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Grande successo del concerto-spettacolo di Renzo Arbore a Molfetta: simpatia e buona musica per l’evento dell’estate
03 settembre 2019

MOLFETTA - Nei sogni di un’aspirante giornalista c’è la recensione che vorrebbe essere ricordata negli anni, quella che farebbe impallidire anche il migliore Vincenzo Mollica. Sognare non costa nulla ma occorre sognare alla grande, e i sogni a volte si avverano perché, noblesse oblige, tocca a chi scrive recensire l’evento conclusivo dell’estate molfettese, l’evento conclusivo, l’Evento con la vocale maiuscola.

Partiamo dalla fine. Esame superato. Nei ricordi di giovane musicista, Molfetta era un traguardo irraggiungibile: un pubblico esigente, un luogo lontano per chi con la sua orchestrina, quella che oggi si sarebbe chiamata band, non si era spinto più lontano di Manfredonia. Molfetta evoluta, critica ma preparata specie per un ragazzo che suonava un contrabbasso falso ed un clarinetto, strumento con cui sarebbe stato identificato a vita.

Renzo Arbore, il sempre giovane puer apulie ha regalato se stesso e la sua musica al pubblico che ha ricordato, ascoltato, cantato, ballato e gioito delle note di melodie jazz, swing, della più bella e storica musica italiana e napoletana. Roberto Murolo, Renato Carosone, Domenico Modugno, solo per citare alcuni maestri italiani che Renzo, orgogliosamente pugliese di Foggia, ha voluto ricordare, accompagnato da un’orchestra di collaudata esperienza, che respira e fa respirare una coesione e affiatamento che è l’ingrediente che fa la differenza, quello che si riconosce al primo assaggio rendendo la pietanza indimenticabile, un’opera d’arte.

E come per le pietanze buone e sane della nostra tradizione, Arbore miscela sapientemente musica, ricordi, aneddoti della sua vita, aspetti privati e professionali che non possono essere scissi, perché Luciano (de Crescenzo), Riccardo (Pazzaglia), Gianni (Boncompagni), la compagine di serie cult della TV italiana come Indietro tutta, L’altra domenica e Processo a Sanremo, non sono partner professionali ma compagni che lo showman ricorda come maestri di vita. E allora, accompagnato dal coro del pubblico, Renzo e l’orchestra hanno eseguito brani come Malafemmena, Piove, Comme facette mammeta, Luna rossa, Reginella, Chella là, in un concerto-evento che ha accompagnato gli spettatori lungo un percorso storico-musicale di oltre tre ore, arricchito di siparietti e fuori programma che l’artista ha voluto donare ai pugliesi.

E non poteva mancare l’omaggio ad un maestro internazionale che ha la nostra città nel cuore e che conserva la cadenza del dialetto molfettese. Renzo Arbore ha dedicato a Riccardo Muti “Nessun dorma”, un tributo al direttore d’orchestra e alla musica lirica italiana.

Renzo Arbore è tutto questo e molto più di questo: un uomo che non dimentica le sue radici, che rimane umile e sensibile, testimone di associazioni di solidarietà, come ricordato da Antonio Stornaiolo, che ha introdotto il sindaco Tommaso Minervini il quale a nome della città ha voluto omaggiare l’artista per il suo costante impegno a favore della Lega del Filo d’oro, presente a Molfetta nella struttura donata da un altro benefattore molfettese indimenticato, Il dott. Edoardo Germano. Premiato anche il prof. Francesco Schittulli, Presidente nazionale della Lega Italiana per la lotta ai tumori, il medico delle donne, che ha ricordato come la prevenzione sia indispensabile nella diagnosi precoce, primo ed essenziale passo per la cura dei tumori. Momenti da incorniciare, tra amici, tra persone che si ritrovano dopo tanti anni. La musica che lega, che non lascia nessuno indietro perché la musica è un diritto di tutti.

Ed è subito festa, ed è subito gioia.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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