Vi presentiamo Alice, la più giovane collaboratrice di "Quindici Molfetta": appena 11 anni. Il suo esordio giornalistico è avvenuto con un articolo pubblicato sul numero di settembre della nostra rivista, in edicola ogni mese.
Allora ci ha raccontato quanto le sia mancata la scuola ("Mi è mancata tanto, la scuola è la casa della nostra mente"). Questa volta, Alice fa il suo esordio su "Quindici on line" e ci racconta le sue impressioni sulla ripresa, con tutti i problemi, le rigidità ("Sembriamo dei detenuti"), ma con la cultura che è vincente su uno stupido virus. Buona lettura!
Da qualche giorno noi studenti ci siamo riappropriati delle nostre scuole. È stato uno dei giorni più emozionanti della mia vita, sicuramente il più bello di questo brutto 2020.
Dopo 6 mesi di buio abbiamo rivisto la luce, anche il meteo era favorevole e propizio, c’era il sole! Con tante restrizioni, con tante nuove, assurde regole, ma con tanta gioia e perché no, anche incoscienza, ci siamo vestiti per bene e siamo tornati a scuola.
Alle penne, quaderni e libri abbiamo aggiunto mascherina, gel igienizzanti e guanti. Al bel caos che di solito caratterizza il primo giorno di scuola si è aggiunto un rispettoso distanziamento.
Al magico suono della campanella si sono aggiunte rigide misure di ingresso: siamo entrati a scuola seguendo ordini ben definiti, una classe per volta, uno alla volta.
I nostri sorrisi erano nascosti dalle mascherine. Gli occhi lucidi ed emozionati dei nostri genitori erano invece chiaramente visibili, ed erano belli così.
Nelle aule abbiamo trovato un’altra rigida novità: i banchi, nuovi e belli, erano distanziati. Addio, almeno per quest’anno al compagno di banco! Sono poi cominciati i lunghi elenchi delle regole e dei divieti. Non possiamo alzarci dal banco senza indossare la mascherina e senza un reale motivo o necessità. Non possiamo avere contatti fisici tra di noi. Non possiamo scambiarci materiali scolastici e alcunché
La ricreazione e la merenda devono essere consumate rigorosamente da seduti. I servizi igienici possono essere utilizzati singolarmente e ogni uscita viene registrata su un apposito registro. Sembriamo dei detenuti!
Le lezioni, fortunatamente hanno avuto inizio, e almeno lì non ci sono state novità. La cultura e l’istruzione sono superiori, più forti e vincenti su uno stupido virus. Quando si fa lezione non si pensa a niente, solo ad ascoltare e a imparare.
Le paure e le incertezze sono tante. Viviamo alla giornata e incrociamo le dita per il futuro. Abbiamo bisogno di riprendere in mano la nostra vita e le nostre abitudini, abbiamo bisogno della scuola.
Tutti dobbiamo rispettare queste disposizioni, chi ci consiglia è competente e vuole solo garantire la nostra salute.
Come sempre, sono fiduciosa e ottimista. Il nuovo zaino che mi accompagna in questa nuova avventura ha i colori dell’arcobaleno e so che porterà fortuna a me e a tutti gli studenti del mondo in questo particolare e turbolento periodo storico.
Maria Alice Agrimi de Candia
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