Il Pulo dona magia alla dantesca "Selva oscura"
Suggestiva performance celebra i 700 anni dalla morte di Dante
MOLFETTA – Calata la sera, una calda sera di fine estate come solo il nostro Sud sa donare, insospettabili abitanti hanno animato i sentieri dal Pulo di Molfetta: Minosse, Caronte, Paolo e Francesca, il conte Ugolino, Ulisse.
I protagonisti di alcuni dei più celebri canti dell’Inferno della Divina Commedia sono stati portati in scena con grande maestria dai bravissimi Pantaleo Annese (Caronte e Ulisse), Felice Altomare (Minosse), Marco Sallustio (Paolo Malatesta) e Gabriella Caputi (Francesca da Rimini), Cosimo Boccassini (il Conte Ugolino), accompagnati dalle melodie di eseguite da Federico Ancona, per la regia di Francesco Tammacco.
Guidati da Caronte, dopo il rigoroso pagamento dell’obolo, gli spettatori hanno attraversato i sentieri della “selva oscura”. Le intense interpretazioni, la fioca illuminazione che proiettava ombre sinistre, i versi del Sommo Poeta hanno creato una atmosfera onirica.
Unanime l’apprezzamento da parte degli spettatori, divenuti anime in viaggio attraverso sentimenti e archetipi umani, un viaggio culminato nell’esortazione finale: «fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza».
Sicuramente a rendere ancora più suggestiva la performance, intitolata “La selva oscura” e prodotta dall’agenzia Evolve, è stato lo scenario rappresentato dalla dolina, con i suoni, i colori, i profumi creati dalla natura.
Innumerevoli le iniziative che, non solo in Italia, hanno voluto celebrare Dante Alighieri, del quale ricorrono 700 anni dalla morte ma non si teme smentita se si afferma che una delle più suggestive e coinvolgenti si è tenuta al Pulo di Molfetta.
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Autore: Isabella de Pinto