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Grande successo del concerto lirico sacro «Ave Signor» nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria di Molfetta
Il «suon soave» dell’orchestra Biagio Abbate e dell’Alter Chorus. Domani nuova esibizione con l’opera lirica “Cavalleria rusticana” alla Chiesa s. Achille alle 20.30
L'Alter Chorus e l'Orchestra Biagio Abbate
26 aprile 2019
MOLFETTA
– In attesa della rappresentazione dell’opera lirica “Cavalleria rusticana” che si terrà domani sabato alle ore 20.30 nella Parrocchia S. Achille di Molfetta, ricordiamo l’ultima esibizione dell’Alter Chorus di Molfetta alla Parrocchia Cuore Immacolato di Maria. Una grande ed entusiastica standing ovation è stata tributata dal pubblico presente alla prima esecuzione assoluta su suolo molfettese del maestoso
Ave Signor degli Angeli,
Prologo
del
Mefistofele
di Arrigo Boito, brano posto a sugello del concerto che dalle parole di questa elegiaca pagina del melodramma italiano ha mutuato il titolo:
«Ave Signor».
Un grande evento musicale, tenutosi lo scorso 24 marzo presso la chiesa del Cuore Immacolato di Maria, organizzato dalla
Fondazione Musicale Biagio Abbate
di Bisceglie, presieduta dall’avv.
Antonio Belsito,
insieme all’
Associazione Oltre il Sipario
di Molfetta, e che ha visto il debutto a Molfetta dell’
Orchestra Lirico Sinfonica Biagio Abbate della Provincia di Barletta-Andria-Trani,
affiancata dall’
Alter Chorus
, realtà quest’ultima legata all’orchestra da una collaborazione ormai di lunga data, in modo particolare per le sette edizioni del prestigioso
Concerto d’Inverno
di Bisceglie, e con la partecipazione del soprano
Marilena Gaudio
. A presentare la serata
Marilena Farinola
, presidente dell’Associazione
Oltre il Sipario
. Un programma musicale prevalentemente lirico, seppur con incursioni nel repertorio sacro, ma comunque legato dal filo rosso del senso religioso e dell’elevazione dell’uomo verso la dimensione divina, in piena sintonia con lo spirito meditativo del periodo quaresimale. Ma il numero finale del concerto non è stato che la punta dell’iceberg di una scaletta decisamente ardua dal punto di vista dell’esecuzione musicale predisposto dal direttore dell’orchestra, il maestro molfettese
Benedetto Grillo
e da quello del coro, il prof.
Antonio Allegretta
. Si tratta infatti di una successione di brani complessi spesso di elevata tessitura vocale e potenza sonora che hanno richiesto una particolare concentrazione agli oltre quaranta musicisti dell’orchestra, per lo più giovani, e che hanno messo a dura prova le corde vocali e i polmoni degli altrettanti coristi. In ogni caso, tutti gli esecutori del concerto ne sono usciti in maniera vincente. A introdurre la serata il preludio dell’
Attila
di Giuseppe Verdi, reso in maniera ardente dall’orchestra, preservandone quelle caratteristiche che lo rendono una delle pagine più emozionanti del genio bussetano. Altrettanto pregevole è stata l’interpretazione dell’
Adagio
del
Concerto per Clarinetto K622
di Mozart, con l’intervento qualificato ed elegante del solista
Andrea Zecchillo
. L’Alter Chorus invece ha portato due tra le arie corali di Verdi più intrise di spiritualità:
O Signore dal tetto natio
da
I Lombardi alla Prima Crociata
e,
ça va sans dire
, il
Va pensiero
sull’ali dorate
dal
Nabucco
, due pezzi che il coro lirico molfettese rende sempre con rinnovato slancio emotivo e cura delle sfumature musicali. Così come ricca di enfasi e di passione è stata l’interpretazione del coro di due brani tratti dalla
Sequentia
della
Messa da Requiem
di Mozart, il
Rex tremendae maiestatis
e lo struggente finale
Lacrimosa dies illa
. Il soprano Marilena Gaudio anche lei non ha deluso le aspettative impreziosendo il concerto con interpretazioni ricercate e sopraffine, tutte caratterizzate da fluidità di fraseggio e attenta cesellatura delle dinamiche, iniziando da
Casta Diva
dalla
Norma
di Vincenzo Bellini, con l’intervento di un delicato e austero coro, proseguendo poi con la
Vergine degli angeli
dalla
Forza del destino
di Verdi, brano questo dove l’apporto della sezione maschile dell’Alter Chorus nel rendere il coro dei monaci è sempre suggestivo e accorato, e ancora la toccante
Ave Maria
dell’
Otello
di Verdi (su libretto di Boito), aria quest’ultima che Benedetto Grillo ha voluto dedicare alla memoria del suo primo maestro di banda, il musicista molfettese
Giuseppe Inglese
, venuto a mancare proprio il giorno del concerto. Marilena Gaudio poi, nonostante si tratti di una partitura non esattamente congeniale ad una vocalità lirico leggera quale la sua, ha saputo comunque rendere splendidamente un ruolo drammatico come quella di Santuzza nella spettacolare
Scena e Preghiera
della
Cavalleria Rusticana
di Pietro Mascagni
Regina Caeli… Inneggiamo, il Signor non è morto
, dove l’Alter Chorus ha interpretato la parte del popolo come al solito con solennità e ricchezza di timbro. E questa proiezione verso la Pasqua, giorno nel quale è ambientata l’opera di Mascagni, non poteva che completarsi con una lucente esecuzione da parte dell’Orchestra Biagio Abbate del celebre
Intermezzo sinfonico.
Ave Signor degli Angeli
del
Mefistofele
di Boito, che ha chiuso il programma musicale prima del reclamatissimo bis concesso con una nuova esecuzione del
Va pensiero
, ha fatto poi sintesi delle migliori peculiarità degli esecutori della serata, letteralmente manifestatesi
«in suon soave»
, volendo richiamare le parole cantate dalle falangi celesti in questo
prologo
: stentorea, piena e bronzea sonorità dell’orchestra, nonché estesa, duttile e univoca vocalità del coro. Caratteristiche queste che si compendiano in un pregevole spessore interpretativo di tutti gli esecutori e che, soprattutto, hanno permesso a queste due compagini musicali di offrire al pubblico questo pezzo di difficile esecuzione, spingendosi in questo modo lì dove nessuna realtà musicale a Molfetta, e nei dintorni, è riuscita a fare fino ad ora.
Paolo Gadaleta
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