniera tale che vi possa permettere di evitare le truffe e ridurre i rischi? Allora, dovete compiere qualche buona attenzione nello scegliere come investire oggi in strumenti finanziari che vi possano permettere di guadagnare online senza particolari pericoli, e investire in sicurezza in modo opportuno.

Ad esempio, pur nella consapevolezza che un investimento sicuro al 100% non esiste, possiamo sicuramente indicare nei titoli di Stato la forma meno pericolosa di impiego. Il rendimento offerto non è certamente molto esaltante, ma in un contesto di tassi di interessi bassi, non ci si può sicuramente attendere alcun "premio" per un impiego comunque tra i più sicuri e tutelativi del mercato.

Nell'individuare il titolo di Stato da inserire nel vostro portafoglio, tenete bene a mente che non dovrete necessariamente puntare su quelli italiani, ma potrete certamente spaziare in titoli di debito di Paesi più o meno "solidi" del nostro. Noterete che al crescere del rendimento del titolo di debito statale, cresceranno anche i "rischi" che quello specifico Paese possa andare in default (di contro, a fronte di investimenti in titoli di Stato di Paese fortemente sicuri, come la Germania, i rendimenti saranno ancora più bassi o addirittura negativi).

Per quanto concerne gli altri investimenti "sicuri", sappiate che qualsiasi tipologia di impiego differente dai titoli di Stato incorpora un rischio maggiore. Ad ogni modo, è ragionevolmente prevedibile che riusciate a ottenere qualche soddisfazione con gli investimenti in obbligazioni corporate, puntando sulle società private con i migliori rating in circolazione. Abbiate inoltre cura di scegliere obbligazioni non subordinate, ma che abbiano - di contro - la priorità nella restituzione del capitale nel caso in cui le cose dovessero andare male.

Altro investimento da valutare è il c.d. "pronti contro termine". Si tratta di un contratto stipulato tra la banca e il cliente, nel quale l'istituto di credito cederà un certo numero di propri titoli a un acquirente, impegnandosi a riacquistarli a un prezzo più alto, in data futura. Insomma, si tratta di un prestito che il cliente fa alla propria banca, con rischi sostanzialmente bassi: nella sventurata ipotesi che l'istituto di credito non riesca ad onorare il prestito, il cliente potrà comunque cercare di rifarsi sui sottostanti il pct.

Per certi versi sono molto simili ai pronti contro termine i certificati di deposito: la differenza tra il certificato di deposito e i pronti contro termine sta nel fatto che i primi permetteranno all'investitore di ottenere - di norma - in cedole i rendimenti stipulati tra banca e cliente, mentre il secondo è un prestito che prevede il rimborso a scadenza, in un'unica soluzione.

Infine, per quanto concerne le residuali modalità di investimento, segnaliamo pur brevemente l'esistenza dei conti deposito, rapporti di conto liberi o vincolati, caratterizzati da rendimenti discretamente elevati (ma, anche in questo caso, oggi ben lontani da quanto eravamo abituati a ottenere fino a 7-8 anni fa). Anche in questa ipotesi il livello di sicurezza è piuttosto elevato.

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