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Il viaggio di Fabi in musica passa anche da Molfetta
Niccolò Fabi
06 settembre 2021

 MOLFETTA - “Settembre è un passaggio, è un cambio. Rispetto a quando abbiamo iniziato, si avvertono sensazioni diverse, si percepisce la fine di una stagione, della tournée, e la malinconia ti assale perché non è la fine della tournée ma la fine di un viaggio con compagni di vita. Non per piaggeria ma essere qui, al Sud è sempre un’emozione, più profonda. Non vi auguro buon divertimento perché i miei testi non sono spumeggianti ma vi auguro buona serata”.

Ed inizia il concerto a Molfetta, per “Luce Music Festival”, in una serata da incorniciare, in una location (banchina S. Domenico) che è scenografia naturale per questo artista, lontano dallo star system, schivo, che lascia parlare di sé le sue canzoni, i cui pensieri sono racchiusi nei testi intensi, intimisti.

Ed allora, quasi sottovoce, Niccolò Fabi accompagna i suoi fan in questo viaggio che, afferma, è iniziato anni fa con un successo clamoroso a Sanremo, troppo grande ed immediato per un ragazzo che sognava solo di fare musica.

“Evaporare”, “Una somma di piccole cose”, canzoni sussurrate da un artista che, dopo il grande successo di “Capelli” ha sempre cercato di non essere al centro del palco, come testimonia la generosità con cui cede il palco ai musicisti cantautori che lo accompagnano e che hanno eseguito le proprie canzoni.

Fabi accoglie melodie e spunti musicali dimostrando un’apertura verso la musica, tutta la musica, dichiarando, “la posizione decentrata mi fa stare più a mio agio”.

Poche parole perché la musica occupa tutto il tempo, poche parole perché parlano i testi. “E torneremo liberi come quelli che non sanno”, “Adesso siamo compagni di vita, di sopravvivenza”, “Fare assomigliare la vita ai desideri, ricordarsi di essere sinceri”. E racconta e si racconta.

“Vince chi molla” racchiude la sua filosofia, il pensiero pratico di chi deve fare i conti con la paura, che ha come compagni di viaggio l’angoscia e il panico e che ha preso coscienza, suo malgrado, che bisogna accompagnare e lasciare andare l’onda che assale piuttosto che contrastarla.

La classe delle sonorità è stato il valore aggiunto della performance di un cantautore che ha come compagni di vita i suoi amici, la sua famiglia, artisti talentuosi: Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Daniele Rossi, Filippo Cornaglia. Il feeling si respira e sembra un incontro tra persone cui piace lo stare insieme, coinvolgere il pubblico senza gli eccessi da star ma guidandolo in un percorso il cui filo conduttore è l’introspezione. E con la stessa discrezione con la quale il viaggio si apre, così si conclude la performance.

Eleganza, niente altro da aggiungere.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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