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Dopo gli scandali e gli arresti di “Appaltopoli”, Molfetta pronta a “Rinascere”
Felice Spaccavento
24 giugno 2021

 MOLFETTA - “Non sono attacchi alle persone come tali ma è un j’accuse ad una prassi politica; le indagini sono in corso, i processi si celebreranno e non è il momento di emettere condanne”.

Questo in estrema sintesi il fil rouge che ha legato gli interventi di “Sveglia Molfetta! Una nuova questione morale per la città”, che il Movimento politico “Rinascere” (Felice Spaccavento) ha promosso all’indomani delle recenti vicende giudiziarie che hanno visto la nostra città protagonista assoluta delle cronache.

Davide de Candia, tra gli animatori di “Rinascere”, introduce il dott. Pasquale Drago già Magistrato Ordinario e Coordinatore Direzione Distrettuale Antimafia. Molfetta ha vissuto, afferma il dott. Drago, eventi drammatici come l’assassinio del Sindaco Gianni Carnicella, l’operazione Reset Bancomat nel 1996, tangenti per l’edilizia, fino al più recente Appaltopoli.

Non si può parlare secondo il dott. Drago, di una città con infiltrazioni mafiose ma sicuramente di una città con una criminalità che nasce dal pericolosissimo substrato di illegalità che si presta ad eleggere un’eventuale personalità mafiosa emergente. Molfetta, prosegue, ha visto il susseguirsi di questi gravi scandali giudiziari senza che nulla cambiasse, senza raggiungere una maturità, una coesione che di fatto, impedisse il ripetersi gattopardiano di altri eventi, nonostante l’esempio di un uomo, Giovanni Carnicella, che, come asserito durante il processo al suo assassino, fu lasciato solo e nonostante, altresì, il coraggio di un altro uomo, il sindaco Guglielmo Minervini, che testimoniò al processo Reset Bancomat.  Ma tutto ciò non è bastato, ribadisce il Dott. Felice Spaccavento di “Rinascere”,  ma forse all’indomani di tanto clamore e forti di un sogno elettorale che ha visto lo stesso Dott. Spaccavento protagonista, forse sta nascendo un sentimento di coesione e del comune sentire verso una situazione che non rappresenta la cittadinanza, sentimenti di rabbia e di ribellione, avvertiti durante la sua campagna elettorale, che ha visto crescere, giorno dopo dopo giorno, i suoi sostenitori fino a giungere un risultato elettorale insperato.

Allora, continua il Dott. Spaccavento, è proprio da queste forze il ripartire, il far sì che rinasca il senso di comunità, che spazzi l’indifferenza e che si acquisisca la consapevolezza della responsabilità di una classe politica che deve essere chiara, che deve manifestare “da che parte sta, se a destra destra o se sinistra sinistra e di un sindaco che non può affermare di non sapere”.

Belli e ricchi di contenuti, gli interventi della “piazza”. L’avv. Giovanni Abbattista, animatore di “Rinascere”, ne è certo. “La nostra passione e la presenza della piazza, è stata premiata, rendendoci orgogliosi, anche per la presenza, in piazza, di esponenti di tutte le forze politiche che intendono partecipare a questo processo, merito soprattutto di Felice Spaccavento dal quale tutti aspettavano un segnale di accettazione della responsabilità della leadership di questa stagione di svolta, aspettativa che mi fanno ritenere rimanere ancora aperta”, conclude.

La passione traspare dall’intervento di Cosimo Altomare, consigliere comunale nel 1994 per la sinistra, la sua commozione contagia i presenti al ricordo dell’amico sindaco Guglielmo, al ricordo di una stagione da sogno, di un sindaco, di un uomo, unico, irripetibile. Un intervento travolgente, come quello di Francesco del Rosso che, avendo grande esperienza “di mare”, si stupisce della scarsa inclinazione e conseguente poco sfruttamento della risorsa mare di una città che ha preferito investire nella costruzione di case che rimarrebbero inabitate considerato il calo demografico che farebbe scendere al di sotto dei 60.000 abitanti i cittadini molfettesi.

E anche l’intervento di Marta Palombella trascina, nel ricordo di Gianni e Guglielmo, sindaci antesignani grazie ai quali è stato possibile respirare aria di legalità, promesse di uguaglianza e onestà, le stesse avvertite grazie a Felice Spaccavento durante la campagna elettorale come candidato consigliere regionale, a cui chiede di ricevere il testimone della guida a questa rinascita auspicata.

“Il processo penale, la condanna, sono la medicina che curano la febbre che è un sintomo, non la malattia. A Molfetta si sta curando la febbre”, afferma il dott. Drago che fa sue le parole di J.F. Kennedy: “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”.

Null’altro da aggiungere.

E che sia l’inizio della fine.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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