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Disco verde per il Parco di mezzogiorno a Molfetta. Dopo 13 anni si riparte. Ora la gara
Area giochi
21 ottobre 2018

MOLFETTA – Riparte il progetto di riqualificazione del parco di mezzogiorno “Baden Powell” a Molfetta. Un’altra operazione di completamento di un iter già avviato dall’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio. Ora si aspetta la gara d’appalto. Il parco sarà sottoposto ad interventi per quasi un milione e mezzo di euro (1.450.000,00) che prevedono la realizzazione di quattro aree tematiche su una superficie complessiva di 29mila metri quadrati.

Il progetto, approvato dall’esecutivo – di cui dà notizia l’ufficio propaganda del Comune di Molfetta -, tiene conto delle indicazioni fornite dagli stakeholder locali e delle indicazioni giunte al termine di un lungo percorso partecipativo.

All’interno del parco, tra le altre cose, ci saranno un’area relax, un giardino sinergico, aree giochi, un orto didattico, un’area eventi, un blocco servizi con guardiania, un punto ristoro e una infermeria, un percorso benessere, piste ciclabili, il giardino degli odori con piante aromatiche, un percorso avventura, un giardino per la meditazione. E ci saranno pure uno spazio riservato agli amici a quattro zampe, vasche per la raccolta delle acque piovane da utilizzare per irrigare le aree verdi tutte munite di sensori per evitare che l’impianto di irrigazione possa entrare in funzione quando il sole è alto. E poi, percorsi pedonali, panchine, un sistema di videosorveglianza e tanto altro.

 

«Dopo anni di chiusura e abbandono – commento l’assessore ai lavori pubblici, Mariano Caputo, campione di trasformismo che non ricorda di essere stato proprio lui l’assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini, alla quale oggi attribuisce l’abbandono e l’incuria - ci accingiamo ad appaltare tutti i lavori di completamento del parco e ricuciamo una ferita aperta in un quartiere che da tempo richiede la fruizione di un’area a verde così importante per l’intera comunità. Tutto questo pensando anche alla futura gestione del parco».

Insomma, un altro cantiere che si prepara ad aprire per la gioia dell’assessore Caputo, l’attivissimo “cantiere perenne”, forse per far dimenticare i danni politici che ha combinato in passato. Ma tutti questi soldi dove li trovano? Dagli stanziamenti per il porto? Oppure ricorrendo all'indebitamento, cche pagheranno le generazioni future, come insegna la logica perversa del governo gialloverde?

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