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Gli studenti: un ritorno destabilizzante, siamo preoccupati per gli esami
15 ottobre 2020

Il ritorno a scuola sta creando non pochi problemi a studenti, insegnanti e genitori. “Quindici” vi propone una nuova inchiesta per capire come sta andando questa ripresa e quale efficacia hanno le misure che sono state adottate. In particolare, quali timori ci sono per gli esami di Stato. Ecco perché abbiamo scelto di intervistare studenti del 5° anno. Ecco le domande che abbiamo rivolto: 1) Come stai affrontando il ritorno a scuola dopo il lockdown (organizzazione, distanziamento, aule ecc.)? 2) Quali difficoltà stai incontrando? 3) La tua classe sta ricevendo supporto dai professori/membri del personale, oppure state facendo tutto da soli? 4) Cosa dovrebbe fare la scuola nella malaugurata ipotesi di qualche caso positivo? 5) Quali sono le tue paure e aspettative in merito agli esami di Stato? MARTINA, STUDENTESSA 1) Onestamente il ritorno a scuola è stato un po’ particolare, oserei dire destabilizzante dato che siamo stati tanti mesi senza vedere classi e compagni ed stato davvero strano ritrovarsi di nuovo tutti insieme. Per quanto riguarda le normative che stiamo seguendo, credo sia solo una questione di abitudine. Entriamo la mattina tutti minuti di mascherina rispettando distanziamenti, misurazione della temperatura e la divisione in base all’orario di entrata delle classi, alcune classi entrano alle 7.55 altre alle 8.05. Siamo tutti seduti a un metro di distanza l’uno dall’altro, e sinceramente, purtroppo mi pesa perché dopo tanti mesi avrei voluto abbracciarmi con le mie compagne, sederci tutte insieme ma non è stato possibile. Per andare in bagno bisogna alternarsi e per buttare una carta nel cestino bisogna indossare sempre la mascherina e disinfettare le mani. Nel complesso è un anno diverso ma, se tutti rispettassero il distanziamento e tutte le misure che lo accompagnano, si potrebbe superare con molta tranquillità. 2) Le difficoltà per ora sono pochissime, quasi nulle. La principale difficoltà che io riscontro è non sentire bene la voce dei professori per via della mascherina, quest’ultima a volte mi dà fastidio e mi distrae. Per il resto tutto normale. 3) Con il personale scolastico onestamente non parliamo quasi mai, poiché non possiamo ancora uscire dalle classi oltre che per andare in bagno. Entriamo in contatto con i collaboratori solo all’entrata dell’istituto, quando ci viene misurata la temperatura. I professori invece ci supportano un sacco da questo punto di vista dandoci costantemente delle direttive o consigli su come cautelarci. 4) Per me la scuola dovrebbe isolare le classi nelle quali ci sono dei casi positivi e metterle in quarantena. Per il resto direi di fare un tampone a tutti (professori/alunni/personale scolastico) per sicurezza e riprendere normalmente le lezioni. 5) Con questa domanda trattiamo una questione a me non indifferente… Sono alquanto spaventata e in ansia per gli esami poiché ho tanta paura di non farcela o di non ricordarmi tutto il programma però cerco sempre di pensare positivo e di sperare in un bellissimo 80/85. Per quanto riguarda le mie aspettative non ne ho molte se devo essere sincera, più che altro mi faccio un grande augurio per questa maturità con la speranza che vada tutto bene! ADRIANA, STUDENTESSA 1) Innanzitutto, tornare a scuola dopo sette mesi è stata un’emozione unica, però ovviamente tutto è diverso: i banchi sono distanziati di un metro e dobbiamo indossare sempre la mascherina, ogni classe entra da un ingresso diverso, bisogna misurarsi la febbre, ci si deve disinfettare le mani, manca la ricreazione, non ci si può alzare durante il cambio dell’ora… ci si può abbassare la mascherina solo quando si può garantire il distanziamento. Le classe più numerose sono state divise in due gruppi, una metà della classe ha davanti la professoressa, mentre l’altra metà segue tramite un computer. Nonostante tutte queste limitazioni, sempre meglio la scuola in presenza che la DAD! 2) Per ora, non ho incontrato ancora difficoltà, ovviamente chi non rispetta determinate regole può riscontare delle difficoltà, ad esempio se ci si presenta dopo il proprio orario di entrata e la propria classe è già all’interno dell’istituto, bisogna attendere che tutte le altre classe siano entrate, prima di poter raggiungere la propria. Quindi, meglio arrivare in orario! 3-4) Credo che caso di positività, andrebbe isolata prima l’intera classe, e successivamente capire quali altri studenti erano stati a contatto con quella persona, in modo tale da isolare anche le persone esterne alla classe in cui si è verificato il caso. Chiudere l’intera scuola è troppo, nel senso che basterebbe isolare gli studenti e i professori “a rischio”. È ovvio che, se i casi dovessero essere troppi, andrebbe chiusa la scuola, ma fino a quando si tratta di una sola classe, si può continuare la con la didattica in presenza. Insomma, fondamentalmente, dipende tutto dai casi presenti. 5) La mia paura più grande è che l’esame si possa svolgere da casa, perché sarebbe davvero… triste. Ho anche paura che gli esami possano essere modificati troppo e “in peggio”, con l’aggiunta di prove o con l’aumento della difficoltà. Spero invece di poter essere agevolata come gli studenti che hanno sostenuto l’esame subito dopo il lockdown, con la commissione interna e con l’eliminazione delle prove scritte, in quanto la situazione non è variata tanto, e i professori saranno costretti comunque a ridurre il programma, come l’anno scorso. Quindi mi sentirei più sicura nell’esposizione se avessi davanti a me i miei professori e non dei commissari esterni, ovvero degli estranei. LORENA, STUDENTESSA 1) Per quanto riguarda il distanziamento, ognuno di noi è lontano circa un metro e vige l’obbligo della mascherina, solo se siamo seduti possiamo non indossarla, in quanto i banchi sono distanziati tra loro. I nostri professori utilizzano un’applicazione che segnala se il bagno è libero o occupato, solo se risulta libero, il prof può autorizzare uno di noi ad uscire. Ritornare dopo il lockdown è stato bello, ma allo stesso tempo brutto… sembra un paradosso, ma solo tornando a scuola ho capito che la situazione è totalmente diversa dall’anno scolastico scorso, noi studenti abbiamo dovuto affrontare moltissimi cambiamenti. Nonostante questo, sono stata contenta di rivedere i miei compagni di classe e i miei professori. 2) La difficoltà più grande per me è stata riprendere tutti gli argomenti svolti durante il lokdown, attraverso la DAD, perché ovviamente la spiegazione di un prof in classe è totalmente diversa da quella che magari ho seguito durante la video lezione. Anche questo è stato quindi un punto a sfavore poiché adesso abbiamo molte cose da recuperare. 3) I professori sono molto esigenti, ma allo stesso tempo vengono incontro a tutte le nostre esigenze: se abbiamo bisogno di risentire una spiegazione, quest’ultima non ci viene mai negata. È ovvio però, che i prof comunque continuino a pretendere tanto da noi, perché siamo arrivati al quinto anno, alla… “resa dei conti”. 4) In caso di positività di qualcuno, c’è sempre la DAD come alternativa alla presenza. È molto importante il numero di casi di positività: in base a quello è possibile capire la gravità della situazione e quindi, eventualmente, procedere con la chiusura dell’intero istituto. 5) La mia paura è affrontare l’esame di Stato nel peggior modo possibile, ovvero online. Spero di poter continuare la didattica in presenza, perché qualora dovessi ricominciare con la DAD, sicuramente arriverei agli esami di stato con molte insicurezze su diversi argomenti, in quanto, purtroppo, la DAD è un metodo di insegnamento poco efficace. Spero che l’Italia e il Mondo intero possano uscire da questa situazione il prima possibile, perché io mi sono resa conto della gravità della Pandemia, proprio a scuola. Sara Mitoli Com’è stato affrontare il ritorno a scuola post loockdown? (organizzazione, distanza, aule) Quali sono le difficoltà che riscontrate? Avete avuto linee guida dal Ministero o state agendo in autonomia? Cosa dovrebbe fare la scuola se ci dovesse essere un caso positivo al covid-19? GABRIELE, 13 ANNI, STUDENTE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO SAVERIO POLI 1 - Sinceramente è un po’ scomodo per me, è difficile stare dietro alle troppe regole da seguire e rispettare, vorrei che avessimo continuato con la didattica a distanza. 2 - La difficoltà più grande e non poter stare vicino ai miei amici, parlarci normalmente, non la sto vivendo bene. 3 - Abbiamo avuto i regolamenti da seguire ma io, personalmente, non sempre li seguo. 4 - Sicuramente chiudere la scuola. CHRISTIAN, 12 ANNI, STUDENTE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO SAN DOMENICO SAVIO 1 - Sinceramente per me è proprio difficile dover indossare perennemente la mascherina, ricordarmi di dover igienizzare le mani e dover stare seduto al banco da solo. 2 - La difficoltà più grande e non poter stare a contatto diretto con i miei amici. 3 - Abbiamo avuto i regolamenti da seguire ma per me è molto difficile rispettare sempre le regole. 4 - Penso isolare prima la classe e, poi, eventualmente chiudere la scuola. Marina Francesca Altomare © Riproduzione riservata

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