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“Deep Blue Radio: All’incanto” Uno spettacolo al mercato ittico di Molfetta
17 ottobre 2021

MOLFETTA - Ci sono posti che racchiudono, come in uno scrigno la vastità dell’animo umano, posti spogli che non hanno bisogno di orpelli per rendersi ammiccanti perché custodiscono la bellezza di anime pure. Ci sono pochi posti al mondo con queste caratteristiche ed uno è sicuramente orgoglio della nostra città.

Ci sono altri due posti al mondo come il mercato ittico all’ingrosso di Molfetta, un luogo “sacro” per la nostra marineria, un luogo che non perde l’orgoglio dei tempi che furono, luogo in cui operano galantuomini di altri tempi, luogo protagonista della rappresentazione “Deep Blue Radio: All’incanto” di e con Luigi D’Elia con Tommaso Qzerty Danisi della Compagnia “Licia Lanera”, vincitrice dell’Avviso Pubblico della Regione Puglia che ha inteso stimolare la ricerca e lo sviluppo di cammini culturali regionali.

Appuntamento al mercato ittico all’ingrosso dove, con la collaborazione del dott. Raffaele Annese di CEA (Centro Studi didattica ambientale) e del dott. Domenico Delle Foglie ha luogo il racconto di ciò che avviene in poche ore in contemporanea in tre punti del mondo: Molfetta, il Canale della Manica, le Isole Cook, punti lontanissimi tra loro come i destini degli uomini che vi vivono.

A Molfetta c’è Sergio che si sveglia di notte per raggiungere il mercato all’ingrosso dove svolge l’antico mestiere di astatore. I pensieri turbano la mente: la crisi della marineria, la scarsità del pescato che mette in difficoltà il sostentamento delle famiglie, come la sua, come il suo mondo, sua moglie e la sua bambina.

Le vite di ciascuno di questi uomini, lontani latitudini, si sfiorano per incrociarsi una frazione di secondo, vite il cui denominatore comune è il mare. Ed è il mare il regista del film di vite, di cose inaspettate, di vite che nascono e di vite che finiscono. Ed il pensiero non può che portare a chi ha dato la vita a questa che è una vera e propria istituzione, a chi oggi guarda con benevolenza uomini che vivono per far vivere ma vivono di notte.

Non era uno spettacolo, era condivisione di un “modo di stare” rispetto ai fatti, alle cose che  accadono, una scrittura interpretata magistralmente, umilmente, sommessamente,  in punta di cuore, eppure grondante di emozioni, quelle di uomini le cui vite dipendono dal mare.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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