Recupero Password
Insieme giocando, per promuovere la cultura della donazione di sangue
15 aprile 2017

È un atto di maturità e di grande sensibilità. È un gesto di altruismo e di partecipazione attiva. È un modo di sottolineare “l’essere comunità”. Si tratta della donazione del sangue, tema celebrato durante la manifestazione “Insieme giocando” organizzata in occasione del quindicesimo anniversario della nascita della sezione Fpds – Fidas di Molfetta. Una iniziativa altamente formativa – promossa dalla medesima sezione – per aprire i giovani alla cultura della donazione, partendo dalla sensibilizzazione dei più piccini. Di fatti il progetto in questione ha visto coinvolte le classi quinte della gran parte delle scuole primarie della città. Come ha spiegato il presidente, Corrado Camporeale – l’iniziativa accolta con entusiasmo e viva partecipazione – si è sviluppata attraverso una serie di incontri tra i delegati della sezione Fidas e il corpo insegnate con lo scopo di informare e illustrare agli alunni il valore della donazione, inteso come gesto volontario e non retribuito. D’altra parte per il donatore – oltre l’aspetto etico e morale, inteso come forma di aiuto nei confronti del prossimo – c’è il vantaggio di essere controllato regolarmente da un medico e di sottoporsi ad una serie di esami del sangue, per altro gratuiti e grazie ai quali e possibile intervenire in maniera tempestiva laddove ce ne fosse bisogno. È stato fatto capire ai bambini quanto il sangue non sia riproducibile in laboratorio ma è possibile riceverlo solo da un proprio simile. Al termine dei vari incontri sono stati consegnati a ciascun alunno un quadernone con dei giochi didattici sul tema della donazione ed è stato chiesto ad ognuno di loro di rappresentare attraverso un disegno, una poesia o una canzone il tema della donazione. Gli elaborati – consegnati poi nel mese di febbraio – sono stati valutati da una apposita commissione ed esposti, durante la serata conclusiva nella sala Finocchiaro, all’interno della Fabbrica di San Domenico. Ad essere premiati, durante la serata conclusiva, i primi dieci elaborati che - come ci ha tenuto a specificare il presidente Camporeale – sono stati scelti non tanto per il valore artistico intrinseco ma per la capacità che hanno avuto di veicolare e trasmettere un messaggio chiaro, preciso e di immediata comprensione. Al primo classificato, oltre a ricevere una serie di gadget offerti dalla Fidas e una sorta di diploma, è stato concesso l’onore di vedere riprodotto il proprio elaborato sulla locandina dell’associazione. Nello specifico si tratta di un disegno realizzato da un’allieva dell’Istituto Comprensivo “Scardigno – Savio” – Suamy Accettura – che ha colto nel segno il messaggio della donazione e ha saputo trasmetterlo con una dovizia di particolari tanto da meritare il primo premio. Una goccia di sangue a forma di cuore che punta il dito verso chi guarda la locandina mentre ascolta, con cuffie al seguito il ritmo del cuore che batte a suon di donazione. E ad incorniciare questo capolavoro di semplicità ma di grande impatto, il messaggio chiave che recita: “Il sangue non cade mica dal cielo, devi donarlo”. Una riprova straordinaria di quanto il lavoro della Fidas abbia portato i suoi frutti e sia riuscito a suscitare un maggiore senso di consapevolezza rispetto al tema della donazione del sangue. A moderare la serata la bravissima presentatrice, Lucia Catacchio che con professionalità e gioia ha saputo commentare i vari argomenti a tema della manifestazione. Preziosa è stata anche la presenza del Vicario generale della Diocesi di Molfetta, don Raffaele Tatulli che ha ribadito con fermezza che diventare donatore è una vocazione di Dio, un gesto d’amore verso il prossimo. Un ringraziamento speciale è stato fatto al Comune di Molfetta ma soprattutto all’instancabile opera di Corrado Camporeale e di tutto il Direttivo della Fidas che si impegnano costantemente a portare avanti una “missione” di informazione e divulgazione di una pratica di grande rilevanza nel nostro Paese. Basti pensare che in Italia servono circa 8mila unità di sangue ogni giorno. Dunque donare diventa importante per garantire una continua disponibilità di sangue che, oggi più che mai è di vitale importanza per l’aumento dell’età media della popolazione e dei trapianti rispetto al passato. L’operatività della Fidas non si limita però solo ad un’azione territoriale circoscritta. Di fatti cinque anni fa, grazie alla collaborazione di un medico italiano che lavorava a Tirana e dopo un iter burocratico faticoso, è stata aperta una sede dell’associazione anche in Albania con l’obiettivo di curare i numerosi bambini affetti da talassemia ed evitare che le famiglie dovessero pagare per ottenere una trasfusione. Ma la Fidas è anche altro. All’interno della sezione cittadina è stata inglobata anche l’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), portatrice di tema anch’esso meritevole di stringente attenzione e su cui, purtroppo c’è ancora scarsa informazione. L’invito, dunque è quello di donare e di dare il buon esempio attraverso la promozione in prima persona della cultura del dono.

Autore: Angelica Vecchio
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet