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Il ricordo dello scrittore Orazio Panunzio di Molfetta a 10 anni dalla morte
Altomare, Allegretta, Carabellese, Sasso
07 ottobre 2019

MOLFETTA - Nessuno muore sulla terra finché vive nel ricordo di chi resta. Nel decennale della sua morte, Orazio Panunzio è vivo, attuale e soprattutto presente. Non solo un ricordo come affermato dalla Presidente dello Sporting Club, dott.ssa Annalisa Altomare, ma esempio pulsante della nostra città. Nel decennale della morte, con il patrocinio del Comune di Molfetta, il gruppo teatrale “In teatro… in punta di piedi” dello Sporting Club di Molfetta, ha voluto omaggiare la figura di un uomo che ha dato lustro alla sua città natale, una città che merita rispetto, come sottolineato dalla dott.ssa Altomare, una città attenta alla cultura, alla memoria storica.

Orazio Panunzio ha dato tanto, uomo di un eclettismo raro che ha tracciato un percorso per la valorizzazione e l’ascolto della storia di ogni persona, restituendo la dignità della storia dell’individuo. La presidente dello Sporting Club ha sottolineato l’esemplare sensibilità istituzionale del Comune di Molfetta che ha voluto sostenere la messa in scena dell’opera teatrale e la pubblicazione del testo.

“Il casino delle signore selvagge” è l’opera teatrale di un perfetto maestro che ad ogni parola attribuiva un preciso significato. La manifestazione, come ricordato dall’assessore alla Cultura Sara Allegretta, chiude il cartellone degli eventi culturali della lunga estate molfettese. “Il casino delle signore selvagge”, pur narrando di eventi accaduti nel 1916, è attuale poiché riporta con freschezza alla memoria storica che non cambia, innescando sentimenti e suscitando le stesse emozioni di quando l’opera è stata scritta.

Il tributo ad Orazio Panunzio è inscindibile dal ricordo di Franco Poli, illustratore delle sue opere e dal fraterno amico Angelo Alfonso Mezzina che provvide alla stampa. La prof.ssa Marisa Carabellese esprime il desiderio di una commemorazione svincolata da “riti ufficiali”, come una serata in cui amici di Orazio si ritrovano in un salotto. Ti ricordi quando…? Ed è fisiologico associare ad Orazio Panunzio le figure che hanno arricchito la sua vita, come Stella Poli, indimenticata poetessa molfettese alla quale sarebbe giusto attribuire l’intitolazione di una strada cittadina. La prof.ssa Carabellese rinnova la speranza di ritrovare, come la precisa volontà dell’amico Orazio, una città ideale, innocente, un sogno che alla fine Orazio realizza ritrovando nella sua Molfetta, la città ideale.

E non nasconde la sua emozione il prof. Pino Sasso che con Orazio Panunzio ha condiviso un percorso, un lungo tratto di strada, di vita, di teatro che vide affidarsi dallo stesso Panunzio, al termine della sua vita, l’opera. “Fanne ciò che vuoi”.

Pino Sasso a dieci anni dalla dipartita dell’autore, ha promosso la messa in scena e la pubblicazione del testo trovando nell’Amministrazione Comunale sensibilità e ascolto. Un’opera che lascerà spunti di riflessione, gocce di malinconia e di allegria, facce della stessa medaglia che è la vita, come anticipato dagli attori della compagnia teatrale “In teatro… in punta di piedi”, riflessioni che saranno approfondite il 2 e 3 novembre per l’attesa rappresentazione all’Auditorium del Museo diocesano.

Un appuntamento immancabile, per ritrovare un amico, Orazio Panunzio.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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