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Giulio Mastromauro: lo stupore di esistere. Il regista di Molfetta al Classico con il suo “Carlo e Clara”
09 aprile 2014

MOLFETTA - L’incontro con Giulio Mastromauro -  ultimo del progetto del Liceo Classico “Incontra&Orienta” - non è stato semplicemente un incontro con il cinema, ma anche con la “meglio gioventù”.

Non solo Giulio, regista, ex alunno del Liceo, che ha scelto come scenografia del suo pluripremiato cortometraggio “Carlo e Clara”, ma anche i collaboratori della casa di produzione Zen.Movie, di cui è presidente e che l’hanno accompagnato: Dario Di Mella e Nicoletta Cataldo. Poco più che trentenni, una laurea in tasca e la voglia di buttarsi, nel lavoro e nella vita: progetti e figli, nel loro dire trascinante è sembrato andassero di pari passo, come affermazione non solo della voglia, ma del piacere di stare al mondo, a questo mondo.

Non una volta è stata pronunciata la parola “crisi”, molto usate, invece, “felicità” e “passioni”.

choosey, né bamboccioni . Piuttosto capaci di provare e far provare a chi guarda i loro film o li ha ascoltati in questo incontro informale, «lo stupore di esistere», come da una battuta di “Carlo”, il protagonista maschile del cortometraggio proiettato durante la serata nella biblioteca della scuola.

Giulio Mastromauro ha raccontato la sua storia e quella di “Carlo e Clara”, che ha scritto e girato in una torrida estate di due anni fa nei corridoi del Liceo, quel Liceo dove «ho lasciato un pezzo di cuore», ha dichiarato, aggiungendo: «Questa scuola ha gettato un seme dentro di me, non saprei dire nello specifico cosa mi sono portato dentro, ma so che quel seme è stato gettato».

E rivolgendosi agli alunni: «Seguite le vostre inclinazioni, assecondate il vostro talento, non lasciate che la gente vi dica come è più giusto vivere, non traditevi, state attenti a quel che avete dentro». Una bella indicazione da chi da scuola è uscito da poco più di dieci anni a chi si accinge a lasciarla, con un po’ di paura per quel che c’è fuori. Giulio, Dario, Nicoletta hanno dimostrato che ce la si può fare. «Il mio cortometraggio è una dichiarazione di amore alla vita». E un po’ anche al Liceo Classico. «”Carlo e Clara” è bello perché il Liceo Classico è bello – ha affermato Giulio Mastromauro – ovunque mi hanno chiesto dove sia stato girato, addirittura ipotizzato che fossi andato in un teatro di posa in America».

Domande degli studenti presenti e non solo degli studenti, a capire come funziona, come si traduce un’idea ben chiara nella mente in un prodotto e l’intervento di don Gino Samarelli, che con la sua Digressione contemplativa ha coprodotto il filmato, lacrimucce delle prof e molta emozione, di quella bella, che dà la forza di andare avanti.

 

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