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Il governatore pugliese Emiliano colpisce duro sull'ospedale di Molfetta: la reazione dell'ex sindaco Paola Natalicchio, il silenzio del Pd e dei suoi supporter
01 dicembre 2016

MOLFETTA – Il piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia approvato ieri, colpisce pesante Molfetta che perde i reparti di cardiologia, di urologia e l’ambulatorio di pediatria.

Il governatore (mai termine è stato più efficace) Michele Emiliano, come sempre da buon politico (ecco perché alle conferenze stampa invita solo i giornalisti amici, perché teme le domande scomode?), resta nel vago e, per ora, non mantiene le promesse, anzi parla della costruzione di un grande ospedale del nord barese ad Andria, una ipotesi mai ventilata prima e inserita all’ultimo momento, cancellando sia il progetto del nuovo ospedale tra Molfetta e Bisceglie, sia quello di I livello sostenuto dal dott. Felice Spaccavento, al quale è stata concessa una generica promessa. In realtà, si è detto che questa ultima ipotesi potrà valere fino alla costruzione dell’ospedale di Andria.

E’ vero che per costruire un ospedale occorrono tanti anni, ma questo vuol dire che il destino è già segnato. Non per fare del campanilismo, ma da dove sbuca fuori Andria? Cosa c’è sotto questi cambiamenti, che tra l’altro penalizzano ulteriormente i posti letto di Molfetta dove erano previsti tagli fino a 76 posti, ora invece crescono addirittura a 70?

La prima reazione a questo scempio per Molfetta arriva dall’ex sindaco Paola Natalicchio: «Perdiamo il reparto di cardiologia. Perdiamo il reparto di Urologia. Perdiamo l'ambulatorio di Pediatria. Perdiamo ancora ulteriori posti letto, scendendo dai 76 temuti addirittura a 70. Con le decisioni assunte in giunta ieri, Michele Emiliano, possiamo dirlo senza giri di parole, mette in ginocchio l'ospedale di Molfetta, declassandolo definitivamente e segnando un destino di sostanziale chiusura.
La chiamano "applicazione del Decreto 70", quello con cui il Governo Renzi manomette la geografia della sanità pubblica italiana. Intanto, però, con la consueta abilità, Emiliano dichiara di aver approvato il progetto per "l'ospedale unico del Nord barese, ma non si sa bene in quale delle tre sedi". Nè, aggiungo, in quali tempi e con quali garanzie. Emiliano aggiunge ancora che tutto questo è: "in vista della costruzione del grande ospedale ad Andria". Andria? Ma non era tra Molfetta e Bisceglie il Grande Ospedale? In quale notte anche questo progetto è stato modificato? In ogni caso, la delibera di giunta di ieri ci dà una sola garanzia: che il nostro ospedale viene sostanzialmente messo in liquidazione. Sul resto "ci faranno sapere". Un gioco d'azzardo, sulla pelle dei cittadini e dei malati. Qualcuno dice che fidarsi è bene. Io aspetto, con amarezza, rabbia e rammarico. E prendo atto che il Presidente della Regione Puglia colpisce e offende il nono comune della sua Regione. E che i bambini di Molfetta e Giovinazzo restano senza ambulatorio di pediatria. Chi deve fare un intervento chirurgico non ha nemmeno la cardiologia per il pre e post operatorio. La nostra urologia, eccellenza per oltre trent'anni, se ne va al San Paolo con le sue professionalità e le sue competenze. Restiamo in attesa del sol dell'avvenire. Per ora, per Molfetta, è notte fonda
».

Cosa dirà il Pd di Molfetta, che ha sempre sostenuto Emiliano? Cosa dice, anzi non dice Annalisa Altomare, che ha operato e opera nella sanità pugliese, e che si è sempre presentata come referente dello stesso Emiliano? Questo vuol dire “diamoci una mossa”? Quando i giochi sono stati fatti? La “mossa” andava data prima, ma non si poteva disturbare il manovratore. Cosa devono dire i cittadini di Molfetta, ulteriormente umiliati e presi in giro, è il caso di dirlo, dal governatore pugliese?

E’ veramente notte fonda per la sanità a Molfetta e le “stelle” locali stanno a guardare.

SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI" IN EDICOLA IL 15 DICEMBRE APPROFONDIMENTO SULLA VICENDA DEI TAGLI ALL'OSPEDALE DI MOLFETTA. "QUINDICI" QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

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